Morbo di Haglund: cause, sintomi, diagnosi e trattamento
Il Morbo di Haglund è chiamato anche sindrome di Haglund o esostosi di Haglund. Con questi termini viene indicata la medesima malattia, che è caratterizzata da un’escrescenza ossea che provoca notevole dolore
I sintomi del Morbo di Haglund hanno inizio proprio a causa di una escrescenza, che si presenta all’attaccamento del tendine d’Achille.
Sempre più spesso questa patologia è collegata anche alla borsite e può manifestarsi in qualsiasi momento, portando a diverse complicazioni se trascurata.
La patologia del morbo di Haglund può interessare entrambi i piedi contemporaneamente o uno solo
Inoltre, questa malattia può portare a un fortissimo dolore, causato dalla pressione di questa escrescenza nella zona del tendine di Achille.
Questo sintomo rende così molto complesso svolgere attività quotidiane, quali camminare, correre, guidare, creando un notevole disagio sociale e psicologico.
I pazienti che presentano il sintomo del Morbo di Haglund possono essere sia bambini che adulti, anche se solitamente l’età delle persone più colpite è tra i 30 e i 55 anni.
In questa fascia demografica si concentrano quindi i pazienti che soffrono di questa malattia, che sono equamente suddivisi in donne e uomini.
Il Morbo di Haglund nei bambini
I sintomi del Morbo di Haglund possono comparire molto spesso anche nei bambini di età inferiore ai 14 anni.
In questo caso si tratta di un’infiammazione all’altezza del tallone, in particolare del calcagno, che può arrecare notevoli disagi e dolori.
Questa malattia nel settore pediatrico viene indicata anche con il nome Sever-Blanke-Haglund.
I sintomi del Morbo di Haglund nei bambini non sono molto diversi rispetto a quelli degli adulti.
Anche in questo caso la patologia interessa il nucleo di accrescimento del calcagno portando a un notevole dolore del tallone.
I bambini colpiti da questa patologia sono solitamente maschi appartenenti alla fascia d’età tra gli 8 e i 13 anni.
Questa patologia colpisce coloro che praticano maggiormente attività sportiva, come il calcio o il basket, ma anche i bambini in sovrappeso.
Il Morbo di Haglund negli adulti
I sintomi del Morbo di Haglund negli adulti non sono molto diversi da quelli dei bambini.
Anche in questo caso il forte dolore è causato dall’alterazione del calcagno, che porta a una quantità eccessiva di osso.
Quindi anche per i soggetti più adulti la prima caratteristica è l’esostosi.
Inoltre, negli adulti la protuberanza dell’osso che porta alla limitazione delle attività di tutti i giorni intacca non solo il tendine di Achille ma anche la borsa retro-calcaneare.
Spesso la protuberanza può creare molto fastidio tra l’osso e la scarpa: l’utilizzo di calzature adatte è infatti in questo caso fondamentale per evitare complicante o ulteriore dolore.
Negli adulti è inoltre ancora più evidente l’alterazione del profilo del tallone, con la leggera malformazione dietro al piede.
Sintomi
Quando parliamo dei sintomi del Morbo di Haglund bisogna specificare che questi possono variare notevolmente a seconda della gravità della patologia.
Inoltre, i diversi sintomi possono presentarsi su un solo piede, su entrambi i piedi contemporaneamente o prima su un piede e in seguito sull’altro.
I sintomi della Sindrome di Haglund sono diversi ma i più comuni sono determinati da
- un rigonfiamento di cartilagine dietro al piede, nello specifico nell’area del tallone che solitamente sfrega con la scarpa;
- un forte dolore al tallone che può impedire anche semplici movimenti come camminare o alzarsi da una seduta;
- un grande gonfiore del piede, nello specifico dell’area interessata dalla malattia, quindi il tendine di Achille o una progressiva malformazione di questa zona del piede.
Nella prima fase di questa infiammazione i sintomi possono apparire più sopportabili e leggeri.
Infatti, il dolore tipico del Morbo di Haglund può presentarsi in forma più lieve nelle prime fasi della malattia, ad esempio con un leggero dolore al tendine di Achille durante movimenti sportivi o semplicemente durante la camminata.
Se però si sottovalutano questi sintomi iniziali è possibile che il morbo raggiunga stadi avanzati, caratterizzati dal forte dolore, dall’infiammazione e dal rigonfiamento del tallone.
Cause
La presenza eccessiva di osso è la causa principale del Morbo di Haglund.
Infatti, è il cambiamento del normale profilo anatomico del tallone provocato da un eccesso osseo che porta più avanti a sintomi quali il forte dolore nel fare qualsiasi movimento e la difficoltà a calzare le scarpe.
L’alterazione ossea del calcagno è tra le cause del Morbo di Haglund sia in adulti che in bambini: infatti determina l’aumento dell’attrito, in particolare con i tessuti molli e la scarpa.
Certamente, anche praticare attività sportiva con regolarità può essere considerato uno dei fattori di rischio della Sindrome di Haglund.
Le motivazioni sono semplici: chi pratica attività sportiva, in particolare i corridori, con scarpe errate può vedere insorgere moltissime patologie legate a piedi e talloni.
L’utilizzo di scarpe non ammortizzate, non in grado di fornire una corretta postura e la presenza di altre patologie, come piccoli traumi, ai piedi, sono tutti fattori che possono determinare le cause del Morbo di Haglund.
