Mollusco contagioso: definizione, cause, sintomi, diagnosi e trattamento
Il mollusco contagioso è un’infezione virale cutanea che provoca lesioni della pelle e, più raramente, delle mucose. Il mollusco contagioso si presenta con lesioni cutanee dalla tipica forma a cupola detta papula con un incavo al centro, chiamato ombelicatura
Le papule possono manifestarsi in numero molto variabile, che va dalle poche unità alle centinaia.
L’infezione può inoltre presentarsi in ogni zona del corpo, ad eccezione del palmo delle mani e della pianta dei piedi.
Il mollusco contagioso colpisce sia gli adulti che i bambini, anche se si manifesta molto più spesso in questi ultimi.
Cos’è il mollusco contagioso?
Il mollusco contagioso è una malattia infettiva che colpisce la pelle e, raramente, le mucose.
Si manifesta con piccoli rilievi della pelle solidi che, a differenza delle pustole, non contengono pus e prendono il nome di papule.
Le papule causate da un gruppo di virus appartenenti alla famiglia delle Poxviridae, si presentano con un diametro compreso tra i 2 e i 5 millimetri, dalla superficie liscia e di colorazione rosa.
Questo particolare disturbo risulta essere particolarmente contagioso, in quanto le lesioni non solo si diffondono rapidamente e con facilità da un’area cutanea all’altra, ma anche da persona a persona.
Solitamente il mollusco contagioso si trasmette per contatto diretto toccando una persona infetta o anche mediante oggetti usati dalla stessa: asciugamani, accappatoi, spugne o equipaggiamenti igienici.
Intervenire tempestivamente con dei trattamenti mirati per combattere questa infezione è di fondamentale importanza; tuttavia in alcuni soggetti, soprattutto nel caso di individui immunocompromessi come i pazienti affetti da AIDS, debellare questa malattia può risultare più difficile.
Per questa ragione, in questi casi più gravi, è possibile ricorrere anche a trattamenti più invasivi come la chirurgia o la cauterizzazione delle lesioni.
Quali sono sintomi?
Tutte le superfici cutanee possono essere colpite dal mollusco contagioso, ad eccezione della pianta dei piedi e del palmo delle mani.
Come già anticipato, il sintomo principale di questo disturbo è la comparsa di papule dal colore rosa e dalla superficie liscia, che di norma hanno un diametro tra i 2 e i 5 millimetri, ma che nei pazienti immunocompromessi possono arrivare anche fino ai 15 millimetri di diametro.
L’infezione compare generalmente su viso, sul tronco e sugli arti nei bambini, mentre negli adulti le zone più colpite sono l’area del pube, il pene o vulva.
Sebbene molto evidenti, di norma le lesioni provocano solo una sensazione di prurito e un leggero dolore, il fastidio maggiore è legato ad un fattore estetico.
La diagnosi del mollusco contagioso risulta generalmente semplice
Rivolgendosi al proprio medico di base o ad un dermatologo, egli saprà individuare con precisione la natura del disturbo basandosi sull’osservazione diretta delle lesioni.
Nei casi in cui invece la diagnosi risulti incerta si può esaminare approfonditamente la lesione mediante una biopsia cutanea, un test poco invasivo che permette di analizzare i molluschi al microscopio elettronico.
Nonostante la patologia sia benigna, in alcuni casi vi è la necessità di approfondire lo studio dell’infezione con una diagnosi differenziale, in modo da escludere la possibilità che si tratti di una patologia più grave come: il carcinoma a cellule basali, la dermatite erpetiforme, il cheratoacantoma, l’herpes simplex e la varicella.
Cure e trattamenti
Il trattamento del mollusco contagioso mira all’eliminazione degli inestetismi cutanei causati dall’infezione e a prevenirne la diffusione.
Il trattamento più indicato per la cura di questa patologia può variare da paziente a paziente in base all’età, all’estensione delle lesioni e alla zona colpita.
È possibile intervenire con metodi chirurgici, applicando sostanze irritanti, somministrando degli appositi farmaci o a volte è possibile adottare una terapia combinata.
Dal momento che il mollusco contagioso spesso può decorrere in maniera asintomatica, la diagnosi di questo disturbo può spesso essere tardiva.
L’alta infettività di questa patologia però è un fattore da non sottovalutare: proprio per questo, per evitare di contagiare altre persone, riconoscere immediatamente l’infezione ha grande importanza.
Sebbene si tratti di una patologia che di norma tenda a regredire spontaneamente, i dermatologi consigliano di trattare ugualmente il mollusco, in quanto i tempi di guarigione sono molto più rapidi se ci si sottopone ad una terapia mirata.
Generalmente l’infezione regredisce spontaneamente in 1-2 anni, ma a volte i tempi si allungano fino ad arrivare a 2-3 anni.
Tuttavia le papule se di grandi dimensioni e infiammate possono lasciare cicatrici.
Visti i sintomi di lieve entità, il trattamento del mollusco contagioso è consigliato principalmente per motivi estetici e per evitare la sua trasmissione.
