Malati di Ebola, in Emilia Romagna il trasporto sarà solo effettuato delle ASL
Esclusi i servizi convenzionati e le associazioni per ragioni di sicurezza e attrezzature. Il documento integrale emesso dalla Regione Emilia-Romagna
BOLOGNA – E’ una nota di poche righe del 27 ottobre che però chiarisce un punto ancora piuttosto oscuro nella gestione dell’allerta Ebola nel nostro paese. Chi è autorizzato e adeguatamente formato per soccorrere pazienti affetti da Ebola, e come si possono migliorare i sistemi di individuazione di tali malati nel momento della prima telefonata al 118?
Il responsabile dei servizi presidi ospedalieri Eugenio di Ruscio ha scritto a tutti i direttori delle centrali operative, all’Anpas e alla Croce Rossa della regione Emilia-Romagna per definire meglio questa situazione.
Si scopre così che fino ad oggi ci sono stati 20 casi sospetti di Ebola in regione. 19 di questi sono stati definiti tali dalle centrali 118, dopo il classico questionario che l’operatore svolge per definire la gravità del chiamante. Tutte le 19 chiamate sono risultate negative per Ebola, ma positive per altre patologie infettive.
“Le centrali 118 riescono, nella maggior parte dei casi, ad effettuare il triade telefonico e l’invio del medico e dell’infermiere sulla base dei criteri previsti” è scritto nella circolare.
UNIFORMARE IL SISTEMA DI INTERVENTO PER EBOLA
Proprio per questo il 118 vuole uniformare le soluzioni organizzative adottate dai singoli servizi territoriali del 118, escludendo l’impiego di servizi con personale e mezzi convenzionati, perché “la soluzione richiederebbe l’adozione di specifici accordi in tema di prevenzione e protezione infortuni”. Cioè, per evitare che le associazioni debbano comprare attrezzature più costose per difendere i propri soccorritori dal pericolo contagio.
NIENTE ONLUS, SOLO ASL
E’ chiaramente definito quindi che in caso di chiamata e triage telefonico che individua un sospetto Ebola, bisogna inviare solo un’ambulanza o automatica ALS o ILS di proprietà e con personale dipendente delle aziende sanitarie. La dotazione inoltre dovrà essere integrata con tute in Tyvek e maschere con filtrante FFP2