Dipendenza da videogiochi: che cos’è il gaming patologico?
La dipendenza patologica da videogiochi è stata inclusa nella più recente versione del DSM-5 nella “Section 3”, dedicata alle condizioni che necessitano di ulteriori studi ed approfondimenti
Nello specifico la troviamo sotto l’etichetta “Internet Gaming Disorder” che comprende la dipendenza da videogiochi sia online ed offline
Va detto che l’Internet Gaming Disorder è l’unica altra dipendenza comportamentale inserita, assieme al gioco d’azzardo patologico, nella sezione 3 del DSM-5 (American Psychiatric Association, 2013).
L’uso eccessivo di videogiochi è un fenomeno molto frequente, soprattutto negli adolescenti.
Tuttavia, passare del tempo a giocare non è condizione sufficiente per individuare un malessere clinico o una condizione psichiatrica.
Solo una parte dei giocatori eccessivi mostra anche sintomi che aprono alla possibilità di diagnosticare una dipendenza.
Diagnosi differenziale della dipendenza da videogame
È importante diversificare questo disturbo dall’”Internet Addiction” e dal “Gambling Disorder”.
Il primo, ovvero la dipendenza da internet, fa riferimento alle conseguenze negative derivanti da qualsiasi attività che può essere svolta online (Young et al., 1999).
Quindi non solo l’uso eccessivo e problematico di giochi online o offline come nel caso della dipendenza da videogiochi.
Il secondo fa riferimento al coinvolgimento eccessivo e problematico con giochi che prevedano scommesse di soldi.
Ciò non riguarda i videogame, sebbene alcuni di questi prevedano la possibilità di “sbloccare” delle funzioni pagando.
La prerogativa del gioco rimane comunque altra.
Sintomi della dipendenza da videogiochi
Il gruppo di lavoro che si è dedicato allo studio di questo fenomeno afferma che non esistono ancora sufficienti prove a sostegno di una diagnosi specifica.
Vengono comunque proposti una serie di possibili criteri diagnostici della dipendenza da videogame per individuare una situazione a rischio:
- Forte preoccupazione a riguardo del gioco (salienza cognitiva);
- Comportamenti di isolamento quando il gioco non è possibile;
- Tolleranza (bisogno di aumentare il tempo di gioco per sperimentare soddisfazione);
- Tentativi infruttuosi di controllare/ridurre l’uso;
- Perdita di interesse per altri hobbies o attività (salienza comportamentale);
- Uso eccessivo nonostante la consapevolezza che sussista un problema;
- Menzogne a riguardo del tempo trascorso giocando;
- Uso del gioco per sedare/regolare/ridurre un vissuto emotivo spiacevole;
- Perdita o compromissione di relazioni interpersonali rilevanti; compromissione del rendimento scolastico o lavorativo a causa del gioco.
Gaming patologico, il DSM-5 considera la presenza di 5 dei 9 sopracitati criteri come soglia per individuare situazioni clinicamente rilevanti
Afferma anche esplicitamente che l’etichetta diagnostica “dipendenza da videogiochi” accoglie al suo interno i giochi online (giocati su Internet) e offline.
Questo anche se la parola “Internet” è inclusa nella diagnosi di “Internet Gaming Disorder”.
Gli autori spiegano questa apparente ambiguità con la necessità di distinguere la dipendenza da videogame da quella da gioco d’azzardo (rispettivamente “gaming disorder” e “gambling disorder”).
Gaming patologico, specificazioni diagnostiche
Gli autori del DSM-5 compiono anche una serie di riflessioni e di ampliamenti teorici sui diversi criteri diagnostici presentati.
La preoccupazione per il gioco deve essere presente al momento in cui il giocatore non è impegnato nel gioco.
Essa deve manifestarsi più volte al giorno nel corso dello stesso giorno.
L’aumento di tempo speso a giocare deve essere spiegato da un incremento del desiderio di gioco.
Dovrebbe essere presente la percezione di non essere appagati da sessioni di gioco di durata inferiore.
L’aumento di tempo dedicato al gioco non dipende solamente da un aumento del tempo libero (es. la fine della scuola).