In farmacia sono disponibili numerosi farmaci specifici per la cura e il trattamento di questa infezione.
In alternativa alle terapie farmacologiche vi è anche la possibilità di rimuovere immediatamente i molluschi mediante trattamento chirurgico.
Questa soluzione, più invasiva, viene prescritta soprattutto nei casi più gravi o nei pazienti già debilitati da altre patologie, in quanto le lesioni possono apparire più gravi della norma e regredire con maggiore difficoltà.
L’intervento chirurgico viene prescritto inoltre ai pazienti che presentano lesioni molto estese o in zone particolarmente delicate del corpo, come ad esempio quando la zona colpita si trova nei pressi del bordo orbitale.
Terapia farmacologica
Applicare determinati farmaci direttamente sulle lesioni dovute al mollusco contagioso è una pratica che accorcia notevolmente i tempi di guarigione.
I farmaci più utilizzati a questo scopo sono: l’acido salicilico, il cloridrato di potassio, alcuni farmaci antivirali, la tretinoina o l’acido retinoico.
Uno dei trattamenti che causa meno dolore e che per questa ragione è utilizzato specialmente pazienti più piccoli, è quello che si basa sull’utilizzo di un irritante topico: la cantaridina; questo trattamento consente di ottenere risultati molto soddisfacenti in tempi brevi, tuttavia può causare vesciche.
Per questo motivo, nel caso di somministrazione su bambini, è sempre bene informare i genitori dei possibili effetti collaterali.
Inoltre per lo stesso motivo la cantaridina non viene applicata nel caso in cui le papule si trovino sul volto o intorno agli occhi.
Il trattamento del mollusco con questa sostanza prevede l’applicazione di una piccola goccia di cantaridina direttamente sulla lesione facendo particolare attenzione a non toccare il liquido, che potrebbe causare irritazione cutanea da contatto.
Per questa stessa ragione le zone trattate con cantaridina vanno in seguito bendate, per non essere strofinate.
Dopo 6 ore la cantaridina va lavata via con acqua e sapone.
In alternativa, per il trattamento e la cura del mollusco contagioso da eseguire a domicilio, in farmacia è possibile acquistare anche prodotti a base di idrossido di potassio: il trattamento dura circa 15 giorni ed ha risultati soddisfacenti anche nel caso di recidive.
Ulteriori trattamenti impiegano invece farmaci utilizzati generalmente per la cura dell’acne o antivirali applicati direttamente sulle lesioni.
Trattamenti medici
Nel caso in cui le lesioni si presentino in forme particolarmente aggressive che non sempre i farmaci riescono a debellare in tempi brevi, è consigliato rivolgersi ad uno specialista per un intervento medico specifico.
Le modalità di trattamento sono varie e comprendono diverse operazioni.
È da tenere però presente che la rimozione chirurgica delle papule causate da mollusco contagioso può lasciare cicatrici indelebili sulla pelle, per questa ragione il paziente deve essere avvertito dei rischi che possono derivare da tali operazioni.
Inoltre anche dopo aver terminato il ciclo di cura dell’infezione, è possibile che questa possa recidivare e manifestarsi nuovamente.
Per minimizzare il rischio di ricomparsa è consigliato iniziare il trattamento nella fase iniziale dell’infezione, quando cioè le lesioni sono poco numerose e di piccola entità.
Nel caso in cui le papule siano poche, queste possono essere esportate con anestesia locale mediante l’utilizzo di una curette, o un cucchiaino tagliente.
Vi sono anche altri trattamenti alternativi come la bruciatura, l’utilizzo di disinfettanti allo iodio o di alcuni acidi che distruggono le papule.
In aggiunta vi è la crioterapia o terapia del freddo che sfrutta l’azione dell’azoto liquido per bruciare le lesioni e favorirne la caduta.
Tali trattamenti sono molto efficaci ma devono essere svolti con cautela perché possono risultare molto dolorosi, soprattutto se praticati senza anestetico; per questo in genere vengono effettuati solo sugli adulti.
Infine vi sono poi la laser terapia o la decolorazione con agenti chimici specifici e la rimozione mediante l’utilizzo di una pinza, che spremendo delicatamente le lesioni ne rimuove il nucleo centrale.
Come prevenire il mollusco contagioso?
Essendo un’infezione facilmente trasmissibile, sfortunatamente, la prevenzione del mollusco contagioso non è semplice.
Ci sono comunque degli accorgimenti che possono limitare la possibilità di contagio, in particolare:
- evitare di utilizzare salviette ed asciugamani utilizzate da altri;
- prendere le dovute precauzioni in ambienti comuni frequentati da molte persone quali saune, piscine e palestre;
- limitare il contatto con altri giocatori se si è soliti praticare sport.
Per ridurre il rischio di ricadute, invece, la soluzione migliore è quella di trattare il mollusco contagioso non appena mostra i suoi primi sintomi, così da impedire sia che si diffonda in altre parti del corpo sia di contagiare altre persone.
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