Neuroma di Morton: cause, sintomi, diagnosi e cura
Il Neuroma di Morton è una particolare patologia che interessa il piede, nello specifico i nervi. Questa malattia prende il nome dal medico che l’ha scoperta, Thomas G. Morton, che nel 1876 scopre una patologia dovuta a rigonfiamento di un nervo sensitivo interdigitale del piede
Il neuroma di Morton è infatti caratterizzato da un ispessimento e conseguente compressione dei nervi del piede conosciuti come “interdigitali”.
I sintomi di questa malattia purtroppo sono molto dolorosi e per questo motivo è importante richiedere una rapida diagnosi, in modo da poter poi ottenere le cure necessarie e non rischiare future complicanze.
La patologia di Morton interessa principalmente gli adulti, in particolare le pazienti di sesso femminile.
La maggior parte di coloro che soffrono di questa patologia sono infatti donne tra i 40 e i 50 anni.
È più raro invece che questa patologia interessi gli uomini e i pazienti di età inferiore ai 35 anni.
Ecco tutte le informazioni su questa patologia, come sintomi, cause e trattamenti.
Cos’è il Neuroma di Morton
Il neuroma di Morton è conosciuto con diversi nomi, come neuroma interdigitale o metatarsalgia di Morton.
Questa patologia, molto più frequente nelle donne che negli uomini, è una condizione degenerativa del nervo plantare.
I sintomi possono interessare un piede solo o entrambi e uno o più raggi plantari, coinvolgendo così diverse parti del piede.
Solitamente interessa il nervo interdigitale tra terzo e quarto metatarso.
Alla base della sintomatologia vi è il forte dolore tra le teste metatarsali, in particolare questa patologia interessa i nervi digitali che sono situati tra due dita vicine.
La patologia di Morton è caratterizzata da un lento ma costante aumento di dimensioni del nervo che porta così al rigonfiamento notato dal dottor Thomas G. Morton.
Questo gonfiore è il sintomo principale, insieme al dolore, di questa patologia ed è la conseguenza di una proliferazione progressiva di tessuto fibroso.
L’aumento del diametro di questa area fa sì che ci sia una pressione e un progressivo assottigliamento delle fibre nervose.
Quali parti del corpo interessano il Neuroma di Morton
Prima di comprendere cos’è il Neuroma di Morton è importante capire il funzionamento e la struttura del piede, in modo da avere chiare quali siano le aree colpite da questa patologia.
Bisogna considerare la struttura ossea in particolare, in quanto il piede è composto da diverse tipologie di ossa: tarsali, metatarsali e falangi.
Il tarso è il gruppo di ossa che collega la caviglia alle falangi delle dita dei piedi.
Tra il tarso e le falangi c’è il metatarso che può essere diviso in cinque ossa, una per ogni falange.
Il Neuroma di Morton colpisce solitamente i nervi vicini al metatarso, creando una fibrosi del tessuto che raggiunge il nervo sensitivo.
Questo nervo interdigitale viene così compresso, provocando il dolore.
Solitamente il nervo più colpito da questa patologia è quello tra il terzo e il quarto metatarso, mentre sono più rari quelli del secondo e terzo metatarso e del primo e secondo metatarso.
Sintomi del Neuroma di Morton
I sintomi sono solitamente quattro e possono cambiare per intensità a seconda dello stadio in cui è la patologia.
Tra i sintomi più comuni tra i pazienti che soffrono di questa malattia degenerativa ci sono:
- il forte dolore
- il bruciore
- l’intorpidimento al piede
- il continuo formicolio (parestesia)
Una particolare attenzione va posta poi al tipo di dolore che provoca il Neuroma di Morton
Il dolore che caratterizza questa patologia è infatti molto forte, paragonato spesso a una fitta improvvisa o a una scossa elettrica.
Soprattutto all’inizio, questo dolore non è costante bensì è alternato a momenti di pace, quindi dalla mancanza di sintomi e dolore.
Queste fitte improvvise, caratteristiche soprattutto dell’inizio della malattia, costringono così le persone che soffrono di Neuroma di Morton a sentire il bisogno di rimanere senza calzature e a riposo.
Nonostante questa condizione però, il neuroma può colpire anche in posizione sdraiata o seduta e anche nel sonno.
Cause
Gli studi sulle cause del Neuroma di Morton sono ancora in corso e allo stato attuale il vero motivo per cui si presenti questa malattia degenerativa non è ancora del tutto chiaro.
