Malattie autoimmuni: la sabbia negli occhi della Sindrome di Sjögren

La sindrome di Sjögren è una malattia infiammatoria cronica di natura autoimmune: si conosce poco ma in realtà è piuttosto frequente, notevolmente invalidante e difficile da diagnosticare

Sindrome di Sjögren: il sistema immunitario non riconosce come proprie le ghiandole esocrine (salivari, lacrimali) e le aggredisce, distruggendole e provocando infiammazione

Questo determina la riduzione della produzione di lacrime e saliva e la comparsa di secchezza degli occhi (cheratocongiuntivite secca) e della bocca (xerostomia).

In una percentuale di casi ridotta, la malattia può condizionare anche gli organi interni diventando così più complicata da gestire, sia per il paziente che per il medico.

Per esempio, con interessamento polmonare o renale. Oppure può provocare una vasculite periferica.

L’80% – 90% delle persone colpite è di sesso femminile: la malattia riguarda soprattutto donne di mezza età, vicine alla menopausa (tra i quaranta e i cinquant’anni), ma può presentarsi anche prima, già durante l’infanzia e l’adolescenza.

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C’è un problema di ritardo della diagnosi di sindrome di Sjögren, per cui i sintomi possono manifestarsi presto ma non essere riconosciuti

Chi soffre di questa patologia solitamente compie un pellegrinaggio attraverso vari specialisti che magari, non avendo visto tanti casi del genere, non identificano subito la malattia.

Inoltre, problemi iniziali come l’occhio asciutto, la bocca asciutta o la secchezza vaginale, nel periodo della menopausa, possono essere presenti in molte donne, a prescindere dalla sindrome di Sjögren.

E questo aspetto può confondere, contribuendo a ritardare la diagnosi.

La sindrome viene definita primaria se si sviluppa in persone che non hanno altre malattie autoimmuni, parliamo invece di secondaria quando si manifesta in combinazione con un’altra malattia autoimmune.

La primaria ha una vera dignità di malattia autoimmune identificata da autoanticorpi malattia-specifici, nella forma secondaria la condizione di secchezza e atrofia ghiandolare si accompagna ad altre malattie autoimmuni: il lupus, la sclerodermia, l’artrite.

Sindrome di Sjögren, i primi segnali (a cui prestare attenzione)

Sensazione di avere la sabbia negli occhi, di avere la bocca perennemente asciutta, per cui non basta bere tantissimo, e tumefazione delle parotidi, cioè l’ingrossamento delle ghiandole lateralmente al volto: questi sono i primi segnali a cui fare attenzione e che devono convincere il/la paziente a rivolgersi a uno specialista.

Per approfondire:

Epatite autoimmune: diagnosi, terapia e ricerca di questa patologia del fegato

Malattie reumatologiche e autoimmuni: si ampliano le opzioni terapeutiche

Fonte dell’articolo:

Università di Padova

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