Etiopia contro il tracoma: CBN Italia si allea con AICS per portare cura e conoscenza della malattia
L’Etiopia non teme solo il COVID-19, una paura più grande ha un altro nome: tracoma. L’Etiopia è il Paese più colpito al mondo dal tracoma. Circa 70 milioni di persone rischiano di contrarre questa infezione.
La testata Africarivista racconta la storia di Abay, una giovane madre che vive a Segno, un villaggio della regione dell’Amhara, dove gestisce un piccolo caffè sul retro della casa insieme al marito.
Tracoma in Etiopia: la storia di Abay e la sua lotta contro questa malattia
L’infezione, causata dal batterio Clamydia trachomatis, è altamente contagiosa e si diffonde rapidamente nei luoghi nei quali manca l’acqua potabile e quindi l’igiene personale è scarsa.
Abay combatte il tracoma da diversi anni.
All’inizio i suoi occhi erano rossi e pruriginosi, ma ora, a causa della trichiasi, lo stato della cornea è peggiorato.
Le ciglia si sono rivolte verso l’interno e hanno iniziato a graffiare la retina.
Abay non può fare i lavori di casa e, peggiorando, sta avendo molte difficoltà a cucinare.
Anche fare i più semplici lavori diventa una sfida immane.
Per alleviare il dolore deve togliere le ciglia con le pinzette, ma il sollievo è solo temporaneo.
Tuttavia, è solo una delle tante donne in Etiopia che rischiano di diventare cieche per sempre se non vengono operate.
L’attività di CBM Italia in Etiopia per curare il tracoma
CBM Italia lavora in Etiopia dal 2014 per sconfiggere il tracoma, la prima causa di cecità infettiva, e sta ora lanciando una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi seguendo le linee guida S.A.F.E.
Il tracoma, se non viene trattato tempestivamente con antibiotici, provoca il riversamento delle ciglia verso l’interno dell’occhio, danneggiando la cornea ad ogni battito.
In questa fase avanzata, chiamata trichiasi, solo un intervento chirurgico può salvare dalla cecità.
Grazie al supporto dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), il CBM combatte il tracoma applicando la strategia S.A.F.E. promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Prevede quattro azioni combinate: interventi chirurgici (Surgery), distribuzione di antibiotici (Antibiotics), sensibilizzazione ai corretti standard igienici (Face cleanliness) e costruzione di pozzi e latrine (Environment).
È importante lavorare su tutte e quattro le componenti contemporaneamente per rendere l’approccio sostenibile ed efficace.
CBM Italia: organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e nel trattamento della cecità e della disabilità evitabile e nell’inclusione delle persone con disabilità in Africa, Asia, America Latina e Italia.
PER APPROFONDIRE:
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