Instabilità e lussazione della spalla: sintomi e trattamento
L’instabilità della spalla può essere di tipo post-traumatico (cioè dopo una lussazione accidentale) oppure di natura idiopatica (cioè dovuto ad una eccessiva elasticità delle strutture articolari, congenita)
Quali sono i sintomi dell’instabilità della spalla
La sintomatologia è sia di tipo doloroso, ma sopratutto di tipo funzionale; infatti l’instabilità comporta il verificarsi di nuovi episodi di lussazione o sublussazione che sono molto dolorosi ed invalidanti per il paziente.
Il trattamento dell’instabilità della spalla
Il trattamento della maggior parte di questi casi può essere eseguito in artroscopia (cioè con l’ausilio delle fibre ottiche).
In artroscopia abbiamo il vantaggio di una minor invasività, poiché l’intero intervento avviene attraverso piccolissime incisioni di circa 4-5 mm.
Si risparmiano dunque insulti alla muscolatura deltoidea e pettorale, che viene in parte violata negli interventi a cielo aperto.
L’intervento consiste nel suturare o reinserire il labbro glenoideo, i legamenti articolari oppure nel ritendere la capsula articolare, grazie all’impiego di ancorette microscopiche (3 mm).
Durante l’intervento viene anche controllato lo stato di tutta l’articolazione, cioè anche dei tendini della cuffia dei rotatori, che sono talvolta lesionati nei soggetti con storia di più lussazioni e di età superiore ai 45 anni.
Il paziente deve poi essere immobilizzato per circa 4 settimane con un apposito tutore, evitando così movimenti di trazione sui tessuti suturati.
La fisioterapia, assai importante, inizia nell’immediato post-operatorio.
Il ritorno alla normale attività quotidiana può avvenire in circa 45 giorni dall’intervento; il ritorno all’attività sportiva in 90-120 giorni.
I risultati degli interventi in artroscopia sono assai migliorati negli ultimi anni: il successo di questo intervento si verifica in più del 95% dei casi.
Per approfondire:
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