Infezioni dell’apparato genitale: l’orchite

Tra le infezioni dell’apparato genitale, l’orchite è una delle più diffuse. Questa patologia interessa un gran numero di uomini e può causare molto fastidio e dolore

Coloro che più frequentemente soffrono di questa patologia sono i bambini: l’80% dei pazienti, infatti, ha un’età inferiore a 10 anni.

Tuttavia questa infezione può interessare anche gli adolescenti: circa il 33% dei casi che non colpiscono i bambini, interessano l’adolescenza e l’età dello sviluppo.

Anche gli adulti possono essere a rischio di sviluppare orchite come i più giovani

L’orchite è spesso legata ad altre patologie concomitanti nel soggetto: circa il 25% degli uomini con parotite presenta anche questa infiammazione e il 60% di coloro che contraggono questa infezione sviluppa conseguentemente un’atrofia ad almeno un testicolo.

L’unico modo per avere certezza di aver contratto questa patologia è una visita specialistica, fondamentale anche per capire con esattezza a quali trattamenti sottoporsi e quali farmaci assumere.

Ecco ulteriori informazioni su questa patologia, come sintomi, cause, complicazioni e rimedi.

Cos’è l’orchite

L’orchite è un’infiammazione che interessa uno o entrambi i testicoli e che, spesso, è collegata ad una patologia più complessa: la parotite.

La principale causa di questa patologia è dunque quella virale.

La parotite è una malattia, causata da uno specifico virus della famiglia dei Paramyxovirus, che ha come sintomi l’ingrossamento delle ghiandole parotidi e che può complicarsi dando orchite.

Solitamente all’orchite può essere associata a un’infiammazione dell’epididimo.

Il nome dell’orchite deriva da orcheis, che significa testicolo, e dalla desinenza -ite che invece assume il significato di processo infiammatorio.

Quando la patologia infiammatoria interessa anche l’epididimo può essere definita orchi-epididimite.

Questa patologia può portare a moltissimi disagi e a complicanze all’apparato genitale maschile e, per questo motivo, è fondamentale una diagnosi tempestiva e la prescrizione di terapie adeguate per ridurre l’infiammazione.

Sintomi dell’orchite

I sintomi dell’orchite possono essere diversi e possono manifestarsi improvvisamente, a pochi giorni dall’infezione.

Questi sintomi possono variare di intensità, a seconda dello stadio di avanzamento dell’infiammazione e di altri fattori quali l’età del paziente e lo stile di vita.

Inoltre, i sintomi tipici di questa patologia si possono presentare anche ad un solo testicolo.

Tra i sintomi dell’orchite più diffusi ci sono:

  • un forte dolore all’inguine, in particolare nella zona dei testicoli;
  • un testicolo o entrambi possono presentare gonfiore e arrossamento;
  • il pene può emettere secrezioni e nello sperma può essere presente del sangue;
  • febbre e nausea sono sintomi molto comuni nei pazienti con orchite;
  • rigonfiamento dello scroto, della prostata e dei linfonodi dell’inguine;
  • dolore durante l’eiaculazione;
  • cefalea;
  • dolori muscolari.

Spesso nei pazienti più giovani e negli uomini che soffrono di parotite il primo sintomo è quello delle ghiandole salivari tumefatte.

Dopo la comparsa di questo sintomo, dai 4 ai 7 giorni seguenti, è possibile che si presentino gli altri.

I più diffusi in questo caso sono la nausea, la febbre e i dolori muscolari.

Cause

Le cause dell’orchite sono diverse.

Questa infiammazione può essere batterica, virale, parassitaria, micobatterica, prostatectomia o traumatica.

Le cause dell’orchite dipendono quindi dalla sua origine:

  • In caso di orchite batterica l’infiammazione è solitamente correlata alla presenza di un’epididimite. Con questa parola viene definita l’infiammazione di un’area precisa dell’apparato genitale maschile, un canale che fa da tramite tra dotto deferente e il testicolo. Questa patologia è solitamente causata da un’infezione della vescica e dell’uretra che si diffonde in questo canale di collegamento definito epididimo. Inoltre questa infezione può essere anche trasmessa sessualmente. L’orchite batterica infatti interessa soprattutto gli uomini di una fascia d’età sessualmente attiva, quindi dai 19 anni ai 35/40 anni.
  • L’orchite virale è spesso correlata alla presenza della parotite. In questa caso l’infiammazione è una complicanza della patologia meglio conosciuta come “orecchioni”. Questa malattia infettiva acuta presenta come sintomo iniziale la tumefazione delle ghiandole salivari e dopo qualche giorno i sintomi tipici dell’orchite.

Fattori di rischio e complicanze

Ci sono diversi fattori di rischio che possono portare a complicanze dell’orchite e a una maggiore probabilità che questa patologia si manifesti.

In particolare, ci sono dei fattori che possono portare a contrarre l’orchite virale.

