Elezioni, vietate ai deboli di cuore. La tensione può giocare brutti scherzi
Il clima elettorale si sa, è spesso infuocato e porta all’esasperazione alcuni atteggiamenti insiti nella nostra personalità. Si è discusso attentamente di questa circostanza proprio nel giorno cruciale del voto, secondo i medici che hanno tenuto una convention internazionale a Bologna riguardo l’infarto e la fibrillazione atriale, il rischio di aritmie e di altre complicazioni nel periodo elettorale è più elevato.
Secondo gli esperti la stessa fibrillazione viene spesso constatata in pazienti che seguono con attenzione e con una certa pressione gli avvenimenti connessi al proprio partito preferito. Insomma, la campagna elettorale è dunque un periodo altamente a rischio per questi soggetti che spesso si ritrovano durante queste intense giornate con una forte ed improvvisa crescita del cortisolo, l’ormone dello stress.
Addirittura, sempre secondo gli esperti il rischio dipende propriamente dalle sorti del partito per il quale ci schieriamo così animosamente. Nel senso, se è il nostro partito a vincere, il livello di testosterone salirebbe causando così un abbassamento di cortisolo, viceversa, qualora il nostro leader preferito dovesse perdere allora accadrebbe l’effetto contrario come prima accennato.
Dunque pare proprio che il rischio aritmie si collochi in prima linea anche per coloro che non partecipano attivamente alla campagna elettorale; comunque, al di là del risultati che stanno appassionando l’Italia in queste ore, è risaputo che forti emozioni e sbalzi d’umore improvvisi possono creare qualche disagio, e che ovviamente, queste circostanze meritano sempre un occhio di riguardo onde evitare di venire spiazzati dal nostro muscolo più importante.