Eco-Doppler dei vasi: caratteristiche e limiti della metodica
L’Eco-Doppler dei vasi è una metodica diagnostica non invasiva, che viene utilizzata per analizzare arterie e vene. Essa si basa sugli stessi principi dell’ecocardiogramma
A cosa serve l’Eco-Doppler dei vasi
L’Eco-Doppler dei vasi serve a valutare la morfologia dei vasi sanguigni, la loro pervietà, la presenza di malformazioni, restringimenti (stenosi) o occlusioni.
Può essere utilizzato per esplorare sia le arterie che le vene e ormai sostituisce molto spesso altre indagini più invasive quali arteriografia e flebografia.
Inoltre, in presenza di problemi a carico dei vasi, l’Eco-Doppler permette generalmente anche di definirne la gravità e di porre le indicazioni alla terapia, che può essere medica o chirurgica a seconda dei casi.
Come viene eseguito
L’esame viene condotto generalmente con il paziente sdraiato su un lettino, anche se in casi selezionati è più utile che il paziente rimanga in piedi.
Dovrebbe essere eseguito in una stanza a temperatura confortevole (22-25 C°) per evitare che il freddo causi una vasocostrizione (irrigidimento dei vasi), che diminuisce il volume di sangue circolante nei vasi superficiali, creando così problemi diagnostici.
La parte del corpo da sottoporre all’analisi deve essere scoperta, facendo attenzione a rimuovere soprattutto gli indumenti che stringono.
Sulla superficie del corpo del paziente, in corrispondenza del vaso da analizzare, il medico muove una particolare sonda in grado di emettere ultrasuoni.
Gli ultrasuoni vengono riflessi dalle varie strutture del corpo e, ritornando alla sonda, creano sul monitor l’immagine del vaso.
Generalmente si utilizza un particolare gel che, spalmato sulla superficie cutanea del paziente, facilita il passaggio degli ultrasuoni tra la sonda e la pelle.
Quanto dura l’eco-doppler dei vasi
L’esame ha una durata variabile da soggetto a soggetto, che dipende dalle caratteristiche fisiche del paziente (durata maggiore nei pazienti sovrappeso o obesi) e dalla difficoltà del quesito clinico.
Mediamente un esame dura 15-20 minuti circa.
Vista la semplicità di esecuzione, l’esame Eco-doppler dei vasi può essere eseguito sia in pazienti ambulatoriali che in pazienti allettati e in condizioni critiche.
Si possono distinguere due grandi sottogruppi di patologie indagabili con questa metodica: quelle riguardanti i vasi arteriosi e quelle riguardanti i vasi venosi.
Problemi dei vasi arteriosi:
- Eco-Doppler transcranico: questo esame viene eseguito appoggiando la sonda in varie posizioni a livello della testa del paziente e ha lo scopo di valutare il flusso sanguigno nei vasi cerebrali, particolarmente in presenza di un’emorragia subaracnoidea, di un ictus o durante interventi di tipo neurochirurgico.
- Eco-Doppler dei vasi del collo: è molto utile e molto usato per diagnosticare problemi a livello dell’arteria carotide o vertebrale, soprattutto nei soggetti che accusano sintomi di tipo neurologico quali vertigini, ictus o TIA. In questi pazienti infatti ci si può trovare di fronte a restringimenti (stenosi) o occlusioni dei vasi del collo, che richiedono di essere trattati (chirurgicamente o per via percutanea) per prevenire ulteriori aggravamenti della patologia. L’esame Doppler è inoltre importantissimo per seguire la progressione della malattia in pazienti già noti e nel follow-up dei pazienti operati.
- Eco-Doppler aortico: l’aorta è il principale vaso arterioso, che parte dal cuore e porta il sangue in tutto il corpo, diramandosi negli altri vasi. Abbastanza frequentemente essa sviluppa problemi di tipo degenerativo legati all’età, quali diffuse calcificazioni. Talvolta inoltre essa si dilata (aneurisma), andando così incontro al rischio di rottura, che è un evento quasi sempre fatale per il paziente. Mediante l’Eco-Doppler è possibile valutare lo stato dell’aorta, misurarne le dimensioni e seguire nel tempo l’aumento dei suoi diametri. Quando tale aumento raggiunge certi livelli il paziente deve essere sottoposto a intervento chirurgico, per prevenire la rottura. Ecco quindi che questo semplice esame risulta fondamentale per la Diagnosi di aneurisma e per decidere il momento in cui ricorrere all’intervento. Vista la rilevanza dell’intervento chirurgico però, spesso il paziente viene sottoposto anche a una TAC per confermare la diagnosi. Il Doppler risulta poi fondamentale nel seguire il paziente dopo la chirurgia.
