Covid, ok vaccino per pazienti reumatologici, ma con accortezze: ecco le 5 raccomandazioni dei pediatri
Vaccino a pazienti reumatologici? Sì, ma con delle accortezze. Il Gruppo di studio di Reumatologia della Società italiana di pediatria (Sip), dopo aver esaminato le evidenze attualmente disponibili sulle vaccinazioni anti Covid-19 e alla luce delle nuove direttive ministeriali, ha diffuso 5 raccomandazioni per l’immunizzazione dei pazienti pediatrici con malattie reumatologiche
Innanzitutto “in considerazione dell’importanza di raggiungere la massima copertura nella popolazione, il GdS invita a vaccinare i pazienti con malattie reumatologiche di età maggiore o uguale a 12 anni con bassa attività di malattia o malattia in remissione e in terapia con farmaci immunomodulatori (ad esempio methotrexate, salazopirina, ciclosporina), farmaci modificatori della risposta biologica (ad esempio antagonisti del TNF, dell’interleuchina-1 o dell’interleuchina-6, abatacept), immunosoppressori (ad esempio azatioprina, micofenolato mofetile, ciclofosfamide) o glucocorticoidi a qualunque dosaggio”.
Al contrario “allo stato attuale della situazione epidemica- si legge nel documento del Gruppo di studio- non è consigliata la vaccinazione di soggetti con elevata attività di malattia”.
Pazienti reumatologici, le raccomandazioni dei pediatri italiani riguardo il vaccino anti Covid
I reumatologi pediatrici raccomandano poi, ove possibile, “di inoculare il vaccino prima di avviare una terapia immunomodulatoria e/o immunosoppressiva.
Tuttavia- precisano- in considerazione del rischio di riacutizzazione della malattia, non è raccomandata la riduzione della terapia in atto per effettuare la vaccinazione”.
Poiché “è possibile che la risposta alla vaccinazione anti Covid-19 nei pazienti con malattie reumatologiche che ricevono un trattamento immunomodulatorio sia ridotta in termini di entità e durata rispetto alla popolazione generale- spiega poi il Gds Reumatologia- si raccomanda di sottolineare l’importanza dei dispositivi di protezione individuale e del distanziamento sociale anche dopo la vaccinazione.
Non si ritiene indispensabile verificare la risposta anticorpale dopo l’esecuzione della vaccinazione”.
Anche i parenti di pazienti reumatologici dovrebbero sottoporsi alla vaccinazione anti Covid
Infine gli esperti ricordano che “i familiari e i conviventi dei pazienti con malattie reumatologiche dovrebbero sottoporsi alla vaccinazione, ove le condizioni cliniche e l’età degli stessi lo consentano, per favorire un effetto di protezione nei confronti del paziente con malattia reumatologica”.
Nel documento diffuso dalla Sip, i reumatologi precisano che “queste raccomandazioni verranno riviste nel caso emergano ulteriori dati sulla vaccinazione anti Covid-19 nella popolazione pediatrica con malattie reumatologiche e alla luce dei risultati delle sperimentazioni attualmente in corso in soggetti di età pediatrica”.
E avvertono poi che “al momento non esistono informazioni sufficienti sulla sicurezza dei vaccini nelle interferonopatie monogeniche.
L’indicazione alla vaccinazione nei pazienti affetti da queste patologie deve essere valutata caso per caso con lo specialista di riferimento”.
I pediatri ricordano che “tutti i vaccini attualmente in fase di sviluppo contro il Covid-19 sono basati su componenti virali non vive, pertanto tutti i preparati disponibili sul mercato possono essere utilizzati in sicurezza nei pazienti con malattie reumatologiche.
Tuttavia- precisano- il ministero della Salute suggerisce l’uso del vaccino a mRNA nei soggetti con malattie autoimmuni e/o immunodepressione secondaria al trattamento farmacologico e nei loro conviventi.
Inoltre le recenti disposizioni, indicano i vaccini a mRNA come unici somministrabili nei soggetti in età pediatrica”.
Attualmente è disponibile uno studio sul vaccino Comirnaty (BioNTech/Pfizer) somministrato a 1.131 soggetti di età compresa fra 12-15 anni, che ha dimostrato efficacia e sicurezza a breve termine della vaccinazione, con una risposta immunitaria maggiore rispetto al gruppo di età compresa fra 16-25 anni, con un titolo di anticorpi neutralizzanti maggiore di circa 1,8 volte.
Inoltre, sono in corso studi relativi ad efficacia e sicurezza del vaccino Moderna (mRNA-1273), su circa 3.000 ragazzi fra 12-17 anni, e su 6.750 bambini di età compresa fra 6 mesi e 11 anni.
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