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La depressione aumenta il rischio di morte di pazienti oncologici
Uno studio ha rivelato che la depressione grave aumenta all’86% la probabilità di decesso nei pazienti con tumore
La depressione, spesso considerata un disturbo esclusivamente mentale, ha un impatto profondo sulla salute fisica. Un recente studio, condotto nell’ambito del progetto Mnesys e coordinato dall’Università di Ferrara, ha rivelato un legame inquietante tra la depressione e l’aumento del rischio di morte, in particolare nei pazienti oncologici. I risultati dello studio sono chiari: la presenza di depressione grave aumenta fino all’86% la probabilità di decesso nei pazienti con tumore, mentre per altre malattie croniche questo rischio sale del 77%.
Perché la depressione è così pericolosa per la salute?
I meccanismi biologici che collegano la depressione a un aumento del rischio di morte sono complessi e multifattoriali. La depressione innesca una reazione a catena nel corpo, caratterizzata da:
- Aumento degli ormoni dello stress: Cortisolo e adrenalina, prodotti in eccesso durante gli episodi depressivi, indeboliscono il sistema immunitario e aumentano l’infiammazione cronica, favorendo lo sviluppo di malattie cardiovascolari e altre patologie
- Riduzione dell’attività immunitaria: La depressione altera il funzionamento delle cellule immunitarie, rendendo l’organismo più vulnerabile alle infezioni e alle cellule tumorali
- Alterazioni del sonno: I disturbi del sonno, comuni nei pazienti depressi, compromettono la riparazione dei tessuti e aumentano il rischio di sviluppare malattie croniche
- Diminuzione dell’appetito e alterazioni del metabolismo: La perdita di appetito e i cambiamenti nel metabolismo possono portare a malnutrizione e indebolimento generale dell’organismo
Le implicazioni per la salute e il benessere
Questi risultati sottolineano l’importanza di considerare la depressione non solo come un disturbo mentale, ma come una malattia che coinvolge tutto l’organismo. La diagnosi precoce e il trattamento adeguato della depressione sono fondamentali per migliorare la qualità di vita dei pazienti e ridurre il rischio di complicanze.
Il ruolo del progetto Mnesys
Il progetto Mnesys sta contribuendo in modo significativo alla ricerca sulla depressione, finanziando studi innovativi che mirano a:
- Identificare i biomarcatori della depressione: Attraverso l’analisi del sangue, delle urine e di altri campioni biologici, i ricercatori stanno cercando di individuare dei marcatori biologici che possano aiutare a diagnosticare la depressione in modo più precoce e preciso
- Sviluppare nuovi farmaci e terapie: Sono in corso numerosi studi clinici per valutare l’efficacia di nuovi farmaci e terapie, come la stimolazione magnetica transcranica e la terapia elettroconvulsivante
- Personalizzare i trattamenti: Grazie alla genetica, i ricercatori stanno cercando di identificare i fattori genetici che influenzano la risposta ai trattamenti antidepressivi, al fine di sviluppare terapie personalizzate e più efficaci
Il ruolo della genetica
Uno studio condotto nell’ambito del progetto Mnesys ha dimostrato inoltre che una variante genetica può influenzare la risposta ai farmaci antidepressivi più comunemente utilizzati, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). Questa scoperta apre nuove prospettive per lo sviluppo di trattamenti personalizzati, in grado di migliorare l’efficacia delle terapie e ridurre gli effetti collaterali.
La depressione ha un impatto mentale e fisico
La depressione è una malattia complessa che ha un impatto profondo sulla salute fisica e mentale. La ricerca scientifica sta facendo grandi progressi nella comprensione dei meccanismi alla base della depressione e nello sviluppo di nuove terapie. È fondamentale che i pazienti con depressione ricevano una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, per migliorare la loro qualità di vita e ridurre il rischio di complicanze.
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