Dolore al petto: cause, significato e quando preoccuparsi
È vero che il dolore al petto non dovrebbe essere ignorato, ma è anche vero che può essere causato da fattori che non sono in realtà pericolosi per la vita
Quindi, quando il dolore al petto colpisce, come si fa a sapere se è il caso di recarsi al Pronto Soccorso?
La verità è che non esistono regole ferree.
Infatti, fino al 30% degli attacchi cardiaci presenta sintomi che in realtà passano inosservati al paziente.
Questo rende praticamente impossibile stabilire una serie di linee guida solide.
Quindi, in caso di dubbio, rivolgetevi subito al pronto soccorso.
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Tuttavia, per fornire alcuni casi in cui non è necessario, ecco un rapido elenco di momenti in cui mettere in dubbio i passi successivi è una pessima idea:
- Avete 40 anni o più e uno o più fattori di rischio per CAD (storia familiare, fumo, obesità, vita sedentaria, colesterolo elevato, diabete).
- Avete un’età qualsiasi e una forte anamnesi familiare di cardiopatia precoce.
- Il dolore può essere descritto al meglio con i termini “stretta”, “compressione”, “pesantezza” o “schiacciamento”.
- Il dolore è accompagnato da debolezza, nausea, respiro corto, sudorazione, vertigini o svenimento.
- Il dolore si “irradia” alle spalle, alle braccia o alla mascella.
- Il dolore è più forte di quello che si provava in precedenza.
- Il dolore è accompagnato da un senso di allarme o dalla sensazione che qualcosa sia terribilmente sbagliato (i medici lo chiamano spesso “senso di sventura imminente”).
- Il dolore peggiora continuamente nei primi 10 o 15 minuti.
- Il dolore è nuovo: non avete mai provato nulla di simile prima.
La cosa più importante è ricordare che quando si decide di rivolgersi a un medico d’urgenza per un dolore al petto, è necessario rivolgersi al Pronto Soccorso.
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