Leucemia linfoblastica acuta:esiti a lungo termine descritti per i sopravvissuti alla LLA infantile

da Cristiano Antonino il Gen 31, 2022

Leucemia linfoblastica acuta (LLA) infantile: in un articolo pubblicato online il 29 dicembre su Cancers sono descritti gli esiti avversi e positivi a lungo termine per i sopravvissuti alla leucemia linfoblastica acuta (LLA) infantile

Charlotte Sleurs, Ph.D., dell’Ospedale Universitario di Leuven in Belgio, e colleghi hanno esaminato i potenziali fattori di rischio per la riduzione della qualità della vita e le sfide nel corso della vita nei sopravvissuti a lungo termine a LLA infantile arruolati in studi tra il 1971 e il 1998.

Sono stati ottenuti questionari di autovalutazione da 186 sopravvissuti (tempo mediano dalla diagnosi: 20,5 anni), tra cui il questionario sulla salute in forma abbreviata (Short Form Health Survey, SF-12) e l’impatto sui sopravvissuti al cancro (Impact of Cancer-Childhood Survivors, IOC-CS).

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Leucemia linfoblastica acuta (LLA) infantile: i ricercatori non hanno osservato alcuna associazione per i punteggi delle componenti mentali di SF-12 con qualsiasi fattore di rischio

I pazienti ad alto rischio recidivanti, irradiati e del National Cancer Institute presentavano punteggi delle componenti fisiche inferiori.

Nelle pazienti di sesso femminile, più giovani (meno di 6 anni d’età) e recidivanti, la sottoscala IOC-CS delle sfide nel corso della vita è stata influenzata più negativamente dal tumore.

Nei pazienti recidivanti rispetto a quelli non recidivanti, la sottoscala della crescita personale è stata influenzata più positivamente, mentre il corpo e la salute e la socializzazione sono stati influenzati meno positivamente.

Nei pazienti più grandi (più di 6 anni d’età), la socializzazione è stata influenzata più positivamente.

“Dato che i pazienti più piccoli, di sesso femminile e recidivanti potrebbero manifestare più problemi di vita fino a molti anni dopo il trattamento, potrebbe essere raccomandato un supporto psicosociale che si concentri su questo problema”, scrivono gli autori.

“D’altro canto, recidiva, irradiazione e categorizzazione ad alto rischio potrebbero portare a maggiori difficoltà fisiche, che dovrebbero ricevere interventi fisioterapici specializzati, compreso il supporto di uno stile di vita più sano”.