Il dolore nelle malattie reumatologiche: manifestazioni e cure

Le malattie reumatologiche, in Italia, interessano più di 5 milioni di persone (soprattutto donne oltre i 65 anni) e si manifestano nella maggior parte dei casi con dolori all’apparato locomotore (articolazioni e muscoli), grossolanamente distinti in quelli secondari ad artrite, artrosi e fibromialgia

Malattie reumatologiche, i motivi di confusione

È molto comune che le malattie vengano inizialmente confuse con semplici dolori provocati dai cambiamenti di clima, dall’età o dall’umidità, in realtà si può trattare di patologie cronico-degenerative severe, che interessano articolazioni, muscoli, apparato scheletrico ma anche gli organi interni.

Ritardare la diagnosi e trattamento può comportare un peggioramento della sintomatologia dolorosa, che può condizionare sensibilmente la qualità della vita dei pazienti, arrivando, nei casi più aggressivi, a compromettere la funzionalità delle strutture interessate o a causare interessamento di organi interni come polmoni o cuore nel caso dell’artrite.

Dolore: il sintomo principale delle malattie reumatologiche

Il sintomo principale delle malattie reumatologiche è il dolore, che può colpire il paziente a livello articolare, muscolare e scheletrico, per esempio alla colonna vertebrale.

Il dolore provocato dalle malattie reumatologiche ha intensità maggiore o minore in base allo stadio raggiunto dall’infiammazione e alla degenerazione articolare conseguente.

Artrite: un dolore mattutino

Quando si parla di artriti, come la forma reumatoide, al dolore si associa una rigidità prolungata delle articolazioni interessate, soprattutto nelle ore mattutine al risveglio.

Il dolore dell’artrite è pertanto di natura infiammatoria e, associandosi a gonfiore e rigidità della zona interessata, è il segnale di un’infiammazione più complessa che coinvolge tutto l’organismo del paziente.

Purtroppo è una patologia che colpisce a qualsiasi età, in particolar modo il genere femminile, ed è provocata da un insieme di fattori ambientali, genetici e correlati allo stile di vita, ma le sue cause non sono ancora completamente chiare.

Quando si parla di artrite, è importante in sede di diagnosi riconoscerne il tipo, in modo tale da poter garantire al paziente il trattamento più adeguato per attenuare la sintomatologia dolorosa.

Per quanto riguarda l’artrite reumatoide, per esempio, a oggi i pazienti possono riprendere con le dovute cure (a base per esempio di cortisonici o farmaci biologici) le attività quotidiane e mantenere così una qualità della vita pressoché normale.

Artrosi: un dolore di lunga durata

Nell’artrosi la sintomatologia dolorosa è di lunga durata e può perdurare anche per diversi anni. L’artrosi, infatti, è associata all’usura dell’articolazione e, di conseguenza, peggiora con il continuo utilizzo o carico della zona interessata.

Si tratta di una patologia che affligge in particolar modo la colonna vertebrale, soprattutto nei tratti cervicale e lombare, anche, ginocchia, e mani.

Uno dei principali fattori di rischio dell’artrosi è il peso, che va a aumentare il carico che grava sulle articolazioni: si tratta di un fattore di rischio modificabile, su cui è possibile intervenire, mentre non sono modificabili l’età, la predisposizione familiare, il genere.

Anche l’artrosi, infatti, è una patologia tipicamente femminile.

Pur non essendo possibile curare l’artrosi con l’eccezione della chirurgia protesica, sono disponibili una serie di trattamenti che intervengono e controllano il dolore.

Parliamo di terapie sistemiche o infiltrative locali, a base di acido ialuronico. Importante anche associare alle terapie uno stile di vita adeguato, con particolare attenzione al peso corporeo.

Malattie reumatiche: l’artrite psoriasica e la gotta

Una forma di artrite diversa dalla reumatoide è l’artrite psoriasica, che colpisce le articolazioni (in particolare di mani e colonna vertebrale) di pazienti interessati da psoriasi o con familiarità con la patologia, in particolare tra i 30 e i 50 anni.

L’infiammazione alla base dell’artrite psoriasica si sviluppa a causa di un’aggressione del sistema immunitario contro cellule dell’organismo che riconosce erroneamente come bersagli.

Anche nel caso dell’artrite psoriasica il sintomo distintivo è il dolore, associato a rigidità e gonfiore.

