Ernia del disco: definizione, sintomi, diagnosi e trattamento

L’ernia del disco consiste nella rottura dell’anello fibroso dei dischi intervertebrali, con conseguente fuoriuscita del nucleo polposo contenuto nel loro interno e costituito da materiale gelatinoso

La protrusione del nucleo provoca la compressione delle radici nervose adiacenti, causando forte dolore.

L’ernia discale può interessare qualsiasi distretto della colonna vertebrale, ma più comunemente si osserva a livello dei dischi intervertebrali L4-L5 ed L5-S1.

Cosa è l‘ernia del disco?

L’ernia del disco è una condizione molto dolorosa che interessa la colonna vertebrale, il principale sostegno del corpo umano.

La colonna vertebrale è composta da 33-34 vertebre tra le quali si interpongono i dischi intervertebrali, costituiti da una parete esterna chiamata anello fibroso, e da una parte interna gelatinosa chiamata nucleo polposo e costituita per l’88% di acqua.

I dischi intervertebrali svolgono un ruolo fondamentale, funzionando da cuscinetti che ammortizzano il peso della colonna e garantendo la flessibilità necessaria all’esecuzione di movimenti di grande ampiezza.

L’ernia del disco è causata dalla compressione delle radici nervose adiacenti causata dalla rottura e della fuoriuscita del nucleo polposo, pertanto comunemente si parla di prolasso discale.

Quali sono i sintomi ernia del disco

I sintomi dell’ernia discale variano a seconda della sua sede e gravità.

Il sintomo principale è un dolore estremamente intenso nella sede dell’ernia, che può essere cervicale, dorsale o lombare.

Il dolore può quindi estendersi, a seconda dei casi, dalla regione cervicale fino alle braccia (cervicobrachialgia) o dal gluteo, lungo la coscia fino al piede (sciatalgia); formicolii, intorpidimento e rigidità muscolare sono altri sintomi caratteristici.

In caso di comparsa di questi sintomi, è necessario rivolgersi al medico di base o allo specialista per eseguire accertamenti.

Cause

La principale cause dell’ernia del disco è il danno del disco intervertebrale dovuto a diversi fattori, quali:

  • L’usura del disco, che si verifica con l’invecchiamento. Col passare del tempo i dischi intervertebrali perdono di elasticità e resistenza, pertanto ciò predispone non solo all’insorgere dell’ernia discale ma anche di altre patologie ossee.
  • Lavori pesanti, che includano il sollevamento di grossi pesi o sforzi fisici importanti, e che provocano un danno continuo ai dischi intervertebrali e quindi una maggiore predisposizione alla protrusione del nucleo polposo.
  • Traumi, che provocano danni violenti sulla colonna vertebrale (ad esempio: incidenti stradali).
  • Sport intensi, come ad esempio il sollevamento dei pesi o attività che prevedano scatti e torsioni eccessivi, soprattutto quando non praticati correttamente.

Prevenzione

Prevenire l’ernia del disco non è semplice, tuttavia ci sono dei comportamenti che possono essere adottati per ridurre la probabilità di insorgenza della malattia.

Tra questi:

  • Adottare di uno stile di vita sano ed attivo e di una dieta sana ed equilibrata, ricca di frutta e verdura, ottenendo un buon controllo del peso corporeo.
  • Praticare attività sportiva regolare e corretta, senza allenamenti “fai da te”. È possibile praticare sport anche in casa, purché si sia seguiti da professionisti del settore che possano consigliare gli esercizi più utili e fornire le giuste indicazioni per il loro svolgimento. Piccoli traumi come gli strappi muscolari possono favorire l’insorgenza di ernia al disco, pertanto in questi casi è bene chiedere la consulenza di un medico.
  • Fare stretching è poi una buona abitudine, così come frequentare corsi di yoga, pilates e attività sportive che puntino all’aumento della flessibilità e dell’elasticità. In particolare, può essere utile praticare esercizi per la flessibilità lombosacrale e dei muscoli ischio-crurali.

Come diagnosticare l’ernia del disco

Per la diagnosi risulta fondamentale per il medico specialista raccogliere informazioni anamnestiche riguardanti lo stile di vita del paziente, la sua alimentazione, lo svolgimento di attività sportiva regolare e l’eventuale presenza di patologie simili nel suo nucleo familiare.

Verranno quindi indagati i sintomi del paziente, analizzandone la localizzazione, gravità e tempi di esordio; è importante anche indagare eventuali altre manifestazioni concomitanti.

In caso di alto sospetto diagnostico, è indicata l’esecuzione di esami radiologici di approfondimento, quali la risonanza magnetica o la TAC.

La prima consente uno studio approfondito della colonna, consentendo di escludere altre cause di sintomatologia dolorosa; la TAC è invece rivolta ai pazienti che non possono essere sottoposti a RMN oppure a coloro nei quali la RMN non ha fornito risultati dirimenti.

Nei casi in cui la diagnosi risulti essere particolarmente complessa, può essere indicata l’esecuzione di una elettromiografia, ossia un’indagine che utilizza impulsi elettrici e ne valuta la conduzione a livello dei nervi.

Trattamenti per l’ernia al disco

La scelta di un trattamento efficace per l’ernia discale non è semplice.

Ci sono molti fattori che possono influenzare la risposta alle terapie, tra questi l’età, le comorbidità, e la severità della malattia stessa o dell’intensità dei sintomi.

Nei casi più gravi, può esserci l’indicazione ad intervento chirurgico.

Tra le terapie per ernia al disco ci sono la somministrazione di:

  • farmaci antidolorifici
  • farmaci mio-rilassanti
  • farmaci corticosteroidi

Spesso questi trattamenti sono poi accompagnati da sessioni di fisioterapia, caratterizzate da esercizi mirati e ripetuti. Altre pratiche sono poi gli ultrasuoni e l’elettrostimolazione.

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Pagine Bianche

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