L'avvocato risponde: Come intervenire dopo una sparatoria?

Lorenzo, un soccorritore e lettore di Emergency-Live, ci ha chiesto: “Come mi devo comportare quando intervengo in un luogo dove sono state usate armi da fuoco?”

Sparatoria: l’avvocato Silvia Dodi, penalista ed esperta in scienze forensi, risponde:

“Quando il soccorritore interviene in un luogo nel quale si è verificata una sparatoria deve, per prima cosa dirigersi attraverso il percorso più rapido (possibilmente evitando di calpestare evidenti pozze di sangue) verso il ferito ed accertarsi dello stato di vitalità.

Nel caso in cui il paziente fosse ancora vivo, sarebbe opportuno controllare se stia tenendo ancora in mano o addosso l’arma da sparo ed in caso positivo rimuoverla con l’uso di guanti e riporla in un sacchetto oppure appoggiarla in sicurezza in un luogo lontano da contatti accidentali con l’avvertenza di evitare di maneggiarla troppo, evitando di toccarne l’impugnatura ed il grilletto.

Quindi, il personale intervenuto potrà porre in essere tutte le manovre necessarie per soccorrere il ferito e rianimarlo. E’ sempre consigliabile in casi di ferite da arma da fuoco proteggere le mani del paziente evitando eccessivo contatto che potrebbe disperdere o contaminare le tracce dello sparo.

Suggerirei ai soccorritori di evitare ogni ipotesi sulla dinamica (suicidio/omicidio) trattando la scena sempre allo stesso modo, evitando per quanto più possibile ogni contaminazione esterna, atteso che anche un apparente suicidio potrebbe rivelarsi omicidio ovvero potrebbe verificarsi l’ipotesi inversa.

Nella seconda ipotesi, di paziente deceduto, le regole di comportamento da osservare sono le più semplici: preservare il luogo ed evitare ogni spostamento di oggetti.

Rilevato il decesso, i soccorritori dovrebbero evitare di rimuovere il corpo prima dell’intervento delle forze dell’ordine.

Evitare, quindi, di asportare dal corpo proiettili, pallini o frammenti di proiettile nonché spostare o pestare eventuali bossoli presenti sulla scena.

Sarebbe sempre consigliato comunque proteggere le mani della vittima, coprendole con sacchetti di carta, al fine di preservare gli eventuali residui dello sparo.

Infatti, gli inquirenti potranno effettuare non appena possibile la prova con stub per la raccolta delle particelle distintive dello sparo, composte da piombo, antimonio e bario ed eseguire, quindi, gli accertamenti tecnici necessari alla ricostruzione della dinamica dell’evento.

E’ bene sapere che dall’analisi comparativa dei bossoli sparati da un’arma da fuoco è possibile risalire con una probabilità prossima alla certezza all’arma utilizzata per lo sparo, poiché le parti meccaniche lasciano segni inconfondibili sul bossolo.

Altresì, l’analisi attraverso il microscopio elettronico a scansione delle tracce rinvenute sulla vittima può portare alla individuazione dei residui dello sparo, poiché la presenza di piombo, antimonio e bario fusi insieme tra loro è sintomatica della reazione chimica ad alta temperatura che si verifica nell’esplosione di un colpo.

I residui dello sparo:

I residui dello sparo prendono origine, in fase di vapore, dagli elementi presenti nelle sostanze esplosive dell’innesco, in determinate condizioni possono contenere, solo in quantità ridotte, elementi provenienti dal proiettile, dal bossolo o dalla canna dell’arma.  Le temperature raggiunte al momento dell’esplosione dell’innesco variano dai 1500 ai 2000° C, queste temperature sono sufficienti a vaporizzare gli elementi di piombo (Tv=1620° C), di antimonio (Tv=1380° C), e di bario (Tv=1140° C) ma non certo il ferro (Tv=2750° C).  Le particelle residui dello sparo, in quanto originate dalla detonazione degli inneschi delle moderne munizioni, si depositano immediatamente dopo lo sparo sulle zone circostanti l’arma: sparatore, arma impugnata, persone e cose che si trovano nelle immediate adiacenze.

Attraverso queste analisi gli inquirenti potranno ricostruire i fatti. Tuttavia, tali particelle hanno una persistenza limitata nel tempo e possono essere oggetto, come detto, di contaminazione e dispersione.

Proprio per tali ragioni i soccorritori dovranno essere il più possibile informati ed attenti nell’esercizio della loro indispensabile attività.

Sparatoria, e non solo:

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