Mieloma multiplo: quali sono i sintomi?
Il mieloma multiplo è un cancro che colpisce le plasmacellule presenti nel sangue, un tipo particolare di globuli bianchi che fungono da difesa contro infezioni e patologie
Il mieloma induce l’organismo a produrre più plasmacellule del necessario; queste cellule si ammassano nel midollo e negli altri tessuti ossei, dando origine a masse e lesioni tumorali.
Nel mieloma multiplo, i tumori si formano in diversi punti dello scheletro, specialmente nelle braccia, nelle costole, nel cranio, nei femori e nella spina dorsale.
Le cause e i fattori di rischio del mieloma multiplo
Le cause sono ancora ignote, anche se recenti studi hanno evidenziato la presenza di anomalie nella struttura dei cromosomi e in alcuni geni specifici nei pazienti affetti dalla patologia.
Si conoscono però alcuni fattori di rischio, primo fra tutti l’età, infatti oltre 2/3 delle diagnosi riguardano persone di età superiore ai 65 anni e solo 1% persone al di sotto dei 40 anni.
Anche la presenza di familiarità e l’esposizione a radiazioni ionizzanti o a determinati elementi chimici (pesticidi, benzene, arsenico, piombo) possono costituire fattori di rischio.
Il mieloma, di solito, colpisce più gli uomini che le donne e, ad oggi, in nessun caso è possibile stabilire strategie di prevenzione specifiche.
Come si manifesta il mieloma multiplo: i sintomi
Duranti i primi stadi il mieloma multiplo è asintomatico e viene spesso diagnosticato occasionalmente, nel corso di accertamenti non correlabili alla malattia.
Man mano che il mieloma si diffonde, si presentano i sintomi tipici quali:
- dolore osseo localizzato alle zone colpite dalle lesioni tumorali, quale conseguenza della ipercalcemia, che aumenta di notte e con il movimento;
- spossatezza, anemia e perdita di peso, dovute alla proliferazione delle plasmacellule a livello del midollo che compromette il processo di produzione delle cellule del sangue;
- altri sintomi di tipo neurologico, spesso causa del cedimento vertebrale, e insufficienza renale.
Quando il mieloma multiplo è in una fase avanzata il quadro clinico diventa caratterizzato da immunodepressione (si diventa più vulnerabili alle infezioni), episodi di nausea e vomito, difficoltà nella minzione e fragilità ossea con possibili lesioni.
Diagnosi di mieloma multiplo
Nella maggior parte dei casi la comparsa del mieloma multiplo è preceduta da una fase solitamente asintomatica che nel 25% dei casi viene scoperto in modo casuale nel corso di analisi di routine.
Quando poi si verifica un quadro clinico sospetto (dolore osseo, frattura spontanea, astenia) il medico richiede le analisi del sangue e delle urine per verificare eventuale incremento della produzione di immunoglobulina anomala, se vi sia anemia, segni di insufficienza renale, ipercalcemia.
Nel caso in cui i sospetti dovessero trovare riscontro è necessario effettuare un esame con biopsia del midollo osseo.
La compresenza di componente monoclonale nel sangue, di plasmacellule a livello midollare e danno d’organo correlato, confermano la diagnosi di mieloma multiplo.
Terapia e cure del mieloma multiplo
Ad oggi, non è possibile guarire dal mieloma multiplo.
Tuttavia, la scelta di una terapia per limitare l’incidenza dei sintomi e migliorare la qualità della vita del paziente, dipenderà dalla sede e dallo stadio del tumore, dall’età e dalle condizioni generali di ciascun caso.
Nella fase iniziale di mieloma multiplo l’approccio è generalmente di tipo attendistico per osservare le probabilità di evoluzione della malattia.
Quando ormai il mieloma multiplo è invece in fase attiva, le opzioni di trattamento comprendono:
- Chemioterapia e radioterapia: sono i trattamenti più utilizzati sui pazienti anziani per distruggere direttamente le cellule tumorali, senza danneggiare quelle sane;
- Trapianto di cellule staminali: è tra i metodi più all’avanguardia, in quanto queste cellule sono capaci di dare origine a un nuovo midollo. La terapia con cellule staminali è ideale per i pazienti con età e condizioni fisiche generali ottimali;
- Interventi di chirurgia: usata prevalentemente per stabilizzare una colonna vertebrale danneggiata dalla malattia, tale da provocare paralisi o eccessiva debolezza. Raramente, invece, può servire ad asportare il mieloma.
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