Altri disturbi compresenti alla dipendenza da videogiochi
Le persone con Internet Gaming Disorder solitamente manifestano livelli maggiori di distress psicologico (Starcevic et al., 2011).
Se paragonati ai non giocatori patologici, presentano maggiori problemi nel sonno (Achab et al., 2011) e nell’addormentamento (Rehbein et al., 2013).
La depressione è la condizione che maggiormente è stata osservata in relazione alla dipendenza da videogiochi (Desai et al., 2010; Gentile et al., 2011).
È importante dire che approssimativamente il 43% delle femmine ed il 13% dei maschi affetti da questa dipendenza riferiscono ideazione suicidaria (Rehbein et al., 2013).
Almeno tre studi hanno testimoniato l’associazione tra disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività (DDA/I) e Internet Gaming Disorder, nei bambini, adolescenti e giovani adulti (Bioulac et al., 2008; Gentile, 2009; Walther et al., 2012).
Altri autori hanno mostrato l’associazione tra dipendenza da videogame e sintomi di ansia (Gentile et al., 2011; Mentzoni et al., 2011).
Relativamente pochi studi hanno studiato la relazione tra Internet Gaming Disorder e altre dipendenze comportamentali. Rehbein e i suoi collaboratori (2013) riferiscono che il 26% degli adolescenti del loro campione di ragazzi dipendenti da videogame avevano anche dipendenza da Internet (giochi online esclusi).
Gli studi che infine hanno cercato di mettere in luce le inferenze lungo termine della dipendenza da videogiochi hanno parlato di depressione ed ansia come due delle principali conseguenze sintomatologiche di questa dipendenza (Gentile et al., 2011).
Cura della dipendenza da videogame
Ancora non ci sono dati che attestino l’efficacia di particolari trattamenti per persone affette da questo tipo di dipendenza.
Per via della sovrapposizione diagnostica e clinica con altre forme di dipendenza comportamentale, è lecito supporre che esse beneficino di trattamenti psicoterapici di tipo cognitivo comportamentale.
Questi possono essere integrati da tecniche proprie del colloquio motivazionale e dalle strategie di prevenzione delle ricadute utili per le dipendenze in generale.
Bibliografia
Achab, S., Nicollier, M., Mauny, F., Monnin, J.. Trojak, B.. Vandel, P., et al. (2011). Massively multiplayer online role-playing games: Comparing characteristics of addict vs. non-addict online recruited gamers in French adult population. BMC Psychiatry. 11, 144-154.
Bioulac, S., Arfi, L., Bouvard, M.P. (2008). Attention deficit/hyperactivity disorder and video games: A comparative study of hyperactive and control children. European Psychiatry. 23, 134-141.
Desai, RA. Krishnan-Sarin, S., Cavallo, D., Potenza, M.N. (2010). Video-gaming among high school students: Health correlates, gender differences, and problematic gaming. Pediatrics. 126, el414-e1424.
Gentile, D.A. (2009). Pathological video-game use among youth ages 8 to 18: A national study. Psychological Science. 20, 594-602.
Gentile, D.A,, Choo, H., Liau, A., Sim, T., Li, D., Fung, D., et al. (2011). Pathological game use among youths: A two-year longitudinal study. Pediatrics. 127, 319-329.
Mentzoni, R.A., Brunborg, G.S., Molde, H., Myrseth, H., Skouverge, K.J.M,, Hetland, J., et al. (2011). Problematic video game use: Estimated prevalence and associations with mental and physical health. Cyberpsychology Behavavior and Social Networking. 14, 591-596.
Rehbein, F., MòBle, T. (2013). Video game addiction and Internet addiction: is there a need for differentiation? Sucht. 59, 129-142.
Starcevic, V., Berle, D., Porter, G., Fenech, P. (2011). Problem videogame use and dimensions of psychopathology. International Journal of Mental Health Addiction, 9, 248-256.
Whalter, B., Morgenstern, M., Hanewinkel, R. (2012). Co-occurrence of addictive behaviors: Personality factors related to substance use, gambling and computer gaming. European Addiction Research. 18, 167-174.
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