- Eco-Doppler della arterie renali e mesenteriche: questo esame può essere utilizzato per valutare il flusso nelle arterie che portano il sangue ai reni e a tutti gli organi addominali, anche se non è sempre di facile esecuzione a causa della presenza di grasso. La metodica risulta però facilitata se il paziente è digiuno. È utile per identificare la presenza di una stenosi di un’arteria renale, che può essere una causa di ipertensione arteriosa e per valutare la perfusione degli altri organi addominali.
- Eco-Doppler degli arti inferiori: nei pazienti che lamentano dolore alle gambe a riposo o camminando, è indispensabile escludere la presenza di una stenosi dei vasi arteriosi degli arti inferiori. Infatti, in presenza di un restringimento di questi vasi, la quantità di sangue che arriva ai muscoli delle gambe si riduce. In condizioni di riposo la richiesta di sangue da parte dei muscoli è bassa e quindi il flusso sanguigno attraverso i vasi ristretti (stenotici) può essere sufficiente e il paziente asintomatico. Sotto sforzo però, le richieste di ossigeno a livello muscolare aumentano e il flusso sanguigno si rivela così inadeguato. Ecco quindi che il muscolo inizia a soffrire e il paziente accusa forti dolori, che lo costringono a interrompere lo sforzo. Per migliorare la situazione, nei casi più gravi bisogna eseguire un intervento chirurgico (bypass) o un’angioplastica del vaso interessato. In ogni caso per la diagnosi si ricorre all’Eco-Doppler, che è in grado di definire l’entità del restringimento, la sua progressione, la necessità dell’intervento e di monitorare il decorso dopo l’intervento.
Problemi dei vasi venosi:
Per quanto riguarda i problemi delle vene, l’utilizzo dell’Eco-Doppler trova spazio nella diagnositica dell’insufficienza venosa, che è una delle principali cause delle varici (dilatazioni) degli arti inferiori e delle flebiti (infiammazioni delle vene), e nella diagnosi delle trombosi venose (occlusioni delle vene) e delle tromboflebiti (occlusioni delle vene associate a infiammazione).
Le patologie venose causano disturbi locali, in quanto si può sviluppare dolore, associato a gonfiore, calore, arrossamenti o ulcere dell’arto interessato, ma più temibili sono le complicanze.
In presenza di trombosi venose infatti, il materiale trombotico (coagulo di sangue che si forma all’interno della vena) può improvvisamente staccarsi dalla sede dove si è formato ed essere trasportato nel sangue fino ai polmoni, dando così origine all’embolia polmonare, che può anche risultare letale.
Ecco quindi che appare importantissimo eseguire la diagnosi precoce e iniziare quanto prima l’opportuna terapia, che può essere medica (terapia anticoagulante, compressione con calze elastiche) o, nei casi più complessi e rischiosi, chirurgica.
Al giorno d’oggi quasi tutta la diagnostica delle patologie venose avviene mediante l’Eco-Doppler e la flebografia (angiografia del distretto venoso interessato) non è quasi mai necessaria.
Vantaggi dell’Eco-Doppler dei vasi
Rispetto ad altre metodiche l’Eco-Doppler dei vasi è relativamente semplice, assolutamente non invasivo, di rapida esecuzione, poco costoso e può essere eseguito al letto del paziente, risultando quindi utilissimo anche nei pazienti critici che non possono essere spostati per eseguire indagini più complesse.
È indolore e quindi ben tollerato da chiunque e i risultati sono immediatamente interpretabili.
Inoltre è completamente privo di rischi e complicanze e può quindi essere ripetuto frequentemente, risultando utilissimo per valutare l’evoluzione di una particolare patologia o per i controlli seriati dopo interventi chirurgici o percutanei sui vasi.
Effetti collaterali e rischi
Sono praticamente inesistenti.
Limiti della metodica
Con questa metodica non tutti i vasi risultano ben visualizzabili.
In alcuni soggetti inoltre, particolarmente se obesi, sovrappeso o con importante edema (accumulo di liquido) cutaneo, le difficoltà aumentano.
Per questo motivo talvolta, in particolar modo in presenza dell’indicazione all’intervento chirurgico, si rende necessario eseguire l’angiografia dei vasi interessati.
Inoltre, come tutte le metodiche ecografiche, il risultato dipende molto dall’abilità e dall’esperienza del medico che esegue l’esame.
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