La storia della diagnosi del cancro
Dai papiri egizi alla moderna oncologia
I primi riferimenti al cancro
Le più antiche descrizioni note del cancro compaiono in sette papiri scoperti e decifrati alla fine del XIX secolo, che forniscono la prima conoscenza diretta della pratica medica egizia. Tra questi, i papiri di Edwin Smith e George Ebers, che contengono descrizioni del cancro risalenti intorno al 1600 a.C. e si crede derivino da fonti risalenti al 2500 a.C. Il papiro di Smith descrive interventi chirurgici, mentre il papiro di Ebers delinea trattamenti farmacologici, meccanici e magici. Gli antichi Egizi erano in grado di distinguere i tumori benigni da quelli maligni e utilizzavano diversi trattamenti, tra cui la chirurgia.
L’evoluzione della comprensione del cancro
Dopo il declino dell’Egitto, i successivi capitoli della storia medica e scientifica furono scritti in Grecia e Roma. I grandi medici Ippocrate e Galeno dominarono il pensiero medico per 1500 anni. Essi definirono la malattia come un processo naturale, basando il trattamento su osservazione ed esperienza. Ippocrate è accreditato per aver nominato il “cancro” come “karkinoma” (carcinoma), poiché un tumore assomigliava a un “granchio”, con un corpo centrale e prolungamenti che sembravano le zampe del “granchio”.
Dal Rinascimento alla moderna oncologia
Nel Rinascimento, con il progresso della scienza e della chirurgia, i medici tornarono all’osservazione diretta del corpo umano. Tuttavia, la teoria che il cancro fosse causato da un eccesso di bile nera continuò a prevalere fino al XVI secolo. Il cancro era considerato incurabile, sebbene fossero formulate varie paste contenenti arsenico per trattarne le manifestazioni. Nel XVII secolo, la vecchia teoria della malattia basata sugli umori corporei fu scartata quando Gaspare Aselli scoprì i vasi del sistema linfatico e suggerì anomalie del linfo come causa primaria del cancro. Nel XIX secolo, lo sviluppo di microscopi migliori aiutò a documentare e definire organismi patogeni e rese possibile l’esame delle cellule e dell’attività cellulare. Lo studio dei tessuti e dei tumori cancerosi rivelò che le cellule cancerose erano marcatamente diverse nell’aspetto rispetto alle cellule normali del tessuto circostante o dalle cellule da cui erano originate.
Il cancro nel XX secolo
Nel XX secolo si sono compiuti grandi passi nella comprensione delle strutture, funzioni e chimica degli organismi viventi. La ricerca sul cancro in coltura cellulare, i carcinogeni chimici, le tecniche diagnostiche e la chemioterapia hanno consolidato l’oncologia come scienza. Nel 1911 fu documentata una causa virale del cancro nei polli, e sia i carcinogeni chimici che fisici furono identificati in modo conclusivo. Le anomalie cromosomiche furono anche indagate come possibili cause del cancro. Nel 1913, la necessità di combattere la crescente paura e ignoranza del pubblico riguardo al cancro portò alla pubblicazione del primo articolo noto sui segnali di avvertimento del cancro su una rivista femminile popolare e alla formazione di un’organizzazione nazionale dedicata all’educazione pubblica sul cancro.
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