Miocardiopatia: cos’è e come trattarla?
Per Miocardiopatia si intendono le malattie del muscolo cardiaco, in cui le pareti delle camere cardiache risultano allungate, ispessite o irrigidite
Tutto questo influisce sulla capacità del cuore di pompare correttamente il sangue in tutto il corpo.
La natura della miocardiopatia
Il muscolo cardiaco modificato dalla miocardiopatia, che solitamente è ereditaria e può riscontrarsi sia nei bambini che nei giovani adulti, può subire differenziazioni a seconda della natura della miocardiopatia.
Analizziamo di seguito le differenze fra miocardiopatia dilatativa, miocardiopatia ipertrofica, miocardiopatia restrittiva e miocardiopatia aritmogena ventricolare destra.
Miocardiopatia dilatativa
Nella miocardiopatia dilatativa le pareti muscolari del cuore si allungano e si assottigliano, e non riescono quindi più a contrarsi correttamente per pompare il sangue in tutto il corpo.
Quanto è grave?
Se hai una miocardiopatia dilatativa, sei maggiormente a rischio di insufficienza cardiaca: in sostanza, il cuore non riesce a pompare abbastanza sangue in tutto il corpo alla giusta pressione.
Può avere conseguenze molto serie.
L’insufficienza cardiaca causa solitamente:
- mancanza di respiro
- estrema stanchezza
- gonfiore alle caviglie
C’è anche il rischio di sviluppare problemi alle valvole cardiache, che comporta battito cardiaco irregolare e coaguli di sangue.
Qualora tu soffra di miocardiopatia, dovrei effettuare visite regolari con un medico per tenere monitorata la tua condizione di salute.
Chi può soffrire di miocardiopatia?
La miocardiopatia dilatativa può colpire sia i bambini che gli adulti.
Ci sono alcune condizioni che possono portare a svilupparla, come ad esempio:
- ereditare un gene modificato che ti rende più vulnerabile alla condizione;
- una condizione medica di base;
- ipertensione arteriosa incontrollata;
- uno stile di vita malsano, come una mancanza di vitamine e minerali nella dieta, bere troppo alcol e consumare droghe;
- un’infezione virale che causa l’infiammazione del muscolo cardiaco;
- un problema alle valvole cardiache;
- una malattia dei tessuti o dei vasi sanguigni – come granulomatosi con poliangioite (AAP), sarcoidosi, amiloidosi, lupus, poliarterite nodosa, vasculite o distrofia muscolare;
- gravidanza: la miocardiopatia a volte può svilupparsi come complicanza della gravidanza.
In molti casi, tuttavia, la causa dello sviluppo della miocardiopatia dilatativa rimane sconosciuta.
Miocardiopatia ipertrofica
Nella miocardiopatia ipertrofica le cellule del muscolo cardiaco si ingrandiscono e le pareti delle camere cardiache si ispessiscono.
Le camere cardiache sono di dimensioni ridotte, quindi non possono contenere molto sangue, e le pareti non possono rilassarsi adeguatamente e possono irrigidirsi.
Inoltre, il flusso di sangue attraverso il cuore potrebbe essere ostruito.
Quanto è grave?
Nella maggior parte dei casi, la miocardiopatia ipertrofica non ha un grande impatto sulla vita quotidiana.
Alcune persone non hanno alcun sintomo, e non hanno bisogno di cure.
Ma ciò non significa che la condizione non possa risultare poi grave.
La miocardiopatia ipertrofica è infatti la causa più comune di morte improvvisa nell’infanzia e nei giovani atleti, proprio perché per molto tempo rimane asintomatica.
Ciò succede perché le camere cardiache principali possono irrigidirsi, causando una contropressione sulle camere di raccolta più piccole.
Questo a volte può peggiorare i sintomi dell’insufficienza cardiaca e portare a ritmi cardiaci anormali (fibrillazione atriale).
Il flusso sanguigno che viene dal cuore può essere ridotto o limitato (in questo caso si parla di miocardiopatia ipertrofica ostruttiva).
I sintomi
Questi cambiamenti cardiaci possono causare vertigini, dolore toracico, mancanza di respiro e perdita temporanea di coscienza.
Se soffri di miocardiopatia ipertrofica grave, dovrai consultare regolarmente il medico in modo che le tue condizioni possano essere costantemente monitorate.
Il tuo medico ti consiglierà il livello e la quantità di esercizio che potrai fare, nonché i cambiamenti da apportare nel tuo stile di vita.
