Febbre familiare mediterranea (FMF): cause, sintomi, diagnosi, trattamento
La febbre familiare mediterranea (FMF) è una malattia autoinfiammatoria rara che si trasmette geneticamente e si manifesta con episodi di febbre e infiammazione ricorrenti
La febbre familiare mediterranea (FMF) è una malattia trasmessa geneticamente
Appartiene al gruppo delle malattie autoinfiammatorie che sono malattie rare caratterizzate da episodi ricorrenti, di febbre e infiammazione.
Tale malattia è diffusa soprattutto nelle popolazioni del bacino mediterraneo quali italiani (soprattutto Sud-Italia e isole), turchi, arabi, ebrei, armeni.
La febbre familiare mediterranea è causata da alterazioni (chiamate mutazioni) di un gene denominato MEFV, situato sul cromosoma numero 16.
Il gene contiene le informazioni necessarie per la produzione di una proteina chiamata pirina o marenostrina che è uno dei fattori coinvolti nel controllo dell’infiammazione.
Quando il gene è mutato la proteina prodotta è alterata, l’infiammazione è fuori controllo e si ha la malattia.
La febbre familiare mediterranea viene trasmessa con carattere autosomico recessivo
Ciò significa che per essere malati i pazienti devono aver ereditato entrambi i geni MEFV mutati: sia quello ereditato con il cromosoma 16 materno sia quello ereditato con il cromosoma 16 paterno.
Ciò significa anche che entrambi i genitori sono portatori della malattia.
Talvolta, anche i soggetti come i genitori dei bambini con febbre familiare mediterranea, che presentano una mutazione in una sola copia del gene (cosiddetti eterozigoti), possono presentare sintomi e aver bisogno di terapia.
La febbre familiare mediterranea si presenta di solito prima dei 10 anni di vita
È caratterizzata da episodi febbrili ricorrenti che si presentano con una frequenza variabile, iniziano rapidamente e durano 1-2 giorni.
Nel 95% dei casi insieme alla febbre si hanno sintomi come il vomito e la diarrea, ma soprattutto il dolore addominale che talvolta può essere talmente intenso da sembrare una appendicite o un’altra condizione chirurgica.
I pazienti colpiti possono inoltre presentare dolore toracico, dolore o gonfiore testicolare, una alterazione cutanea (detta rash simile all’erisipela), dolore o rigonfiamento articolare.
Il rigonfiamento articolare colpisce solitamente una singola articolazione (di solito ginocchio o caviglia) che può essere talmente gonfia da impedire di camminare correttamente.
In alcuni pazienti si presenta una reazione cutanea rossastra sull’articolazione coinvolta
Gli attacchi di malattia possono iniziare spontaneamente o essere scatenati da determinati fattori quali lo stress sia fisico sia psichico, il ciclo mestruale e uno stile di vita irregolare.
La malattia viene diagnosticata in base alla storia del paziente e alla visita medica.
Se effettuati durante la febbre, gli esami del sangue mostrano un forte aumento dei valori che indicano infiammazione (globuli bianchi, VES, PCR, siero amiloide A).
Se invece vengono effettuati quando non ci sono sintomi acuti gli indici di infiammazione possono risultare lievemente alterati o del tutto normali.
La diagnosi viene confermata attraverso l’analisi molecolare del gene MEFV
Tale analisi genetica viene effettuata presso laboratori di genetica specializzati e non è pertanto disponibile presso tutti i laboratori di analisi.
È importante che il risultato dell’esame genetico venga interpretato da medici con esperienza in questo campo perché non tutte le mutazioni eventualmente riscontrate nel gene sono causa di malattia.
Esistono infatti alcune mutazioni, i cosiddetti polimorfismi, considerate innocue, cioè che non causano nessun problema e si trovano anche nelle persone sane.
I soggetti portatori di questi polimorfismi, (anche se presenti in duplice copia) sono da considerare sani e non malati.
Se l’analisi genetica viene interpretata non correttamente c’è il rischio di considerare malati soggetti che in realtà non lo sono.
La maggior parte dei pazienti risponde bene alla Colchicina, un farmaco estratto da una pianta, che viene assunto per bocca.
L’efficacia della terapia si manifesta con la completa scomparsa della febbre e degli altri sintomi associati.
In una piccola percentuale di pazienti la Colchicina non è efficace.
In questi casi si utilizzano i farmaci biologici diretti contro una molecola (chiamata interleuchina 1)
L’interleuchina-1 è prodotta in quantità eccessiva dal sistema immunitario a causa della mutazione del gene MEFV ed è causa dell’infiammazione in questa malattia.
Il farmaco si chiama Canakinumab. La terapia, qualunque essa sia, dovrà essere presa per tutta la vita. Se la terapia viene sospesa i sintomi ritornano.
Se la terapia viene presa correttamente e soprattutto in maniera regolare, i pazienti non svilupperanno nessuna complicanza e avranno una ottima qualità di vita senza alcuna limitazione.
Qualora invece la malattia non venga diagnosticata o la terapia non venga assunta correttamente, i pazienti con febbre familiare mediterranea sono a rischio di sviluppare una grave complicanza detta amiloidosi, cioè un accumulo di sostanza amiloide – un accumulo di proteine a forma di fibre o fibrille – in vari organi e tessuti che può danneggiare le funzioni di vari organi (in particolare il rene).
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