Displasia dell’anca: la prima ecografia dopo 40 giorni di vita

Dopo la nascita tutti i neonati vengono esaminati per la presenza di displasia dell’anca

Si tratta di un esame di routine per un’anomalia (2/1000 nati) che si sviluppa quando l’articolazione non si è formata normalmente e la testa femorale non è stabile in modo corretto nella cavità articolare, con il rischio di una lussazione evolutiva.

Quali sono le cause della displasia dell’anca?

Le cause delle displasia congenita dell’anca (Developmental dislocation of the Hip nella letteratura anglosassone) non sono note.

Riconosciuti sono però i fattori di rischio come: familiarità, presenza podalica e sesso femminile del neonato.

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Displasia dell’anca, quali i sintomi?

Non ci sono sintomi nel neonato, bensì un evidente quadro clinico di instabilità.

I segni da ricercare sono: la presenza di scatto articolare, deficit di abduzione dell’anca e segno di Galeazzi (arto più corto nel lato affetto, causato dalla risalita femorale).

Diagnosi

La diagnosi è certamente clinica, facile nel periodo neonatale, meno evidente nel bambino di qualche mese o più.

L’ecografia dell’anca aiuta, ma non va eseguita prima dei 40 giorni di vita, periodo rischio di falsi positivi.

La radiografia del bacino può risultare utile dopo il 5° mese di vita.

Sarà lo specialista a consigliare l’esame strumentale più opportuno.

Come si cura?

L’unico trattamento utile è l’utilizzo di bretelle di Pavlik (divaricatore dinamico, a bretelle, che facilita con il movimento delle gambe del neonato, la riduzione e la stabilizzazione dell’anca), fino alla riduzione della lussazione, evidenziata da ecografia/radiografia del bacino e dalla scomparsa del segno dello scatto.

Altri tipi di divaricatori, come quello di Milgram (il più usato), possono essere consigliati, specie nel bambino più grande (dopo i 6 mesi).

Qualora il trattamento conservativo fallisse, potrà essere indicata la chirurgia, comunque, sempre più rara, grazie alla diagnosi e al trattamento precoci.

Sarà lo specialista a consigliare l’esame strumentale più opportuno.

Per approfondire

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Fonte dell’articolo

Brugnoni

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