Mirandola, dopo il terremoto il Pronto Soccorso è all'avanguardia

A Mirandola, comune del modenese tra i più colpiti dal terremoto che nel 2012 devastò il centro Italia, il 10 marzo 2014 è stato inaugurato il nuovo Pronto Soccorso (PS) dell’Ospedale “Santa Maria Bianca”, tra le strutture della zona maggiormente lesionate dal sisma.

Superata la fase di emergenza acuta, il percorso di ripristino della struttura è stata l’occasione non solo per restituire alla comunità i servizi, ma anche per migliorare l’offerta assistenziale sotto il profilo della qualità, delle tecnologie e della sicurezza degli ambienti. Il nuovo PS, più moderno, sicuro ed accogliente è stato progettato per rispondere ad una casistica di circa 23.00 accessi/anno e ritornare ad essere punto di riferimento nell’ambito della rete provinciale.

Gli spazi e i percorsi per i pazienti all’interno sono stati riorganizzati secondo il modello dell’intensità di cura, ovvero organizzati in aree, che aggregano i pazienti in base non più alla patologia e/o disciplina medica ma alla maggiore o minore gravità del caso e al conseguente minore o maggiore livello di complessità assistenziale.
L’area del triage, vera e propria cabina di regia che indirizza il flusso dei pazienti in arrivo verso l’area più appropriata alle loro esigenze, rappresenta il punto cardinale della nuova organizzazione ed è stato dotato, in conformità ai più recenti standard tecnologici, di dispositivi all’avanguardia come monitor multiparametrici trasportabili ed elettrocardiografi configurati per esaminare i pazienti, collegati al Sistema Informativo Cardiologico Aziendale per consentire la refertazione in tempo reale.
Nell’area esterna, l’ampio spazio predisposto per l’accesso di auto-mediche e ambulanze, è stato in parte chiuso e climatizzato (la cosiddetta ‘camera calda’) e disposto per ospitare due veicoli contemporaneamente e in ogni condizione climatica. Due gli accessi riservati ai codici rossi, uno direttamente dalla “camera calda” e un percorso interno verso gli ambulatori di emergenza, mentre per i codici verdi e bianchi (casi meno gravi) vi è un accesso indipendente che confluisce nello spazio di attesa e prosegue verso gli ambulatori dedicati.

Tra le novità più significative, va ricordata la presenza all’interno del reparto, di un’area per l’Osservazione Breve e Intensiva (OBI) dei pazienti, con possibilità di monitoraggio continuo dei paramentri fisiologici dei pazienti più critici, e un locale POCT – Point of Care Testing – che consente analisi ematiche “salva-vita”. Per la ristrutturazione sono stati scelti materiali in grado di rispondere alla duplice esigenza di sicurezza e durabilità e rinnovati tutti i sistemi impiantistici, come quello della distribuzione dei gas medicali, realizzato considerando le ultime normative in materia e disponibile direttamente al letto del paziente.

Tutti gli ambulatori per i codici verdi e bianchi sono dotati di lampade scialitiche di ultima generazione per consentire interventi diagnostici e di piccola chirurgia. La dotazione strumentale degli ambulatori per i codici rossi, rispecchia una complessità ancora superiore con l’istallazione a soffitto di un pensile a braccio singolo con colonna per sistemi infusionali e la possibilità di utilizzo in loco della tecnologia radiologica.

All’inaugurazione era presente, oltre al Sindaco di Mirandola Maino Benfatti, al Direttore Generale Azienda Usl di Modena Mariella Martini, al presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini e al direttore dell’Ospedale di Mirandola Teresa Pesi, Carlo Lucenti, assessore regionale alle Politiche per la salute, a sottolineare l’importanza del percorso fatto per restituire ad una comunità, che sta cercando di superare le ferite del sisma, servizi e strutture sanitarie che non siano la semplice replica di quanto accadeva in passato ma guardino ad un miglioramento continuo della qualità dell’offerta.

 

Articolo di Paola Camia
Medico in formazione specialistica presso Università degli Studi di Parma

 

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