Cuore, bradicardia: cos’è, cosa comporta e come si cura
La bradicardia è definita come una frequenza cardiaca inferiore a 60 bpm. Si tratta di una definizione funzionale, basata sulla funzione, perché di solito un paziente non è sintomatico fino a quando non è inferiore a 50 bpm
Una volta notata la bradicardia, è necessario monitorare:
- Controllo delle vie aeree: mantenere le vie aeree libere; assistere la respirazione se necessario.
- Ritmo cardiaco, valutato tramite monitor cardiaco.
- Pressione arteriosa e
- O2 sat: somministrare ossigeno in caso di ipossia: l’ipossiemia è una causa comune di bradicardia.
Stabilire un accesso IV/IO.
ECG a 12 derivazioni se disponibile, ma non se ritarda la terapia.
Bradicardia: stabile o instabile?
INSTABILE:
Stabile, nel nostro uso, significa che il paziente rischia di subire danni se la condizione attuale continua.
I sintomi di instabilità possono essere, tra gli altri,
- ipotensione,
- dolore al petto,
- mancanza di respiro,
- stato mentale alterato o
- debolezza.
PROTOCOLLO: se il paziente bradicardico è INSTABILE, l’atropina è il trattamento iniziale di scelta.
L’atropina viene somministrata per via endovenosa da 1 mg e può essere ripetuta ogni 3-5 minuti fino a una dose massima totale di 3 mg (3 dosi in totale).
Se l’atropina non allevia i sintomi della bradicardia instabile, il pacing transcutaneo è l’intervento successivo, seguito dall’uso di dopamina o epinefrina come farmaci di seconda linea (uno dei due, non entrambi).
La bradicardia instabile sintomatica refrattaria a tutti i farmaci dovrebbe giustificare la considerazione della stimolazione transcutanea
Per la maggior parte degli adulti, si dovrebbe impostare la frequenza del pacer a 60-70 bpm e iniziare ad aumentare i livelli di energia.
Per i pazienti pediatrici può essere necessaria una frequenza cardiaca più elevata (>80) per invertire una condizione cardiovascolare compromessa. Il pacer creerà un forte picco verticale sul tracciato dell’ECG.
Quando si stimola un paziente, l’obiettivo è la “cattura elettrica”, definita come la presenza di un complesso QRS dopo ogni picco di segnale del pacer sull’ECG.
La “cattura meccanica” è un altro termine comunemente usato, ed è definita come la presenza di un polso palpabile dopo ogni complesso QRS sull’ECG.
Se si sceglie di utilizzare l’epinefrina, il dosaggio consigliato è un’infusione a 2-10 mcg/minuto titolata a una frequenza cardiaca di 60bpm.
La dopamina è meno comunemente usata, ma può essere iniziata a 5-20 mcg/kg/min, anch’essa titolata a una frequenza cardiaca di 60 bpm; si noti che la dopamina viene dosata in base al peso!
Se si stabilisce che questi “sintomi instabili” sono secondari alla bradicardia stessa, l’AHA vuole che si intervenga per stabilizzarli.
STABILE :
Se il paziente è stabile, procedere secondo il protocollo o il controllo medico online e tenere d’occhio i segni di deterioramento.
- Nessuna ipotensione,
- Nessuna alterazione dello stato mentale,
- Nessun segno di shock,
- Nessun dolore toracico ischemico,
- assenza di insufficienza cardiaca acuta.
PROTOCOLLO: continuare a monitorare le cause reversibili (Hs e Ts):
- Ipovolemia – Volume insufficiente.
- Ipossia – Non c’è abbastanza ossigeno.
- Eccesso di ioni idrogeno – Acidosi (pH basso).
- Ipoglicemia – insufficiente quantità di zucchero nel sangue. Ipokaliemia – squilibrio elettrolitico – non abbastanza potassio.
- Iperkaliemia – squilibrio elettrolitico – troppo potassio.
- Ipotermia – esposizione al freddo con conseguente danno.
- Pneumotorace da tensione – Aria intrappolata nello spazio pleurico.
- Tamponamento cardiaco – Fluido nella sacca intorno al cuore che ne limita la contrazione.
- Tossine – Il paziente è stato esposto a un veleno o a una sostanza tossica.
- Trombosi – Un coagulo di sangue ha ostruito un’arteria, interrompendo la circolazione distale.
- Trauma.
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