Meteoropatia, in cosa consiste e quali sono le cure
Sebbene ammantata da un alone di perplessità, in realtà la meteoropatia è una condizione medica dalle descrizioni più antiche
Ippocrate, considerato il padre della medicina, parlava della “sindrome di scirocco” e insegnava ai suoi studenti di medicina a ricordare l’effetto che le stagioni possono avere sui disturbi dei loro pazienti.
Il filosofo francese Voltaire si deprimeva ai primi segni dell’autunno, lo scrittore Wolfgang Goethe era particolarmente sensibile al vento.
Sintomatologia della meteoropatia
I principali sintomi della meteoropatia, o dolori atmosferici, sono stanchezza, abbassamento o aumento della pressione sanguigna, mal di testa, sudorazione, nausea, vertigini, respiro corto, difficoltà di apprendimento, insonnia, ansia, irritabilità e depressione.
Il dolore può anche divampare di nuovo.
I nostri nonni e coloro che lavorano nei campi sanno quando il tempo sta per prendere una brutta piega perché le loro spalle iniziano a indolenzirsi.
E non sbagliano mai.
COSA CAUSA I DOLORI DELLA METEOROPATIA?
Il fattore meteorologico che più di ogni altro incide sul nostro benessere fisico e psicologico è la temperatura dell’aria.
Ma anche l’umidità, soprattutto se molto alta, le poche ore di sole, i venti forti come la tramontana o lo scirocco caldo e umido che soffia in primavera e in autunno, possono incidere sulla nostra salute.
Il vento può essere particolarmente dannoso per chiunque sia sensibile ai cambiamenti del tempo e i sintomi possono comparire già 6-12 ore prima che inizi effettivamente a salire.
L’ipotalamo, parte del sistema nervoso centrale situato nella zona centrale all’interno dei due emisferi cerebrali, è associato alla meteoropatia.
All’interno dell’ipotalamo si trova il centro di termoregolazione che controlla la produzione e la dispersione del calore al fine di mantenere la temperatura interna del corpo intorno ai 37 °C, indipendentemente dalla temperatura esterna.
Metereopatia, e la cura?
La medicina occidentale, spesso, non ha terapie specifiche per condizioni come questa, salvo prescrivere blandi sedativi per l’irritabilità, tonici per la debolezza e antidolorifici per il mal di testa.
A meno di non prendere in considerazione il SAD, il Disturbo Affettivo Stagionale, che considera l’effetto sull’ipotalamo di alcune variazioni ambientali.
E un numero crescente di medici si è aggiornato, negli anni, su questo argomento.
A definirne i contorni, nel 1984, è stato lo psichiatra Norman E. Rosenthal.
Una variazione delle produzioni di serotonina (l’ormone del benessere) e melatonina (l’orologio biologico) si possono considerare, a livello ipotalamico, l’origine della difficoltà di adattamento dell’organismo alle variazioni di temperatura, per l’appunto la metereopatia.
A fronte di questo il medico può anche prescrivere cicli di terapie con raggi ultravioletti, o in alternativa, se il quadro clinico del paziente lo esige, la somministrazione di farmaci antidepressivi SSRI (inibitori della serotonina).
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