Defibrillatori: quale è la giusta posizione delle piastre del DAE?

I luoghi pubblici e privati si sono disseminati di un presidio essenziale e benvenuto, il defibrillatore. Ma come vanno posizionate le piastre del DAE?

Naturalmente i defibrillatori sono correlati da istruzioni semplici e dettagliate, e di certo l’operatore della centrale 118 saprà guidare il cittadino in quelle manovre così importanti nell’arresto cardiaco, ma vediamo assieme una delle prime operazioni della defibrillazione, il posizionamento delle piastre.

La posizione delle piastre è un passaggio estremamente importante perché la defibrillazione abbia esito positivo.

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Come applicare le piastre del defibrillatore semiautomatico esterno DAE

  • Rimuovi gli indumenti dal torace del paziente. Per fare più in fretta, può anche rendersi necessario tagliarli.
  • I due elettrodi del defibrillatore devono essere posti sul torace del paziente, ben pulito e asciutto.
  • Se la vittima indossa gioielli o accessori in metallo, occorre rimuoverli, perché conducono elettricità.
  • In presenza di un torace villoso, se se ne ha la possibilità, è necessario radere il torace dove andranno posizionate le piastre. Questo perché la presenza di troppi peli non farebbe aderire correttamente le piastre al petto.
  • Se la persona indossa un reggiseno, questo deve essere rimosso prima di posizionare le piastre del defibrillatore.
  • Una volta tolte le piastre dal loro involucro, andranno collegate al defibrillatore (in alcuni modelli lo sono già). Poi si deve rimuovere la pellicola protettiva dal retro.

Posizione piastre DAE

Gran parte dei defibrillatori hanno raffigurata sul retro degli elettrodi un’immagine che indica il punto preciso del petto in cui vanno applicati.

La posizione standard degli elettrodi, detta antero-laterale, prevede:

  • Il primo elettrodo applicato sotto la clavicola destra a lato dello sterno.
  • Il secondo elettrodo al centro della linea ascellare media all’altezza del quinto spazio intercostale, alla sinistra del capezzolo.

Tuttavia, non sempre è possibile posizionare gli elettrodi in questa posizione standard.

Ad esempio, in presenza di pacemaker o di sanguinamenti proprio sul luogo di posizionamento degli elettrodi, si può ricorrere a due alternative, che però hanno minor efficacia:

  • La posizione latero-laterale: i due elettrodi applicati sulle pareti laterali del torace.
  • La posizione antero-posteriore: una piastra posizionata sul dorso, sotto la scapola sinistra, e l’altra anteriormente, a sinistra dello sterno.

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Per quanto riguarda i pazienti pediatrici, invece, la posizione delle piastre dipende dalle piastre stesse:

  • se il defibrillatore è dotato di piastre pediatriche, allora si può mantenere la posizione standard antero-laterale.
  • se si hanno a disposizione solo gli elettrodi per adulti (troppo grandi per il torace del bambino), bisogna applicare le piastre nella posizione antero-posteriore. Applicare quindi una piastra sul dorso (sotto la scapola sinistra) e l’altra anteriormente (a sinistra dello sterno).

Una volta applicate le piastre, il defibrillatore DAE chiede al soccorritore di non toccare il paziente per poter analizzare il ritmo cardiaco e rilevare la presenza di anomalie

In questa fase di analisi è il defibrillatore stesso che deciderà se è necessario o no emettere la scarica elettrica al cuore. Il defibrillatore può fornire due indicazioni: ”scarica consigliata” o “scarica non consigliata”.

In caso di ritmo cardiaco defibrillabile, ti verrà chiesto di premere il pulsante di scarica: prima di emettere la scarica, assicurati che nessuno stia toccando la persona colpita da arresto cardiaco.

Premi per lo shock e ascolta le indicazioni del defibrillatore, che eventualmente chiederà di ricominciare con la rianimazione cardiopolmonare fino all’analisi successiva (circa 2 minuti).

In caso di ritmo cardiaco non defibrillabile, dopo l’analisi il defibrillatore fornisce indicazioni vocali e chiederà eventualmente di ricominciare con la rianimazione cardiopolmonare fino all’analisi successiva (circa 2 minuti).

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Fonte dell’articolo:

Defibrillatore.net

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