Anche il tipo di scarpa utilizzata ogni giorno può portare all’apparizione dei primi sintomi, come tacchi alti, stivali, calzature anti-infortunistiche e pattini.
Inoltre, è stato provato anche il collegamento tra la Sindrome di Haglund e altre patologie collegate alla conformazione del piede.
Infatti, studiando l’anatomia dei piedi dei pazienti che soffrono del Morbo di Haglund si è scoperto che molti avevano piedi a forma cava o piatti.
Diagnosi
Solitamente il forte dolore al tallone e la leggera malformazione sono due sintomi che rendono più semplice diagnosticare il Morbo di Haglund.
La tumefazione posteriore del piede abbinata al forte dolore è infatti un chiaro segnale di una problematica legata alla esostosi.
Nonostante i sintomi siano chiari, come il dolore, la difficoltà a indossare le scarpe e la zoppia, possono essere necessari diversi esami per la diagnosi del Morbo di Haglund.
Questi test sono infatti necessari per distinguere questa sindrome con altre patologie, come borsite, fascite plantare o tendinopatia.
Un primo passo per la diagnosi è avere un’anamnesi chiara, che può essere svolta non solo da un professionista specializzato ma anche dal medico di famiglia.
Attraverso poche e semplici domande, infatti, è possibile approfondire i sintomi comunicati dal paziente, ma anche fattori che possano influenzare questo tipo di dolore, come l’assunzione recente di farmaci, eventuali malattie pregresse e patologie presenti in famiglia.
A seguito di una visita specialistica ad opera di un professionista specializzato è possibile formulare una diagnosi corretta della Sindrome di Haglund escludendo altre patologie, come la fascite plantare.
L’esame principale per individuare questa inferenza è l’ecografia.
Tramite questo test si possono individuare nello specifico condizioni come la borsite o la tendinite dell’Achille.
Invece può essere richiesta una radiografia per verificare lo stato di salute del calcagno.
Da questo esame è possibile individuare la deformità e il grado di prominenza.
Infine, nei casi più particolari il paziente può essere sottoposto a una risonanza magnetica che viene indicata per avere una diagnosi più precisa e definitiva del problema.
Prevenzione
Il primo passo per prevenire il Morbo di Haglund, soprattutto per corridori e amanti di attività sportive, è quello di prestare molta attenzione alla scelta delle scarpe più adatte per praticare sport, anche per camminare.
Infatti, è fondamentale optare per modelli in grado di non esercitare pressioni sul tallone e allo stesso tempo dare un corretto supporto all’attività motoria.
Anche la misura della scarpa è importante, al fine di evitare lo scivolamento tra tallone e scarpa che può portare alla formazione della malformazione.
Una misura troppo stretta favorirebbe un’infiammazione del tallone, con conseguente apparizione dei primi sintomi del Morbo di Haglund.
Anche la scelta del materiale è importante: non deve essere troppo morbido o troppo duro, al fine di evitare strofinamenti all’altezza del tallone e portare spiacevoli vesciche oltre a sintomi più complessi.
Anche il suolo su cui ci si allena assume particolare importanza per la prevenzione del Morbo di Haglund.
Un terreno troppo duro richiede maggiore sforzo, soprattutto da parte del tallone.
Nel caso in cui non sia possibile cambiare location per l’allenamento è possibile optare per calze da allenamento con la zona del tallone rinforzata.
Trattamenti e fisioterapia
I rimedi per Morbo di Haglund sono molti e variano a seconda della gravità della patologia e dello stadio in cui si trova il paziente.
Certamente il primo passo per prevenire e curare questa malattia è l’utilizzo delle scarpe corrette, in grado di rispondere alle esigenze della forma del piede e delle attività svolte.
Nel caso di soggetti che pratichino la corsa, ad esempio, è fondamentale utilizzare un paio di scarpe specifiche per questo tipo di attività, in modo da fornire al tallone il corretto supporto.
Prima di procedere con un trattamento per il Morbo di Haglund che sia adatto per gli sportivi, è necessario un periodo di riposo, che preveda l’interruzione o il rallentamento degli allenamenti a seconda della gravità della sindrome.
Per i casi meno gravi questa patologia può essere risolta con trattamenti farmacologici, quindi con l’assunzione di antinfiammatori.
Spesso queste soluzioni sono abbinate poi a terapie locali, ad esempio all’utilizzo di plantari su misura, in grado di adattarsi alle diverse curve del piede e a fornire l’appoggio corretto al movimento.
Nei casi intermedi possono essere abbinate anche una serie di sedute da professionisti fisioterapisti, attraverso un ciclo di terapie in grado di stimolare il corpo oppure con cicli di infiltrazioni di cortisone.
Nei casi più gravi l’unico rimedio per Morbo di Haglund è l’operazione chirurgica
Questo intervento viene consigliato in tutti quei casi in cui la patologia è diventata cronica e il dolore al calcagno insopportabile.
Questa operazione prevede l’apertura del tendine e la rimozione dell’eccesso osseo. In questo modo verrà rimossa la neo-formazione calcifica e in seguito verrà ancorato il tendine all’osso.
Dopo l’operazione è il chirurgo a disporre il periodo di riposo del paziente, che può andare da alcuni giorni di riposo fino allo stop molto più lungo da qualsiasi attività.
La differenza nel periodo di degenza è dovuta alla tipologia di lesione e alla gravità del Morbo di Haglund.
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