Ebola, 75 minuti per sapere se sei contagiato
Un nuovo test rivoluzionario sarebbe in grado di riconoscere la presenza del virus Ebola nel sangue con un’analisi di un’ora e un quarto.
Lo sviluppo del test arriva da due aziende private ST Microelectronics e Clonit, per un progetto italo-svizzero che può rivoluzionare il modo di affrontare l’emergenza ebola in tutto il pianeta e soprattutto nei luoghi di origine della malattia.
Mentre si tributa onore ai coraggiosi medici che sul campo combattono il diffondersi dell’epidemia, dietro ai microscopi c’è anche chi, in modo meno visibile ma altrettanto efficace, trova soluzioni per agevolare la missione di debellare il virus.
Il nuovo metodo messo a punto permette rapidamente di verificare il virus nel sangue dei pazienti infetti. In questo modo solo chi è realmente contagiato potrà essere isolato, evitando situazioni al limite della prigionia, che si stanno verificando per esempio in Sierra Leone (leggi l’articolo del Guardian).
Il dispositivo lavora sulla biologia molecolare interpretata da un sistema che si chiama PCR- Polymerase Chain Reaction. In pratica dal sangue viene estratto l’RNA, viene verificata con un lettore ottico la presenza del dna retro-trascritto dell’Ebola e quindi si fa un’analisi grafica di estrapolazione. Di fatto il testo permette di individuare il virus in una piccola provetta di sangue, anche se questa è stata diluita in modo elevato. Così l’individuazione dell’Ebola può essere fatta in maniera precoce, anche prima dei 5 giorni entro cui inizia a manifestarsi la malattia. A testare il sistema è stata l’Italia, con l’Ospedale Spallanzani che ha permesso di verificare sul campo il funzionamento del prodotto. Ora bisogna lavorare sul perfezionamento, sulla minimizzazione dei rischi e sull’abbattimento dei costi di produzione.
Questo sistema, viste le dimensioni e la praticità, potrebbe diventare un dispositivo per lo screening di materiali biologici anche per molte altre malattie, diagnosticando presenze di contagi direttamente sul campo.