La Musica contro l'Alzheimer: i malati ricordano le canzoni

La musica sembra possedere un potere terapeutico sorprendente, soprattutto nei malati di Alzheimer

La musica, un linguaggio universale che trascende le barriere culturali e linguistiche, ha da sempre affascinato l’umanità. Ma oltre a essere fonte di piacere e divertimento, la musica sembra possedere un potere terapeutico sorprendente, soprattutto nei confronti di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Come mai, mentre i ricordi più recenti sfumano, le melodie di una volta rimangono impresse nella mente di chi soffre di questa patologia?

Il cervello musicale: un santuario intatto

La risposta risiede nella complessa interazione tra musica e cervello. Le ricerche neuroscientifiche hanno dimostrato che le aree cerebrali coinvolte nella percezione musicale e nella memoria emotiva sono spesso tra le ultime a subire i danni causati dalla malattia di Alzheimer. Questo fenomeno è stato definito “isola di conservazione” e suggerisce che i circuiti neurali legati alla musica sono particolarmente resistenti.

Perché la musica è così potente?

  • Emozioni e Memoria: La musica ha la capacità unica di evocare emozioni intense e durature. Quando ascoltiamo una canzone, si attivano una serie di reazioni fisiologiche e neurochimiche che rafforzano la memoria. Le emozioni legate a un brano musicale vengono codificate insieme alla melodia, creando un legame indissolubile
  • Stimolazione Multisensoriale: Ascoltare musica coinvolge non solo l’udito, ma anche la vista, il movimento e il tatto. Questa stimolazione multisensoriale attiva una vasta rete di connessioni neurali, contribuendo a mantenere la plasticità del cervello e a ritardarne il declino
  • Ritmo e Linguaggio: Il ritmo della musica e il linguaggio delle canzoni sono strettamente interconnessi. Il ritmo può aiutare a migliorare l’attenzione e la coordinazione, mentre il linguaggio può stimolare la memoria verbale

I benefici della musicoterapia

La musicoterapia, ovvero l’utilizzo della musica a scopo terapeutico, offre numerosi vantaggi alle persone con Alzheimer:

  • Miglioramento dell’umore: La musica può ridurre l’ansia, la depressione e l’aggressività, favorendo uno stato di benessere emotivo
  • Facilitazione della comunicazione: Il canto e l’ascolto della musica possono stimolare la comunicazione non verbale, creando un ponte tra il paziente e il mondo esterno
  • Stimolazione cognitiva: La musica può aiutare a mantenere attive le funzioni cognitive, come la memoria, l’attenzione e il linguaggio, anche nelle fasi avanzate della malattia
  • Riduzione dei comportamenti problematici: La musica può essere utilizzata come strumento per calmare e distrarre le persone con Alzheimer, riducendo la frequenza e l’intensità dei comportamenti agitati

La musicoterapia: un supporto per i caregiver

La musicoterapia non solo beneficia i pazienti, ma offre anche un valido supporto ai caregiver. Condividere un’esperienza musicale con una persona cara affetta da Alzheimer può rafforzare il legame emotivo e migliorare la qualità della relazione.

Il futuro della ricerca

La ricerca scientifica nel campo della musicoterapia è in continua evoluzione. Nuovi studi stanno indagando i meccanismi neurali alla base dell’efficacia della musica e sviluppando nuove tecniche e strumenti terapeutici. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità di vita delle persone con Alzheimer e di ritardare la progressione della malattia.

Fonti dell’articolo ed Immagini

Potrebbe piacerti anche