Leucemia, Aieop (dell'Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica): abbiamo 'armi' per personalizzare cure bimbi
Leucemia dei bimbi: “Fino a dieci anni fa tutti i bambini con un tumore, soprattutto la leucemia, ricevevano lo stesso trattamento. Oggi invece, abbiamo in mano alcune armi di caratterizzazione genetica delle leucemie che ci permettono di differenziare e di personalizzare l’intensita’ della chemioterapia e la combinazione di farmaci da somministrare ai bambini che si ammalano”.
Lo dichiara Marco Zecca, presidente dell’Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica (Aieop), anticipando il proprio intervento al convegno ‘Per una medicina personalizzata a misura di bambino. Le nuove frontiere in oncologia pediatrica e malattie rare’, che si e’ tenuto martedi’ 22 settembre a Roma, organizzato dall’Osservatorio sanita’ e salute.
Leucemia, il concetto di personalizzazione è avanzato
“Il concetto di personalizzazione e’ avanzato- spiega l’esperto- nel tipo di leucemia piu’ frequente in eta’ pediatrica, la linfoblastica acuta.
In maniera molto precisa siamo in grado sia di caratterizzare la forma di leucemia di ogni bambino, sia di misurare la risposta al trattamento.
Con le tecnologie attuali- prosegue il presidente dell’Aieop- possiamo evidenziare, nel midollo osseo e nel sangue, una cellula residua su 100 mila.
Questa cosa, dieci anni fa era impensabile, perche’ al microscopio si vedeva il 5% di cellule leucemiche”.
Con gli attuali traguardi dell’oncologia, “chi ha un’ottima risposta alle cure- evidenzia Zecca- puo’ beneficiare di un trattamento meno intenso, con minori effetti collaterali in un organismo in accrescimento.
Per chi ha una leucemia piu’ aggressiva e’ giustificato un trattamento diverso per poter arrivare alla guarigione, sapendo che si pagheranno degli effetti collaterali a lungo termine.
In questo caso il trattamento aggressivo e’ giustificato e motivato dalle indagini che permettono di personalizzarlo.
Oggi ogni bambino- conclude- puo’ ricevere il trattamento piu’ adeguato, non alla leucemia di cui si e’ ammalato ma, al tipo di leucemia specifico che ogni singolo paziente ha”.
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