In quale caso portare il bambino al Pronto Soccorso? Qualche info a genitori, educatori, maestre

In quale caso il bambino va soccorso? Chiamare un’ambulanza o accedere ad un Pronto Soccorso è una decisione che va ponderata con attenzione, dato che le risorse in tal senso non sono infinite

Accedere al Pronto Soccorso in caso di ustione

Alcune semplici indicazioni per ricorrere al pronto soccorso quando è realmente necessario

  • Bisogna portare il bambino al Pronto Soccorso in caso di ustioni superiori al primo grado
  • Vestiti e accessori a contatto con l’ustione vanno rimossi dove possibile. Quelli molto aderenti alla pelle, invece, non vanno assolutamente strappati
  • Se si aspetta l’ambulanza, il bambino va mantenuto sdraiato o seduto con la parte ustionata elevata e se possibile coperta da garze sterili
  • Il bambino deve essere portato al Pronto Soccorso in tutti i casi di inalazione sospetta o accertata di corpo estraneo, anche se la situazione sembra migliorare
  • I medici del Pronto Soccorso valuteranno, caso per caso, se effettuare approfondimenti diagnostici tramite radiografia e broncoscopia

In quale caso recarsi al Pronto Soccorso? Ce lo dice il pediatra

È raro che il bambino abbia una malattia che diventa grave nel giro di poche ore.

Pertanto è sempre opportuno interpellare il pediatra di famiglia, che meglio di tutti conosce il piccolo paziente.

Se il pediatra non fosse reperibile in tempi brevi o i genitori fossero preoccupati per lo stato di salute del loro bambino, è sempre opportuno portarlo in Pronto Soccorso.

Di seguito diamo indicazioni di massima sulle situazioni che è bene valutare urgentemente, quindi in pronto soccorso.

Queste indicazioni non sostituiscono di certo le conoscenze, le competenze e le indicazioni che solo il pediatra è in grado di fornire.

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In caso di febbre, quando:

  • Il bambino ha meno di 3 mesi;
  • Il bambino ha un’età compresa tra 3 e 12 mesi e non si riesce a farlo visitare dal proprio pediatra in tempi brevi;
  • Il bambino presenta un comportamento diverso da quello usuale: è irritabile o sonnolento, non mangia e non beve, non gioca, non migliora quando la temperatura scende;
  • Fa fatica a respirare;
  • La pelle è pallida o marezzata e le estremità sono fredde o sono comparse sulla pelle piccole macchie rosse che non scompaiono alla pressione delle dita.

In caso di dolore alla gola, quando:

  • Ha difficoltà a deglutire;
  • La voce è flebile;
  • Non è in grado di aprire completamente la bocca;
  • È gonfio solo un lato della gola o una sola tonsilla.

In caso di dolore addominale, quando:

  • Il bambino è inconsolabile;
  • Il dolore addominale è molto forte;
  • L’addome è teso al tatto;
  • Il dolore si irradia alla schiena;

Il dolore addominale si accompagna a uno dei seguenti sintomi: 

  • Febbre;
  • Vomito;
  • Diarrea abbondante o con presenza di sangue;
  • Il bambino appare sonnolento.

In caso di cefalea, quando:

  • Sono comparse alterazioni della vista;
  • Compaiono episodi di vomito, specialmente di mattina;
  • Compaiono debolezza muscolare o altri disturbi neurologici;
  • Il mal di testa causa risvegli notturni.

In caso di vomito e diarrea, quando:

  • Il vomito dura da più di un giorno o se si sono verificati più di tre attacchi di vomito in un’ora;
  • Le scariche di diarrea sono numerose e liquide;
  • Aumenta il numero di scariche e la quantità di feci in bambini allattati al seno. È importante tener conto che con il latte materno le feci sono normalmente semiliquide e può esserci anche una scarica dopo ogni poppata;
  • È presente sangue nel vomito o nelle feci;

Sono visibili segni di disidratazione: 

  • Labbra aride;
  • Lingua asciutta;
  • Pelle secca;
  • Assenza di lacrime;
  • Occhi infossati;
  • Il bambino appare debole o sonnolento;
  • C’è pianto inconsolabile;
  • C’è anche febbre elevata;
  • Il bambino non urina da più di otto ore.

In caso di tosse e/o difficoltà respiratoria, quando:

  • Il bambino fa fatica a respirare e/o gli atti respiratori sono più frequenti del normale;
  • È presente sangue nel catarro espettorato;
  • La respirazione è rumorosa;
  • Durante la respirazione si muove solo metà del torace;
  • Labbra, mani o piedi hanno una tonalità bluastra;
  • La tosse è sibilante o abbaiante;
  • C’è anche febbre elevata.

In caso di trauma cranico, quando:

  • Il bambino ha una perdita di coscienza, anche breve;
  • In presenza di qualsiasi disturbo neurologico: cammina male e in modo instabile, ha debolezza a un arto, è lento a rispondere a semplici domande o parla in modo confuso, non ricorda gli eventi, presenta disturbi visivi, ha comportamenti anomali;
  • Ha avuto più di due episodi di vomito;
  • Ha dolore al collo;
  • È comparso un gonfiore molle del capo, segno di probabile frattura;
  • Il trauma è avvenuto per una caduta da altezza elevata o in seguito a un forte impatto.

In caso di reazioni allergiche, quando:

  • È comparso gonfiore del viso o della gola;
  • Il bambino fa fatica a respirare;
  • Lamenta mal di stomaco e nausea;
  • Compare vomito o diarrea;

In caso di avvelenamento certo o sospetto è sempre preferibile contattare subito il Centro Antiveleni di riferimento per sapere se la sostanza in causa è tossica e se vi sono delle modalità per intervenire subito limitando i danni.

Successivamente il bambino andrà sempre portato in Pronto Soccorso.

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Bambino Gesù

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