Frattura della spalla e dell’omero prossimale: sintomi e cure
La frattura dell’omero prossimale è un frattura molto comune della spalla. Particolarmente comune negli individui anziani a causa dell’osteoporosi, l’omero prossimale è tra le ossa che si rompono più frequentemente in una spalla
Infatti, nei pazienti di età superiore ai 65 anni, le fratture dell’omero prossimale sono al terzo posto come frequenza (dopo le fratture dell’anca e le fratture del polso).
Una frattura dell’omero prossimale si verifica quando la sfera dell’articolazione della spalla, la testa dell’omero (l’osso del braccio) si rompe
La frattura quindi si localizza in cima all’osso del braccio (omero).
La maggior parte delle fratture dell’omero prossimale non sono scomposte (non sono fuori posizione), ma circa il 15-20% di queste fratture sono scomposte e queste possono richiedere un trattamento più invasivo.
Altro aspetto importante è che in queste frattura può capitare che vi sia una lesione associata dei tendini della “cuffia dei rotatori” che può aggravare la prognosi della guarigione.
Il problema più significativo riguardo il trattamento delle fratture dell’omero prossimale è che, a prescindere dal tipo di trattamento, gli esiti talvolta non sono molto soddisfacenti in termini di recupero funzionale.
Molti pazienti che sperimentano questo infortunio non riacquistano la piena forza o la piena mobilità della spalla, anche con un trattamento adeguato.
Le fratture scomposte dell’omero prossimale
Quando i frammenti dell’osso rotto non sono allineati correttamente, la frattura la chiameremo “scomposta”.
Nelle fratture dell’omero prossimale, la gravità spesso dipende da quanti pezzi di quest’osso sono rotti e quanti sono scomposti.
L’omero prossimale è suddiviso in quattro “parti” che possono rompersi diventando quindi “frammenti”, quindi una frattura si può scomporre in 2 frammenti, 3 frammenti, o in 4 frammenti principali (una frattura non scomposta, per definizione è in 2 frammenti).
In generale, quanto più numerosi sono i frammenti della frattura e sono scomposti, tanto peggiore è la prognosi cioè la capacità di guarire e tanto maggiore e la possibilità che i pezzi fratturati vadano in necrosi cioè muoiano e debbano essere eventualmente sostituiti con protesi articolari.
Le porzioni che costituiscono l’omero prossimale sono chiamate: tuberosità (tuberosità maggiore e minore), la testa omerale (la sfera della spalla), e la diafisi omerale.
Le tuberosità sono vicine alla testa dell’omero, e sono quelle parti di osso dove si inseriscono i principali muscoli della cuffia dei rotatori.
Per considerare un frammento scomposto, bisogna che esso sia separato dalla sua posizione normale di più di 2 millimetri o sia ruotato per più di 15 gradi.
Cause della frattura ad omero e spalla
Normalmente queste fratture sono provocate o da un colpo diretto alla spalla oppure da una colpo indiretto che si verifica in seguito ad una caduta sulla mano con l’arto teso.
Nei giovani queste fratture si osservano nei traumi ad elevata energia (incidenti stradali o sportivi) a carico della spalla, che il più delle volte determinano una frattura pluriframmentaria scomposta associata, in alcuni casi, ad una lussazione dei capi articolari.
Nei pazienti anziani con osso osteoporotico, è sufficiente talvolta anche un trauma a bassa energia (una banale caduta a terra).
Altri meccanismi supplementari traumatici sono: le contrazioni muscolari violente comiziali e/o le scosse elettriche.
Sintomi
Le fratture dell’omero prossimale possono essere molto dolorose e possono rendere difficile anche spostare semplicemente il braccio.
Altri sintomi includono:
- Spalla cadente (in basso e in avanti).
- Incapacità di sollevare il braccio a causa del dolore.
- Parestesie, cioè disturbi della sesnsibilitá, formicolii, alla mano.
- Un caratteristico ematoma nella regione interna del braccio che può arrivare fino al gomito (detto ematoma di Hennequin).
Visita medica
Durante la visita, il medico farà domande sul come si è verificata la frattura.
Dopo aver discusso dell’infortunio e aver parlato dei sintomi, il medico esaminerà la vostra spalla.
Il medico esaminerà attentamente la tua spalla per assicurarsi che nessun nervo o vasi sanguigno sia stato danneggiato dalla frattura.
Al fine di individuare la posizione e la gravità della frattura, il medico vi farà eseguire una radiografia.
Spesso verranno eseguiti i raggi X di tutta la spalla per verificare la presenza di ulteriori lesioni.
In alcuni casi soprattutto in previsione di un intervento chirurgico, il vostro medico può ordinare una TAC per vedere la frattura più nel dettaglio e pianificare il trattamento adeguato al vostro caso.
Altri esami come eco-color doppler o indagini contrastografiche saranno eseguite se si sospetta un coinvolgimento vascolare.
Trattamento della frattura dell’omero prossimale
Trattamento non chirurgico
Circa l’80% delle fratture dell’omero prossimale non sono scomposte (non sono fuori posizione), e queste possono quasi sempre essere trattate con un semplice tutore munito di fascia anti-rotatoria.
Il trattamento tipico è quello di riposare la spalla nel tutore per 3-4 settimane, e poi iniziare alcuni esercizi dolci di movimento.
