Croce Rossa Italiana con il progetto Villa Maraini ha spiegato all’ONU il sistema italiano per combattere le overdosi con Naloxone
La guerra alla droga non è la guerra ai drogati, la Croce Rossa ha portato il suo progetto alle Nazioni Unite
“Siamo stati i primi a utilizzare il farmaco Naloxone attraverso operatori non medici che hanno salvato, in 20 anni, oltre 2.500 persone”. È quanto dichiara Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini, Agenzia Nazionale della Croce Rossa Italiana per le tossicodipendenze
E’ stato presentato il 16 marzo all’ONU, in un apposito Side Event nell’ambito della 61a Commissione sulle droghe presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC) a Vienna, lo studio “Reducing fatal Opioid Overdose”, realizzato dalla Fondazione Villa Maraini per prevenire e trattare l’overdose da eroina attraverso il farmaco salvavita Naloxone. E’ stata messa in campo l’esperienza ventennale della Fondazione che decise di far usare questo farmaco, ora distribuito in Italia senza bisogno di ricetta medica, agli operatori ex tossicodipendenti che, pur non essendo medici, hanno potuto salvare moltissime persone da morte per dose eccessiva di eroina. Questo testo, per ora solo in lingua inglese, sarà utile a far conoscere e diffondere il farmaco Naloxone nel mondo, permettendo di divulgare sempre di più quella politica umanitaria in favore dei tossicodipendenti, portata avanti in Italia e all’estero da Villa Maraini da oltre 40 anni.
Massimo Barra, Presidente della Red Cross and Red Crescent Partnership on Substance Abuse, è stato moderatore dell’evento, che ha visto l’intervento di Sua Eccellenza Ambasciatrice Maria Assunta Accili, Rappresentante Permanente presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna per l’Italia. Sono intervenuti anche il Dott. Danilo Ballotta dell’EMCDDA (Centro di Monitoraggio Europeo delle Droghe e Tossicodipendenze); il Dott. Lasha Gougladze della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa; il Dr. Giovanni F.M. Direnzo, specializzando in tossicologia all’Università “La Sapienza” di Roma e co-autore del testo.
Inoltre, è stato presentato in prima mondiale assoluta un video tutorial, appositamente realizzato per l’occasione da Villa Maraini, su come intervenire in caso di overdose con l’utilizzo del Naloxone
Una spiegazione step by step delle procedure da svolgere anche per i laici che non siano medici o operatori del settore perché, come prosegue Massimo Barra, “Oggi morire ancora per overdose è un gran peccato; chiunque abbia rapporti con un tossicomane, come le famiglie e gli amici, dovrebbe avere sempre con sé una fiala di Naloxone, che può e deve essere iniettata anche intramuscolo appena si riscontrano i segni del problema, per salvare la vita al tossicodipendente”.