Tra questi:

  • L’età superiore a 45 anni;
  • la mancanza di vaccinazione per la parotite;
  • operazioni chirurgiche dell’apparato urinario o genitale;
  • malformazioni congenite delle vie urinarie.

I comportamenti sessuali non corretti sono un altro fattore di rischio che può portare all’aumento del rischio di contrarre l’orchite.

I rapporti sessuali con differenti partner e la mancanza di protezioni sono sicuramente due dei fattori di rischio più grandi.

Utilizzare il preservativo può aiutare a difendersi da questa ed altre patologie a trasmissione sessuale.

Gran parte dei pazienti che soffre di orchite riesce a curare questa patologia senza complicanze a lungo termine.

Nonostante questo, però, è possibile che ci siano diverse complicanze, tra cui l’infertilità.

Altre complicanze sono ascessi o vesciche allo scroto, stenosi testicolare, l’infiammazione cronica dell’epididimo e la morte del tessuto testicolare.

Diagnosi dell’orchite

Effettuare una diagnosi tempestiva è fondamentale per non subire complicanze e per individuare precocemente le cause di questa infiammazione.

Grazie a una diagnosi immediata è possibile iniziare gli specifici trattamenti in grado di risolvere il problema.

Per diagnosticare l’orchite sono necessari alcuni esami e determinate visite:

  • Per individuare l’infiammazione è necessaria, in principio, l’esecuzione di un’attenta visita clinico-anamnestico, durante la quale è possibile verificare la presenza di linfonodi inguinali di dimensioni aumentate ed un eventuale ingrossamento dei testicoli, tipico di questa patologia;
  • E’ necessario poi effettuare un’ecografia con la quale è possibile vedere se è presente un’alterazione del flusso sanguigno. Inoltre grazie a questo esame ecografico si può individuare un eventuale torsione del testicolo. Attraverso questi due esami si verifica lo stato di salute di diverse aree del testicolo, solitamente interessate da questo tipo di infiammazione.

Il medico può richiedere poi ulteriori esami di verifica, come un emocoltura o un tampone uretrale.

Questi due test sono utili per verificare la presenza di eventuali malattie a trasmissione sessuale.

Prevenzione

La possibilità di fare prevenzione per questa patologia dipende dalla causa.

Se dipende da disturbi congeniti è possibile fare prevenzione intervenendo per risolverli.

Una corretta igiene intima contribuisce nella prevenzione dell’orchite.

Grazie ad alcune accortezze e atteggiamenti responsabili è possibile prevenire anche l’orchite virale.

Questo tipo di infiammazione è trasmissibile sessualmente ed è particolarmente diffusa negli uomini tra i 19 e i 40 anni.

Tra questi comportamenti responsabili di prevenzione ci sono:

  • effettuare il vaccino per la parotite quando è possibile, in modo da prevenire la patologia conosciuta come “orecchioni”. Inoltre questo vaccino è molto utile perché protegge anche da malattie quali morbillo, e rosolia. Questo vaccino viene somministrato solitamente ai bambini in due momenti diversi: al tredicesimo mese e al 5°/6° anno. Oggi questo vaccino è obbligatorio, ma può essere richiesto dagli adulti che non sono stati vaccinati nell’infanzia. In questo caso il tempo che dovrà trascorrere tra un dosaggio e l’altro potrà essere di sole quattro settimane.
  • Evitare di avere numerosi partner sessuali, che aumentano la probabilità di entrare a contatto con un paziente infetto.
  • Utilizzare sempre le adeguate protezioni durante i rapporti sessuali, in particolare usare il preservativo ad ogni rapporto per evitare non solo questa ma anche altre malattie sessualmente trasmissibili.

Terapie per l’orchite

Una volta effettuata la diagnosi da parte di un medico specializzato, solitamente vengono prescritte delle terapie per l’orchite simili tra loro.

A seconda della gravità dell’infiammazione possono essere poi aggiunte terapie alternative e farmaci di seconda linea.

La cura per l’orchite prevede la somministrazione di antibiotici e cortisonici. Solitamente vengono prescritti infatti azitromicina, ciprofloxacina e ceftriaxone.

Quando si assumono questi farmaci è fondamentale comunicare al proprio medico eventuali terapie già in corso, al fine di evitare reazioni allergiche o effetti collaterali.

Nel caso di orchite virale spesso sono consigliati degli antidolorifici.

Nel caso in cui, tra i sintomi dell’orchite, ci siano forte gonfiore, arrossamento e dolore può essere consigliabile applicare del ghiaccio sullo scroto.

In questo caso però non deve esserci un contatto diretto tra pelle e ghiaccio, perchè questa area del corpo è particolarmente sensibile e l’applicazione diretta potrebbe causare ustioni da congelamento.

Infine, può essere necessario un intervento chirurgico nei casi in cui è presente del pus nella sacca scrotale.

Per una più rapida risoluzione del problema, è consigliabile rimanere distesi a letto in posizione supina o tenere in posizione sollevata lo scroto.

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