Covid in Brasile, lo Stato di San Paolo decreta il ritorno alla zona rossa
Emergenza Covid in Brasile, il governo dello Stato di San Paolo ha decretato il ritorno alla zona rossa. Il provvedimento entrerà in vigore domani a mezzanotte e permarrà fino al 19, con la possibilità di una proroga.
Zona rossa in tutto lo Stato: si tratta del livello più restrittivo del Piano lanciato da San Paolo per contenere l’epidemia di Covid-19
Consentita l’apertura solo per i servizi essenziali, come farmacie e supermercati, con una capacità di accesso ridotta per i clienti.
Il coprifuoco è stato anticipato, dalle 20 alle cinque del mattino.
In queste ore controlli e sorveglianza delle strade sarà maggiore per evitare assembramenti, negozi che operano fuori dalle regole e raduni non autorizzati.
La decisione è stata presa per cercare di contenere la diffusione della nuova variante del coronavirus, che ha raggiunto il picco nel Paese.
Mercoledì, il Brasile ha registrato un numero record di morti: 1.910 persone hanno perso la vita in 24 ore.
Ieri, invece, è stata la quarta giornata peggiore, con 1.699 decessi.
Anche lo Stato di San Paolo ha fatto registrare un record di morti quest’anno.
Martedì i decessi sono stati registrati 2.468 decessi.
I motivi della zona rossa: secondo una previsione del governo di San Paolo, il sistema sanitario crollerà entro il 15 marzo se non si farà nulla per invertire l’andamento della pandemia nello Stato
Stamani, gruppi di camionisti e autisti di furgoni hanno bloccato il Marginal Tiete e bloccato un viale a sud della capitale dell’omonimo Stato di San Paolo per protestare contro la decisione del governo locale di far scattare la zona rossa.
In una nota, il governo di San Paolo ha riferito di rispettare il libero diritto di manifestare sottolineando però che “andare contro le misure di distanziamento sociale adottate dal Piano significa ignorare la morte di 60.000 persone nello Stato, che conta più di 7.000 pazienti che in questo momento giacciono nei letti di terapia intensiva”.
La protesta, si legge ancora nel comunicato, “è un atto che boicotta gli sforzi degli operatori sanitari che stanno lottando per salvare vite nel mezzo di una pandemia”.
Le scuole di San Paolo continueranno a funzionare secondo le regole di sicurezza stabilite: sarà consentito il 35 per cento della capacità massima e la frequenza degli studenti non sarà obbligatoria.
Al motto “le scuole rimangono aperte per coloro che ne hanno più bisogno”, il Piano di San Paolo tutela gli studenti che grazie alla scuola si assicurano i pasti quotidiani, l’accesso a internet e device tecnologici nonché ai corsi, colmando il divario di apprendimento per chi ne ha bisogno.
Saranno inclusi anche studenti i cui genitori sono impiegati nel sistema sanitario e studenti con problemi di salute mentale.
Per quanto riguarda le università, proseguiranno i corsi in presenza solo nelle facoltà di Medicina, Farmacia, Infermieristica, Fisioterapia, Odontoiatria, Logopedia, Scienze della nutrizione, Psicologia, Ostetricia, Gerontologia e Biomedicina. Per tutti gli studenti iscritti agli altri percorsi, le lezioni in aula sono sospese.
Per approfondire:
Brasile, il governatore dello stato di San Paolo annuncia task force anti Covid e coprifuoco