Elettrostimolazione cardiaca: il pacemaker senza fili
Con l’evoluzione della tecnologia, nel 2015 è stato introdotto il Pacemaker senza fili; una vera e propria rivoluzione nell’elettrostimolazione cardiaca
Questo pacemaker, privo di elettrocateteri, è un impianto molto piccolo che viene impiantato nel cuore tramite una procedura mininvasiva che non necessita di intervento chirurgico.
Il pacemaker, è un dispositivo elettronico che monitora l’attività cardiaca stimolando elettricamente il cuore se l’attività cardiaca rallenta.
Stimolando il cuore, il pacemaker sostituisce l’impianto elettrico cardiaco che è ‘difettoso’
Il tradizionale pacemaker è fatto da un generatore, poco più grande di una moneta da 2 euro, viene impiantato con un piccolo intervento chirurgico in una tasca sottocutanea che generalmente viene posizionata sotto la clavicola, sia essa destra o sinistra.
E’ collegato a dei fili, gli elettrocateteri che vengono inseriti definitivamente nelle camere del cuore.
La loro funzione, è quella di generare e trasmettere impulsi elettrici al cuore, trasmettendo al pacemaker l’attività cardiaca del cuore.
Le complicanze, possono colpire fino al 10% dei pazienti.
Oltre l’80% delle complicanze è dovuto alla tasca sottocutanea e agli elettrocateteri; la tasca sottocutanea potrebbe portare ad ematomi e infezione, gli elettrocateteri invece potrebbero spostarsi, rompersi o infettarsi.
L’infezione degli elettrocateteri può portare ad una grave infezione del cuore, l’endocardite, che può portare alla morte.
Per curare l’infezione, è necessario sottoporre il paziente ad espianto di pacemaker ed estrazione degli elettrocateteri; la procedura di estrazione è un intervento complesso e rischioso.
Le complicanze legate all’impianto di un pacemaker, sono per la maggior parte, legate alla tasca sottocutanea ed agli elettrocateteri.
Liberandosi di questi due elementi, si andranno ad eliminare le complicanze legate al pacemaker.
Ma, tornando al Pacemaker senza fili, è un pacemaker estremamente piccolo, pesa appena 2 grammi ed è lungo meno di 3 cm, a fronte dei 30 grammi di peso del pacemaker tradizionale.
Il suo impianto viene eseguito in anestesia locale, si inserisce tramite vena femorale e non necessita di alcun taglio chirurgico.
Tramite un tubicino, il pacemaker viene spinto fin dentro il cuore dove si ancora alle pareti cardiache al fine di stimolare il cuore.
L’impianto di tale dispositivo, dura tra i 45 e i 50 minuti, la durata della batteria è di circa 10 anni.
Non necessita di alcuna tasca sottocutanea e non ha elettrocateteri che vanno inseriti nel cuore, in questo modo si evitano anche le complicanze dovute a tasca ed elettrocateteri.
Questo piccolo pacemaker senza fili, è stato impiantato in oltre 50 mila pazienti in tutto il globo
E’ stato dichiarato più sicuro del pacemaker tradizionale grazie alla riduzione del numero di complicanze ridotte rispetto al tradizionale defibrillatore.
Il pacemaker senza fili, non avendo elettrocateteri, non necessita di alcuna cautela da parte del paziente
Dopo l’impianto del pacemaker tradizionale, il paziente deve evitare sforzi e movimenti bruschi per evitare che gli elettrocateteri si spostano e si rischi la ferita della tasca sottocutanea possa aprirsi.
Con il pacemaker senza fili, il paziente può tornare a svolgere normalmente qualsiasi attività già dopo 2 giorni dall’intervento.
Non ci saranno inoltre cicatrici sul torace e in questo modo, si eviteranno anche impatti di carattere estetico e psicologico.
Però, il pacemaker senza fili, attualmente può essere impiantato in una sola camera del cuore, e precisamente nel ventricolo destro.
Quindi, di questo innovativo dispositivo non possono beneficiarne tutti ma solo quanti avranno bisogno che ad essere stimolato sia il ventricolo destro.
E’ allo studio un pacemaker che sia in grado di stimolare non solo il ventricolo destro ma anche il resto del cuore, quindi ventricolo sinistro ed atrii.
Il pacemaker tradizionale, nel corso del tempo, vede le vene e il cuore inglobare gli elettrocateteri che verranno bloccati al loro interno da vere e proprie cicatrici.
Rimuoverli diventa quindi sempre più rischioso e un probabile intervento di estrazione degli stessi sarebbe estremamente complesso.
Rischi connessi all’impianto di un pacemaker senza fili
Però, anche l’impianto di un pacemaker senza fili ha dei rischi; a livello della puntura femorale possono verificarsi dei traumi alla vena con ematomi anche importanti fino alla rottura della stessa.
A livello del cuore, potrebbero scatenarsi infezioni e potrebbe accadere che il dispositivo si liberi dall’ancoraggio fluttuando all’interno del ventricolo o finendo nell’arteria polmonare.
Durante l’impianto, potrebbero verificarsi aritmie dovute allo stimolazione meccanica.
Si tratta di eventi possibili ma più che rari che solo il tempo potrà darci dei numeri sufficienti per elaborare una statistica affidabile.
Ad oggi il sistema risulta completamente sicuro ed affidabile ed i rischi inferiori di gran lunga a quelli di un pacemaker tradizionale.
Quindi, se un portatore di pacemaker tradizionale, volesse sostituire il suo pacemaker con uno senza fili, non potrà farlo.
Ci sono patologie che degenerano, nella maggior parte dei casi sono legate all’invecchiamento; tali patologie colpiscono il cuore che non è più in grado di generare correttamente l’impulso elettrico o condurlo correttamente in tutte le parti del cuore.
Questo porta il cuore a rallentare o, in casi più gravi a fermarsi con conseguenze gravissime.
Per questo, il futuro dell’elettrostimolazione cardiaca vede nel pacemaker senza fili il suo miglior rappresentante e aiuto in tale campo.
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