Man mano che la guarigione progredisce, che verrá monitorata mediante radiografie mensili, si possono iniziare esercizi di potenziamento della spalla più aggressivi, e la guarigione completa richiederà in genere circa 3 mesi.
Il limite del trattamento non chirurgico è la possibilitá che la spalla, dopo essere stata immobilizzata per molto tempo per consentire la guarigione della frattura, si irrigidisca e perda mobilitá.
Talvolta la rigiditá che ne consegue è invalidante e impone trattamenti chirurgici per cercare di risolvere la situazione.
Trattamento chirurgico
In caso di lesioni più gravi, quando la frattura è costituita da più frammenti ed è scomposta (fuori posizione), o anche nelle fratture più semplici nei giovani che hanno bisogno di tornare ad una vita attiva prima, può essere necessario un intervento chirurgico per fissare la frattura, riallinearla o in casi complessi sostituire l’osso danneggiato con una protesi articolare.
Decidere qual’è il miglior trattamento chiurgico dipende da molti fattori, tra cui:
- L’età del paziente.
- Se l’arto è dominante oppure no.
- Il livello di attività del paziente.
- La quantità dei frammenti di frattura.
- Il grado di spostamento dei frammenti della frattura.
- L’esperienza del chirurgo.
La chirurgia prevede il riallineando dei frammenti ossei manualmente e mantenerli fissati in posizione mediante vari sistemi metallici, o viene eseguita una procedura di sostituzione della spalla mediante una protesi articolare.
Osteosintesi
I frammenti di osso possono essere fissati, con:
- Placche e viti: questo intervento viene considerato il golden standard ed è l’intervento che, quando esiste l’indicazione, viene preferito nel nostro reparto OTB. Consente una riduzione ottimale dei frammenti ma soprattutto una stabilizzazione molto solida. Talvolta però è un intervento complesso e che quindi richiede mani esperte per la sua corretta esecuzione.
- Chiodi endomidollari (chiodi infissi all’interno dell’osso cavo). Il vantaggio di questo intervento è la sua esecuzione più semplice per il chirurgo e la minore esposizione (può essere eseguito attraverso piccoli tagli della pelle e senza esporre la frattura). Lo svantaggio, a nostro avviso intollerabile, è che per inserire questo dispositivo di metallo, il chirurgo deve necessariamente danneggiare i tendini della cuffia dei rotatori, che sono i principali motori della spalla, motivo per cui nel nostro reparto è un intervento che non viene proposto quasi mai.
- Viti semplici e fili metallici di Kirschner talvolta in combinazione tra loro. Questo sistema non garantisce adeguatra stabilità per cui non consente mobilizzazioni precoci della spalla. Questa opzione in genere viene riservata alle persone anziane o in cattive condizioni generali.
- Protesi articolari: quando l’osso è molto danneggiato e soprattutto nelle persone anziane, può capitare che la vascolarizzazione di alcuni frammenti sia irrimediabilmente compromessa motivo per cui si può decidere di sostituire tutta o parte dell’articolazione con una protesi della spalla. Se è consigliata una procedura di questo tipo, le opzioni includono una protesi anatomica standard, una endoprotesi, o una protesi inversa. Nei giovani questo intervento deve essere prospettato solo nei casi in cui l’osteosintesi non ha nessuna speranza di successo e questo deve essere valutato con molta attenzione a causa del fatto che le protesi hanno una durata limitata (in media 10-15 anni) e non garantiscono una vita particolarmente attiva.
Frattura dell’omero e della spalla: vantaggi e svantaggi del trattamento chirurgico
Il vantaggio della chirurgia, quando la frattura viene fissata in modo stabile ad esempio con placche e viti, o con chiodi endomidollari, è quello di consentire al paziente di iniziare a muovere subito l’articolazione.
Questo consente di tornare prima ad una vita attiva e di ridurre il rischio della rigidità e quindi è più probabile che a fine trattamento il paziente recuperi più movimento della spalla rispetto al trattamento non chirurgico.
Gli svantaggi però, anche se si verificano con una frequenza assai limitata, sono quelli comuni della chirurgia (complicanze anestesiologiche) e quelli specifici della chirurgia ortopedica come infezioni, emorragie, lesioni vascolari e nervose.
Queste complicanze sono più frequenti nelle persone anziane motivo per cui, generalmente, in questi pazienti si opta quando possibile per un trattamento non chirurgico.
Per approfondire:
Emergency Live ancora più…live: scarica la nuova app gratuita del tuo giornale per iOS e Android
Trattamento delle fratture ossee: dal primo soccorso al ricorso alle cure mediche
6 errori comuni di primo soccorso in caso di emergenza
Fratture del piatto di crescita o distacchi epifisari: di cosa si tratta, come curare
Fratture e traumi: cosa fare quando si rompono o si incrinano le costole?
Pneumotorace traumatico: sintomi, diagnosi e trattamento
Pneumotorace e pneumomediastino: soccorrere il paziente con barotrauma polmonare
Primo soccorso e BLS (Basic Life Support): cos’è e come si fa
Soccorso vitale al traumatizzato: ecco quali procedure vanno adottate
Frattura costale multipla, volet costale e pneumotorace: uno sguardo d’insieme
Costola rotta (frattura costale): sintomi, cause, diagnosi e terapia
Recupero dopo la frattura di una costola: cosa fare, quanto tempo serve