Medici Emergenza Urgenza e catastrofi: “Non è più possibile garantire i servizi essenziali con organici ridotti”
FIMEUC (Federazione Italiana Medici Emergenza Urgenza e catastrofi): “Non è più possibile, garantire i servizi essenziali con una pianta organica ridotta di oltre il 40% dei medici del 118 e dei PS in corso di Pandemia Covid-19”
Ripensare e attualizzare il Sistema di Emergenza Urgenza alle nuove sfide di un Sistema Sanitario Nazionale e di quelli Regionali, emergenze pandemiche, ma anche quelle prevedibili quelle della cronicità e della fragilità per l’invecchiamento della Società, partendo da una revisione del sistema extra-ospedaliero di emergenza e urgenza.
I medici di Emergenza Urgenza e Catastrofi di Fimeuc si affiancano, oggi, alle proposte formulate dal suo un position paper proposto da Siaarti, Aaroi-Emac e Cpar
La storia dice che “a trent’anni dall’istituzione del 118, come numero unico per le chiamate di emergenza sanitaria e del decreto istitutivo della risposta territoriale, è necessaria una riorganizzazione del sistema che tenga presenti i cambiamenti intercorsi in questo periodo e i progressi registrati in campo scientifico-professionale” ma anche tenendo conto della riorganizzazione delle rete Ospedaliera e delle Cure primarie garantite dai medici di medicina generale.
Sullo stesso argomento: Sanità, ripensare il sistema extra-ospedaliero di emergenza: le proposte di Siaarti, Aaroi-Emac e Cpar pubblicate oggi in un position paper
Un Sistema di Soccorso sul territorio che nei Sistemi sanitari regionali è cresciuto in modo disomogenea riguardo allo sviluppo e all’implementazione di modelli organizzativi, operativi, di mezzi che dovrebbero concretamente assicurare risposte al bisogno sanitario in emergenza urgenza proporzionato, sicuro e di qualità con piena integrazione con le reti ospedaliere dei pronto soccorso cosi come prevenderebbe il DM 70/2015.
Fimeuc condivide con Siaarti, Aaroi-Emac e Cpar che la rimodulazione del Sistema Emergenza Urgenza, possa partire dal sistema extra-ospedaliero di emergenza sanitaria ma contemporaneamente al sistema pronto soccorso cosi come prevedeva il DpCM 27 marzo 1992.
Fimeuc condivide che una omogeneizzazione dei sistemi di emergenza debba rispettare “standard minimi” basati sui principi di: appropriatezza e innovazione gestionale e clinico-assistenziale; tempestività dell’intervento di soccorso in emergenza sul territorio e in ambito ospedaliero; equità di organizzazione e risposta emergenziale sul tutto territorio nazionale, in base alle necessità cliniche del paziente; efficienza e ottimizzazione nell’uso delle risorse disponibili.
I medici FIMEUC auspicano “un Sistema di Emergenza Urgenza, uniforme e standardizzato, come un vero LEA”
Pertanto FIMEUC si associa a chiedere un cambiamento culturale e politico nelle scelte per il Futuro dell’Area di Emergenza Urgenza.
Un Area dove lavorano migliaia di Medici, come una realtà ancora da definire e delimitare nel SSN e nei SSR cosi come definiti sono gli Ospedali, gli ambulatori delle Cure Primarie e l’attività della Prevenzione.
E’ necessario che il Sistema Sanitario si riposizioni, in modo più stabile su quattro aree di Competenze (Prevenzione, Cure Primarie, Emergenza-Urgenza, Ospedale).
Condividiamo la richiesta, soprattutto, di una definizione e avvio di una GOVERNANCE unitaria del sistema di emergenza-urgenza; di un coinvolgimento del personale sanitario e tecnico nella pianificazione del MODELLO organizzativo e della sua gestione; di una definizione e avvio di un nuovo modello organizzativo basato su idonee COMPETENZE e sul rifiuto dell’occasionalità; di una adeguata formazione dello Specialista di Emergenza-Urgenza.
Fimeuc auspica che sempre più i professionisti dell’emergenza si uniscano tutti in coro unico ed intervengano con i loro contributi sulle istituzioni, e sui decisori, come stimolo concreto al cambiamento per rendere sempre di più i servizi più sicuri per i cittadini ma anche per chi vi lavora.
Non è più possibile, anzi risulta pericoloso per i cittadini, attendere ancora per un rinnovamento.
Non è più possibile, garantire i servizi essenziali con una pianta organica ridotta di oltre il 40% dei medici del 118 e dei PS.