Eco Doppler: che cos'è e a cosa serve
L’Eco Doppler permette di diagnosticare le cardiopatie congenite, i restringimenti e gli aneurismi dei vasi sanguigni
L’ecografia Doppler o Eco Doppler o Ecocolordoppler (vedi oltre) si basa su un principio fisico postulato nel 1842 da Christian Doppler: la frequenza di un suono varia in conseguenza del movimento relativo tra trasmettitore di onde sonore e ricevitore.
Se il trasmettitore è la sirena di un’ambulanza e il ricevitore è il nostro orecchio, noi capiamo se l’ambulanza si avvicina o si allontana percependo le variazioni di frequenza del suono emesso dalla sirena.
L’ecografia utilizza onde sonore ad alta frequenza: gli ultrasuoni sono emessi da una sonda e attraversando i tessuti tornano indietro, consentendo così di formare l’immagine della regione in esame.
Gli ultrasuoni riflessi dai globuli rossi e dalle altre componenti corpuscolari del sangue all’interno di arterie e vene cambiano di frequenza man mano che i riflettori – ad esempio i globuli rossi – si avvicinano o si allontanano dalla sonda.
Quindi, utilizzando questo strumento, si può rilevare il flusso del sangue.
Grazie alla comparsa di processori più potenti è stato possibile fare rilevazioni multiple contemporanee, rappresentarle nello spazio e fonderle con l’immagine bidimensionale (in movimento, in tempo reale).
Si realizza così l’Ecocolordoppler: per via delle variazioni di frequenza degli ultrasuoni, il sangue che scorre verso la sonda viene rappresentato convenzionalmente in rosso mentre quello che si sta allontanando dalla sonda appare blu sullo schermo.
A cosa serve l’Eco Doppler?
L’Eco Doppler ha molte indicazioni in pediatria e nella medicina in generale.
In cardiologia, permette di studiare la struttura e la funzione del cuore e delle valvole cardiache nelle cardiopatie congenite e quindi di arrivare alla diagnosi nella maggior parte dei casi senza ricorrere a indagini invasive.
Si può utilizzare per valutare il flusso di sangue nei grossi vasi e all’interno degli organi.
La tecnica permette di valutare direttamente e indirettamente la presenza di restringimenti (stenosi) o di ostruzioni complete dei vasi sanguigni, di rilevare circoli collaterali, aneurismi, di analizzare lo stato degli organi sulla base delle resistenze che questi offrono al flusso di sangue.
I limiti dell’Eco Doppler, che è operatore dipendente, sono legati alla dotazione di sonde, alle caratteristiche degli organi e dei soggetti da indagare, alla profondità del vaso, alla velocità del flusso.
Il passaggio degli ultrasuoni è impedito dall’aria e dalle ossa. Un flusso lento in un paziente obeso rappresenta la maggiore sfida.
Come si esegue un Eco Doppler?
L’Eco Doppler non ha bisogno di nessuna preparazione, si svolge come un’ecografia.
Con il paziente sdraiato su un lettino, il medico fa scorrere sulla pelle una sonda su cui è spalmato del gel.
L’esame ha una durata di circa 10-20 minuti.
L’esecuzione dell’Eco Doppler non ha controindicazioni.
È un esame che non è invasivo, non è doloroso e non è pericoloso.
Per approfondire:
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