Diagnostica: la Risonanza Magnetica Multiparametrica della Prostata (RM mp)
Risonanza Magnetica Multiparametrica della Prostata ed il suo ruolo in una patologia in grave crescita. L’ incidenza del carcinoma della prostata è in questo ultimo decennio significativamente aumentata , diventando un problema sanitario universale.
Risonanza Magnetica Multiparametrica della Prostata (RM mp), uno strumento diagnostico importante
L’introduzione del dosaggio sierico del PSA come strumento diagnostico ha provocato un evidente aumento nell’incidenza del carcinoma prostatico, con la diagnosi di un sempre maggior numero di neoplasie localizzate, rispetto a quelle localmente avanzate o in fase metastatica; questo fenomeno epidemiologico non si è accompagnato però ad una significativa riduzione della mortalità correlata al cancro e alla sua evoluzione, che è rimasta sostanzialmente invariata.
Da questi dati si evidenzia la necessità di studiare la ghiandola prostatica in maniera più intensiva e allargando la fascia di soggetti a rischio con metodiche più accurate.
Affidabilità della Risonanza Magnetica Multiparametrica della Prostata (RM mp)
La Risonanza Magnetica Multiparametrica della Prostata (RM mp) è una metodica di valutazione particolarmente affidabile e significativa dell’anatomia e delle condizioni patologiche della prostata, condotta con apparecchiatura di ultima generazione, e consente di effettuare esami complessi in tempi limitati e confortevoli per il paziente.
L’acquisizione multiparametrica indica l’impiego di parametri multipli che sono rappresentati da: anatomia, vascolarizzazione, la densità dei nuclei di H2o nel tessuto normale e patologico.
L’elaborazione da parte di software avanzati di questi parametri contestualmente consente di raggiungere un dettaglio diagnostico elevatissimo e di identificare quelle lesioni che vengono classificate con un punteggio universalmente riconosciuto e standardizzato che risponde al nome di PI-RADS versione 2.
Questa metodica di indagine, è indicata:
1) nei pazienti con sospetta neoplasia della prostata (sulla base dei valori del PSA sierico o dell’esplorazione rettale) prima di eseguire una biopsia,
2) in pazienti che hanno già eseguito biopsie prostatiche risultate negative ma in cui il sospetto diagnostico persiste,
3) nella valutazione di estensione di malattia,
4) nel follow-up dei pazienti in trattamento e,
5) in tutte quelle patologie ghiandolari benigne come iperplasia, infiammazione, sospetta infezione in cui sia necessario effettuare una diagnosi differenziale.
L’esame RMmp nelle immagini a seguire mostra una nodulazione ipointensa in T2 nella zona periferica che presenta estensione extraprostatica e invasione del peduncolo neurovascolare in un uomo di 72 anni in sorveglianza attiva.