Croce Rossa: "basta bugie sindacali, discutiamo"
Il muro contro muro non serve a nessuno e i sindacati dovrebbero smetterla con le bugie e le strumentalizzazioni. Per prima cosa vogliamo ricordare alle Organizzazioni sindacali che proprio loro hanno firmato in maniera unitaria quel contratto che oggi criticano per la Croce Rossa: sanno benissimo che l’adozione del contratto Anpas è l’unico modo per sopravvivere all’interno del settore dell’assistenza sanitaria. Invece di continuare con lo scontro, i sindacati farebbero bene a spiegare come mai non si siano mai adoperati per risolvere il problema dei precari con la Conferenza Stato-Regioni così come prevedeva la cosiddetta finanziaria Prodi del 2007.
A oggi questa Amministrazione ha preso ogni provvedimento possibile per salvaguardare i livelli occupazionali, in piena solitudine e senza alcuna proposta o idea concreta da parte dei sindacati. Forse dimenticano che la sanità, con la riforma del Titolo V, è stata affidata alle Regioni e senza una riforma costituzionale o senza ricorrere alla Conferenza Stato-Regioni non si può arrivare a una definizione delle vertenze dei contratti a tempo determinato. Vertenze aperte dal lontano 1978, anno d’istituzione del servizio sanitario nazionale, e che mai in Croce Rossa nessuno aveva avuto il coraggio di affrontare prima di questa Amministrazione.
Croce Rossa rinnova la sua disponibilità al dialogo ponendo comunque come condizione irrinunciabile la privatizzazione delle sue realtà territoriali. Solo ponendo le basi per un dialogo equo e che tenga conto da un lato della legislazione vigente che la CRI è tenuta a rispettare dall’altro della chiara e forte volontà della stragrande maggioranza della base associativa, si possono gettare le basi per un confronto serio per far cessare un’inutile conflittualità che non porta giovamento di sicuro alle istanze dei lavoratori. Continuare a negare o a ignorare le altrettanto legittime istanze della base volontaristica non costituisce sicuramente un buon punto di partenza.
Due sono le strade a questo punto: o i sindacati riescono a far modificare la legislazione vigente, ivi compreso il titolo V della Costituzione, o denunciano i contratti collettivi, da loro stessi firmati, delle Anpas, delle Misericordie, della Sanità privata, della Sanità pubblica, del commercio. Contratti che hanno imposto condizioni di mercato a cui la Croce Rossa suo malgrado non può sottrarsi.