La sintomatologia può essere sia simmetrica, sia di altro tipo, come la dattilite, in cui il dolore alle dita di mani e piedi si associa a gonfiore che fa sembrare le dita interessate simili a “salsicciotti”; l’entesite, in cui l’infiammazione si sviluppa nel punto di connessione tra i tendini, i legamenti e l’osso; o il dolore lombare correlato a infiammazione delle articolazioni delle vertebre (spondilite) o delle articolazioni sacroiliache (sacroileite).

La gotta è una forma molto comune di artrite a carico delle articolazioni, provocata da un eccesso di acido urico nel sangue.

Si tratta di un’artrite a insorgenza acuta particolarmente dolorosa che esordisce rapidamente e si manifesta in particolare nelle ore notturne, in cui al dolore si associa anche gonfiore e arrossamento dell’articolazione interessata (nella maggior parte dei casi l’alluce).

Il forte dolore provocato dalla gotta, spesso impedisce a chi ne soffre un sonno ristoratore, per questo all’esordio dei sintomi è importante parlarne con il proprio medico.

In caso di episodi acuti, per attenuare i sintomi dolorosi si utilizzano farmaci cortisonici, antinfiammatori non steroidei o colchicina.

Mentre in caso di più episodi reiterati la terapia verterà soprattutto sulla diminuzione dei livelli di acido urico nel sangue.

Fibromialgia: il dolore muscolare è il principale sintomo

Tra le patologie caratterizzate da persistenti e diffusi dolori muscolari figura la fibromialgia, una malattia per cui purtroppo non esiste ancora una cura e a cui, alla sintomatologia dolorosa, si associano altre manifestazioni tra cui il disturbo del sonno, affaticamento e alterazioni della memoria e dell’umore.

La fibromialgia interessa in particolar modo le donne adulte e le sue cause non sono ancora certe: può infatti manifestarsi sia a seguito di un singolo trauma scatenante, fisico o psicologico, sia in maniera graduale.

Le pazienti affette da fibromialgia hanno un dolore continuo non giustificato da stimoli e un’aumentata sensibilità cerebrale agli stimoli dolorosi.

Il sintomo cardine della fibromialgia è dunque un dolore intenso, sordo, costante, diffuso a livello muscolo-scheletrico in modo simmetrico.

Il dolore aumenta quando si esercita una pressione su determinati punti del corpo, i cosiddetti tender points, fondamentali in sede di diagnosi mentre le analisi di laboratorio sono persistentemente normali.

Il trattamento per questa patologia prevede analgesici, antidepressivi e antiepilettici, oltre a necessarie modifiche dello stile di vita.

Farmaci e stile di vita contro il dolore delle malattie reumatologiche

Come si evince, sono oggi disponibili diversi trattamenti che aiutano a risolvere o attenuare la sintomatologia dolorosa delle malattie reumatologiche, consentendo al paziente di tornare a svolgere normalmente le abituali attività quotidiane.

I farmaci utilizzati più spesso per contenere i sintomi delle malattie reumatologiche sono analgesici, antinfiammatori mentre la terapia della malattia di base può includere glucocorticoidi, farmaci biologici e altri immunosoppressori.

In alcuni casi, per esempio se la patologia porta al danneggiamento di un’articolazione, può però essere anche necessario ricorrere al trattamento chirurgico.

Nelle forme di fibromialgia i comuni farmaci per il dolore sono inefficaci e occorre procedere con farmaci diversi e cambiamenti dello stile di vita.

I pazienti interessati da malattie reumatologiche devono infatti prestare particolare attenzione anche allo stile di vita, che può aiutare a migliorare o peggiorare i sintomi.

È quindi importante mantenere un’alimentazione equilibrata, praticare attività fisica regolarmente, modulandone l’intensità in base al proprio stato di salute, e ridurre quanto possibile i fattori di stress.

I pazienti interessati da malattie reumatologiche devono infatti prestare particolare attenzione anche allo stile di vita, che può aiutare a migliorare o peggiorare i sintomi.

È quindi importante mantenere un’alimentazione equilibrata, praticare attività fisica regolarmente, modulandone l’intensità in base al proprio stato di salute, e ridurre quanto possibile i fattori di stress.

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Fonte dell’articolo:

Humanitas

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