Emianopsia: cosa è, malattia, sintomi, cura
Parliamo di emianopsia: i disturbi della vista possono essere diversi, temporanei oppure legati a patologie e in certi casi invalidanti, ma solo alcuni compromettono seriamente la visione
Tra questi c’è sicuramente lo scotoma ma anche l’emianopsia, che porta alla perdita della vista parziale.
Che cos’è l’emianopsia
Quando si parla di emianopsia in ambito oculistico, quindi, si intende un disturbo della vista che si traduce con una perdita della vista parziale, cioè di metà del campo visivo.
Il paziente inizia a vedere soltanto con la metà degli occhi.
Il termine deriva dal greco, dove hemi significa metà, an significa senza e opsia sta per vedere.
Anche se la perdita della vista riguarda soltanto metà del campo visivo, questo disturbo può comportare serie compromissioni e problemi nella vita di tutti i giorni.
Diventa infatti difficile leggere, guidare, anche camminare, perché l’occhio vede soltanto metà del campo effettivamente presente.
Tipi di emianopsia
Si possono però distinguere diversi tipi di emianopsia, a seconda del fattore che ha scatenato la perdita della vista e del campo visivo interessato.
Per quanto riguarda il campo visivo, abbiamo:
- emianopsia laterale o verticale, quando la visione risulta compromessa a destra o a sinistra
- emianopsia altitudinale o orizzontale quando invece la metà compromessa è quella superiore o inferiore
Questo disturbo visivo può poi dipendere dalla causa scatenante, e quindi possiamo distinguere tra:
- emianopsia omonima: significa che la perdita della vista interessa lo stesso lato su entrambi gli occhi, per esempio quello vicino al naso nell’occhio sinistro e quello vicino alla tempia nell’occhio destro;
- emianopsia eteronima: in questo caso il disturbo interessa metà discordanti degli occhi, e a sua volta può essere binasale, quando sono le parti vicino al naso a sperimentare la perdita della vista, oppure bitemporale, quando invece si tratta delle parti vicino alle tempie
Infine, esiste anche la possibilità di una quadrantopsia o emianopsia quadrantica, cioè la perdita di un solo quadrante del campo visivo.
Differenza tra emianopsia e scotoma
Anche lo scotoma rappresenta la perdita parziale della vista, ma a differenza dell’emianopsia interessa solitamente un punto centrale, o comunque si tratta di una macchia davanti agli occhi in cui la visione risulta compromessa.
Sintomi dell’emianopsia
Come è facile intuire, il sintomo principale dell’emianopsia è legato al disturbo stesso, quindi la perdita parziale della capacità di visione.
Può essere accompagnata da emicrania quando è questa stessa a provocarla, e non una lesione che interessa l’apparato ottico, ma si tratta di una possibilità più rara.
In genere i pazienti si accorgono del problema proprio perché la vista appare compromessa in maniera netta per metà del campo visivo, in maniera simmetrica o speculare, verticale o orizzontale.
In realtà, l’emianopsia stessa è da considerare un sintomo di altri disturbi o patologie, per questo è importante che venga indagata tramite visita oculistica.
Cause dell’emianopsia
Sono diverse le cause che si possono collegare a una perdita di metà del campo visivo, e a seconda del tipo di emianopsia si può risalire alla parte dell’apparato ottico interessata.
Più nel dettaglio, le lesioni che possono causare emianopsia sono:
- lesione mediana del chiasma ottico, che provoca emianopsia eteronima bitemporale
- lesione di entrambi i margini del chiasma ottico, che scatena emianopsia eteronima binasale
- lesione del tratto ottico controlaterale di destra, che dà vita all’emianopsia omonima sinistra
- lesione del tratto ottico controlaterale di sinistra, che dà vita all’emianopsia omonima destra
- lesione bilaterale delle radiazioni ottiche o della corteccia visiva, che provoca l’emianopsia altitudinale
Cos’è il chiasma ottico
Il chiasma ottico non è altro che il punto di congiunzione tra il nervo ottico dell’occhio destro e il nervo ottico dell’occhio sinistro.
Si tratta di una struttura di forma ovale che misura circa 8mm per 4 posizionata nel tronco encefalico.
Da qui passano anche le fibre ottiche, intrecciandosi parzialmente.
A seconda del tipo di lesione e della sua localizzazione, si possono avere lesioni prechiasmatiche, quando interessano il tratto compreso tra globo oculare e chiasma, chiasmatiche quando riguardano il chiasma e retrochiasmatiche quando invece intaccano le vie nervose che dal chiasma vanno alla corteccia cerebrale.
Malattie che provocano emianopsia
Come abbiamo detto l’emianopsia è il sintomo di una lesione che interessa l’apparato visivo, e più precisamente il chiasma ottico, il tratto ottico o la corteccia visiva.
Queste lesioni sono però a loro volta causate da altri disturbi o patologie che sono quindi il vero motivo per cui si è verificata la perdita della metà del campo visivo.
Tra le patologie più comunemente associate all’emianopsia troviamo:
- ictus
- meningite
- ischemia cerebrale
- tumori cerebrali o dell’ipofisi
- aneurisma carotideo
- traumi
- emorragie cerebrali
- emicrania
Diagnosi dell’emianopsia
Trattandosi di un sintomo e non di una patologia, quando si avverte la perdita di metà del campo visivo è bene rivolgersi subito a un medico oculista, perché possa valutare innanzitutto come si presenta il deficit visivo e quindi di fronte a che tipo di emianopsia ci troviamo.
Per farlo si sottopone il paziente all’esame del campo visivo, seguito poi dalla visita oculistica, ma sono molti altri i test che possono aiutare a capire l’origine del problema, come:
- esame del fondo oculare
- tomografia ottica computerizzata
- ecografia oculare
- tonometria
- fluorangiografia retinica
- tavole di Ishihara
- autorefrattometria
- potenziali evocativi visivi
- biomicroscopia
- retinografia tradizionale
- retinografia a fluorescenza
Dato che la causa è sempre da ricercare nel sistema nervoso, è molto probabile che all’oculista si affianchi un neurologo e quindi sia necessario approfondire tramite visita neurologica e esami appositi, come per esempio una tac alla testa.
Trattamenti dell’emianopsia
Curare questo disturbo del campo visivo significa ovviamente trattare prima di tutto la problematica o malattia che l’ha scatenato.
Non esiste infatti una vera e propria cura, né un unico trattamento, ma dipende dalla causa che ha portato l’emianopsia.
In alcuni casi, basta eliminare la causa per ripristinare totalmente la vista e senza alcuna conseguenze, in altri casi potrebbe rendersi necessaria una riabilitazione oculare per recuperare correttamente la capacità visiva.
L’emianopsia è un disturbo della vista che si manifesta nella perdita di metà del campo visivo in entrambi gli occhi, causata da lesioni che interessano principalmente il chiasma ottico e quindi il modo in cui i nervi ottici di entrambi gli occhi comunicano tra loro.
Può essere molto invalidante perché compromette seriamente la visione ma soprattutto è spesso sintomo di patologie importanti a carico del sistema nervoso, per questo è fondamentale recarsi subito da un medico oculista non appena il campo visivo risulta per metà oscurato.
Non trattandosi di un malattia ma di un sintomo, non esistono cure dirette per trattare l’emianopsia ma bisogna intervenire sulla patologia o il disturbo che l’ha causata.
Spesso, rimuovendo o riparando il problema, il paziente riacquisisce la vista.
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