Erotomania o sindrome dell’amore non corrisposto: sintomi, cause e cura
Erotomania o sindrome dell’amore non corrisposto (sindrome di Clérambault) ha bisogno di essere curata da uno specialista
Il termine “erotomania” deriva dal greco e significa letteralmente “amore insano”
Ad essere più precisi, la Sindrome di Clérambault fa riferimento alla forma più comune di erotomania, ossia quella in cui ci si innamora di una persona difficilmente raggiungibile perché famosa.
Questa sindrome prende infatti il nome dallo psichiatra francese Gaëtan Gatian de Clérambault, vissuto a cavallo fra Ottocento e Novecento.
Nel 1921 pubblicò un trattato sull’argomento dal titolo “Les psychoses passionelles”.
Solitamente è difficilissimo per chi è malato riuscire ad accettarlo perché significherebbe realizzare il rifiuto, ed è proprio lì la chiave del problema.
Clérambault riportò il caso di una donna francese di 53 anni convinta che Re Giorgio IV d’Inghilterra la amasse e comunicasse con lei attraverso spostamenti delle tende di Buckingham Palace.
Spesso la persona amata è una persona di rango sociale superiore (un re, addirittura), o di grande ricchezza intellettuale (un medico o un professore), o “irraggiungibile”, come una persona famosa.
L’erotomania, secondo il DSM 5, è considerato un disturbo delirante
E’ caratterizzata dalla presenza di un sistema delirante non bizzarro, che deve durare per almeno 1 mese, e nel quale sono presenti allucinazioni (soprattutto tattili ed olfattive se connesse al tema delirante).
La Sindrome di Clérambault è un disturbo psichiatrico da non sottovalutare, nonostante parta da una situazione che tutti noi, prima o poi, ci siamo trovati a vivere, ossia quella di un amore non corrisposto.
Se però, dopo averci sofferto quanto basta, di solito ci si limita a metabolizzare il rifiuto e andare avanti con la propria vita, chi invece soffre di erotomania non è in grado di farlo: si convince anzi, in maniera del tutto infondata, che l’oggetto del suo desiderio corrisponda i suoi sentimenti.
Per inciso quando parliamo di erotomania non ci riferiamo a chi soffre di una forma di fissazione per l’amore e il sesso, in tal caso parliamo eventualmente di ninfomania per le donne e satiriasi per gli uomini.
Non riuscire ad accettare razionalmente il rifiuto di chi si è innamorati mettendo in atto un’opera di auto-convincimento volta a illudersi che l’altro ricambi i suoi sentimenti è una forma di auto-convinzione che può portare la persona affetta da erotomania addirittura a credere di avere una relazione con quella persona, di vivere una storia d’amore vera e propria.
Chi è affetto dalla Sindrome di Clérambault attraversa una prima fase, detta “della speranza”, in cui non fa altro che attendere che la persona amata gli dichiari il suo amore.
Si tratta di una fase lunga, e spesso il paziente vi rimane imprigionato senza mai passare alla fase successiva, quella “della delusione”.
Questa fase segue la realizzazione di un riscontro negativo da parte dell’amato e può portare a depressione, aggressività, tentativi di suicidio o, se si è fortunati, rimozione.
Infine, c’è la “fase del rancore”, in cui i pazienti più gravi potrebbero arrivare addirittura ad aggredire fisicamente l’oggetto del loro amore (Manuale di psichiatria e psicologia clinica Condividi, Cinzia Bressi, Giordano Invernizzi, McGraw-Hill Education, 2017).
Cause e sintomi dell’erotomania:
Non è facile riconoscere un erotomane di primo acchito: i sintomi che lo caratterizzano sono simili a quelli di altri disturbi mentali e vanno dall’irascibilità all’aggressività, al nervosismo fino a un atteggiamento di distacco dalla realtà.
Spesso i loro discorsi sono confusi e dimostrano scarso equilibrio e coerenza, uniti a uno spiccato egocentrismo.
Le cause più frequenti possono essere ricondotte a traumi di natura psicologia legati a situazioni di rifiuto, spesso avvenute durante l’infanzia.
Sono soprattutto le donne a esserne colpite, ma anche gli uomini non ne sono esenti.
Chi soffre di questa sindrome cerca in ogni modo di entrare in contatto con l’oggetto del suo desiderio, spesso in forme piuttosto ossessive che diventano un vero e proprio stalking.
Ne deriva una forma di paranoia in cui la realtà appare deformata perché tutto gravita attorno alla persona amata e all’attesa o scoperta di un segnale da parte sua.
L’amato, dal canto suo, non fa niente per incoraggiare l’erotomane, anzi cerca di chiarire l’equivoco se può, purtroppo senza esito positivo in quanto le sue parole vengono interpretate come conferma del reciproco interesse.
A volte l’erotomane può comportarsi come se avesse una regolare relazione: inviando fiori e cioccolatini, facendo telefonate.
A volte manifestando allucinazioni e gelosie su dettagli specifici legati alla loro cotta.
Si può arrivare quindi a forme di molestia verbale, fisica o psicologica, fino a frequenti minacce di suicidio (Parafilie e devianza: Psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale atipico, Fabrizio Quattrini, Giunti, 2015).
Cura per l’erotomania:
La prima difficoltà sarà quella di accettare di essere affetto da un disturbo psichico.
Accettare il disturbo equivarrebbe a realizzare il rifiuto, ed è proprio qui che sta il problema.
Rendersi conto di non essere ricambiati può portare a notevole sofferenza, ma la maggior parte delle persone, con un’adeguata dose di tempo, metabolizza il rifiuto e va avanti con la sua vita.
L’erotomane non è in grado di metabolizzare il rifiuto: si convince, invece, che l’amato corrisponda i suoi sentimenti.
L’erotomania può essere anche un comportamento difensivo contro la depressione e la solitudine, portando chi ne soffre ad inventare un mondo totalmente intrapsichico e può essere connessa ad altre patologie mentali, come la schizofrenia.
Sarà necessario iniziare una terapia per comprendere quale può essere stata la causa scatenante, ed eventualmente associare alla terapia dei farmaci, qualora necessari.
È richiesto l’aiuto della famiglia, importante per aiutare l’erotomane a diventare consapevole del proprio disturbo e, successivamente, uscirne.
Articolo scritto dalla dottoressa Letizia Ciabattoni
Per approfondire:
L’effetto terapeutico delle arti marziali sulla sfera psicologica
Nomofobia, un disturbo mentale non ancora riconosciuto: la dipendenza da smartphone
Fonti:
http://www.psychiatryonline.it/
http://www.nuovarassegnastudipsichiatrici.it/
Manuale di psichiatria e psicologia clinica Condividi, Cinzia Bressi, Giordano Invernizzi, McGraw-Hill Education, 2017
Parafilie e devianza: Psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale atipico, Fabrizio Quattrini, Giunty, 2015
Le parafilie maggiori. (Sadismo, masochismo, pedofilia, incestofilia, necrofilia, zoofilia) tipica espressione di “atavismo filetico” nella specie umana, Fernando Liggio, Alpes ed., 2013