Chi ne soffre?
Si ritiene che la miocardiopatia ipertrofica sia di origine ereditaria.
Ne sono colpiti quindi bambini fin dalla nascita.
Miocardiopatia restrittiva
La miocardiopatia restrittiva è una condizione molto rara.
Viene diagnosticata più spesso nei bambini, sebbene possa svilupparsi a qualsiasi età.
Le pareti delle camere cardiache principali diventano rigide e non possono quindi rilassarsi adeguatamente dopo la contrazione.
Ciò significa che il cuore non si riempie adeguatamente di sangue.
Tutto questo si traduce in una riduzione del flusso sanguigno al cuore, e può portare a sintomi di insufficienza cardiaca come mancanza di respiro, stanchezza e gonfiore alle caviglie, nonché problemi del ritmo cardiaco.
In molti casi, la causa rimane sconosciuta, sebbene la condizione possa essere ereditaria.
Miocardiopatia aritmogena ventricolare destra
Nella miocardiopatia ventricolare destra aritmogena (ARVC), le proteine che di solito tengono insieme le cellule del muscolo cardiaco sono anormali.
Le cellule muscolari possono morire e il tessuto muscolare morto viene sostituito con grasso e fibroso.
Le pareti delle camere cardiache principali si assottigliano e si allungano, e non sono in grado di pompare correttamente il sangue in tutto il corpo.
Le persone con miocardiopatia aritmogena ventricolare destra di solito hanno problemi di ritmo cardiaco.
La riduzione del flusso sanguigno al cuore può anche portare a sintomi di insufficienza cardiaca.
La miocardiopatia aritmogena ventricolare destra è una condizione ereditaria causata da una mutazione di uno o più geni.
Può colpire adolescenti o giovani adulti, ed è purtroppo la ragione di alcune morti improvvise e inspiegabili nei giovani atleti.
È scientificamente provato come un esercizio prolungato e intenso possa peggiorare i sintomi della miocardiopatia aritmogena ventricolare destra.
È importante che le persone a rischio o con la patologia ne discutano con il proprio cardiologo.
Come si diagnostica una miocardiopatia
Alcuni casi di miocardiopatia possono essere diagnosticati dopo varie scansioni e test cardiaci, come:
- elettrocardiogramma (ECG)
- ecocardiogramma
- scansione MRI
- cardiofrequenzimetro (monitor ECG 24 o 48 ore)
- test da sforzo
Se ti fosse stata diagnosticata una miocardiopatia di origine genetica, il tuo medico potrebbe consigliarti di effettuare un test genetico per identificare il gene difettoso che l’ha causata.
In questo modo anche i tuoi parenti verranno a conoscenza di una eventuale miocardiopatia asintomatica, e potranno gestirla, tenerla monitorata e verificare le loro condizioni di salute.
Come trattare la miocardiopatia
Di solito non esiste una cura per la miocardiopatia, ma i trattamenti possono essere efficaci nel controllare i sintomi e prevenire le complicanze.
Alcuni tipi di miocardiopatia hanno trattamenti specifici e la diagnosi precoce è molto importante.
Tuttavia, non tutti coloro che soffrono di miocardiopatia avranno bisogno di cure: alcune persone hanno solo una forma lieve della condizione, e possono tenerla sotto controllo cambiando unicamente il loro stile di vita.
Il ruolo dello stile di vita nelle miocardiopatie
Che la causa della miocardiopatia sia genetica o meno, una buona regola sarebbe quella di adottare delle buone abitudini, come ad esempio:
- dieta sana
- esercizio fisico delicato
- smettere di fumare
- perdere peso
- ridurre o eliminare l’alcool
- dormire a sufficienza
- ridurre lo stress
- assicurarsi che qualsiasi patologia in più, come il diabete, sia sotto controllo
Quali medicinali assumere per la miocardiopatia
Nella miocardiopatia possono essere necessari farmaci per controllare la pressione sanguigna, correggere un ritmo cardiaco anormale, rimuovere il fluido in eccesso o prevenire la formazione di coaguli di sangue.
Si parla di farmaci come ad esempio:
- farmaci per la pressione
- beta-bloccanti per il trattamento di un battito cardiaco irregolare o insufficienza cardiaca
- diuretici – per la pressione alta
- anticoagulanti
- medicinali per il trattamento dell’insufficienza cardiaca
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