Epatite A: che cos'è e come si trasmette
L’Epatite A (Hav) è una malattia infettiva del fegato altamente contagiosa causata da un Virus a RNA che aggredisce le cellule del fegato
È presente nel sangue delle persone infette solo per pochi giorni mentre nelle feci è presente 7-10 giorni prima dell’esordio dei sintomi e fino a una settimana dopo la scomparsa.
Si trasmette attraverso alimenti e bevande o per contatto con persone infette e si differenzia dall’Epatite B e dall’Epatite C per il fatto che generalmente ha un decorso spontaneo benigno e non cronicizza mai, pertanto non esiste una condizione di portatore cronico del virus né nel sangue né nelle feci.
Le complicanze sono rare, tuttavia, si possono avere forme gravi con decorso protratti e forme fulminanti e letali.
Questa epatite è diffusa in tutto il mondo, sia in forma sporadica sia epidemica, in particolare nei Paesi sottosviluppati o in via di sviluppo dove sussistono scarse condizioni igienico-sanitarie.
In Italia la malattia è endemica soprattutto nelle regioni meridionali dove è maggiormente diffuso il consumo di frutti di mare crudi.
Segni e sintomi dell’Epatite A
Nel 70% dei casi l’Epatite è completamente asintomatica ma quando i sintomi sono presenti si palesano all’incirca dopo 15-45 giorni dal contatto con il virus e tendono a sparire spontaneamente in 2 mesi.
Il sintomo dell’Epatite più frequente è l’astenia ossia una forte debolezza.
Altri sintomi abitualmente riportati dai pazienti con questa epatite sono: perdita di appetito, dolore addominale, nausea e vomito, febbre, mal di testa, dolore muscolare, ittero (cioè la comparsa di un colorito giallastro della cute e delle sclere oculari), innalzamento dei valori delle transaminasi e della bilirubina.
Con il proseguire della malattia possono comparire anche prurito, feci chiare, urine scure.
Nel caso di epidemie e nei bambini può essere del tutto asintomatica.
Cause e trasmissione dell’Epatite A
Nella maggior parte dei casi la malattia è dovuta a una contaminazione fecale di cibi e acqua.
Le cause più comuni di trasmissione del virus di questa Epatite sono:
- scarsa igiene personale e mancato rispetto delle norme igieniche nella preparazione dei cibi
- rapporti sessuali non protetti (in particolare sesso anale o ano-linguale)
- consumo di acqua o di cibi contaminati crudi o non cotti a sufficienza (soprattutto pesce proveniente da acque inquinate da scolo fognario)
- utilizzo di siringhe usate per iniettarsi droghe
- contatto con persone con questa forma di epatite in fase acuta in situazioni di igiene personale (ad esempio cambio di pannolini e pannoloni).
Chi è a rischio di contrarre il virus dell’Epatite A
Benché chiunque possa contrarre l’Epatite, alcune categorie di soggetti sono maggiormente a rischio di entrare in contatto con il virus Hav.
Tra queste:
- le persone affette da malattie epatiche croniche
- i viaggiatori diretti in Paesi dove l’epatite è endemica (sud-est America, centro America, Messico, Caraibi, est Europa, sud-est asiatico)
- i tossicodipendenti
- chi pratica sesso non protetto (in particolare con più partner)
- le persone che lavorano in ambienti in cui è possibile entrare in contatto con il virus (ad esempio nei laboratori) o conviventi o assistenti di persone con Epatite in atto.
Diagnosi di HAV
La diagnosi avviene per ricerca degli anticorpi specifici contro il virus per mezzo di esami del sangue:
- gli anticorpi HAV-Ab IgM indicano infezione acuta e scompaiono dopo la guarigione.
- gli anticorpi HAV-Ab IgG indicano infezione avvenuta nel passato, restano positivi tutta la vita e impediscono future reinfezioni.
Terapie dell’Epatite A
Solitamente non viene trattata con farmaci perché i sintomi sono lievi e la malattia si risolve spontaneamente.
Solo raramente, infatti, richiede il ricovero ospedaliero per tenere sotto controllo la funzionalità del fegato e per fornire una particolare assistenza al paziente.
Come prevenire l’Epatite A
Per prevenire il contagio occorre curare scrupolosamente l’igiene personale e la manipolazione e preparazione del cibo e avere rapporti sessuali protetti; informare il partner dell’infezione e raccomandare l’esecuzione del test.
Il vaccino, invece, è raccomandato per i soggetti a rischio.
Si tratta di un virus inattivato che viene somministrato per via intramuscolare nella parte alta del braccio.
Per prevenire questa epatite possono vaccinarsi tutti i bambini dopo il primo anno di età e i pazienti trapiantati o in attesa di trapianto.
Per approfondire:
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