Sicuramente ci sono diversi fattori che possono portare a un aumento della probabilità di incorrervi e diverse caratteristiche del paziente che determinano una maggiore predisposizione alla malattia.
Tra i fattori di rischio del Neuroma di Morton ci sono:
- la struttura del piede, in quanto l’anatomia del piede è sicuramente uno degli aspetti che maggiormente sembra influenzare la predisposizione a questa patologia. Coloro che presentano uno spazio più piccolo tra un metatarso e l’altro, infatti, sono maggiormente predisposti a contrarre questa malattia. Il minore spazio tra le ossa rende più semplice lo sfregamento e una maggiore sensibilità interdigitale;
- anche le anomalie e le deformità dei piedi possono portare a una predisposizione per questa malattia;
- i fattori posturali possono portare a un minor equilibrio nell’appoggio del piede, nonché a un sovraccarico di una specifica area del piede che può portare a uno schiacciamento del nervo;
- l’utilizzo di scarpe strette o scomode può portare a uno schiacciamento del piede e, di conseguenza, alla comparsa del Neuroma di Morton;
- traumi di varia natura.
Come si diagnostica il Neuroma di Morton
Effettuare una diagnosi del Neuroma di Norton tempestiva è fondamentale perchè solo dopo un’attenta visita è possibile avere la prescrizione di trattamenti mirati ed efficaci.
Il primo step per ottenere una diagnosi precisa è sicuramente avere un confronto con il proprio medico curante per verificare che i sintomi corrispondano a un possibile problema dei nervi.
Il medico può richiedere anche una visita specialistica, durante la quale è possibile che vengano richiesti diversi test, tra i quali:
- radiografie dei piedi sotto carico. Questi esami servono per escludere eventuali problematiche con sintomi simili. I gonfiori e i dolori possono essere infatti legati solitamente a microfratture o altre problematiche ossee. Il neuroma non può essere diagnosticato tramite una radiografia, ma questo esame può essere utilizzato per escludere altre patologie;
- in seguito alla radiografia può essere prescritta un’ecografia, nella quale è possibile invece individuare e fare una prima diagnosi del Neuroma di Norton. Con l’ecografia si possono escludere inoltre molte patologie, come le borsiti o le capsuliti;
- una elettroneuromiografia, se il quesito è specifico, può rilevare il problema tramite studi di conduzione dei nervi interdigitali;
- infine, qualora servisse un ulteriore approfondimento atto a individuare la zona specifica da trattare, potrebbe essere richiesta una risonanza magnetica.
I trattamenti per il Neuroma di Morton
Come anticipato, diagnosticare il Neuroma di Morton in fase prematura è fondamentale per ottenere una terapia in grado di aiutare a convivere con questa patologia degenerativa.
Quando il neuroma viene individuato nei primi stadi della malattia, quindi quando è presente da meno di sei mesi, è possibile adottare trattamenti in grado di aiutare notevolmente a risolvere questa problematica e a conviverci.
Tra le terapie per il Neuroma di Morton più conosciute e utilizzate in questa fase ci sono infatti:
- la fisioterapia, che viene fatta costantemente e spesso con l’utilizzo di tecnologie quali ultrasuoni e laser per aumentarne l’efficacia;
- la sclero-alcolizzazione, ovvero l’iniezione di alcol diluito che indebolisce le guaine del nervo, rendendole più morbide e attutendo notevolmente il dolore. Non sempre questo tipo di trattamento è efficace: si stima infatti che il 20% delle persone affette da Neuroma di Morton non provano sollievo da questa tecnica;
- la crioterapia, che sfrutta il freddo e il suo effetto analgesico per diminuire dolore e gonfiore. Il freddo inoltre diminuisce la velocità di trasmissione dei segnali tramite i nervi;
- l’utilizzo di plantari è un metodo più tradizionale e certamente meno innovativo, ma aiuta a ottenere un beneficio durante la camminata. Nonostante questo beneficio iniziale, è fondamentale combinare questa soluzione con una terapia.
Nel caso in cui la diagnosi del Neuroma di Norton sia più tardiva è possibile invece procedere verso un trattamento farmacologico.
Sono diversi, infatti, i farmaci che possono essere prescritti quando si soffre di questa patologia degenerativa.
I più comuni sono:
- Antinfiammatori, per ridurre il dolore e diminuire l’infiammazione. Spesso vengono prescritti corticosteroidi per via orale o tramite infiltrazioni locali.
- Anestetici, che possono essere prescritti in casi di forte dolore, in particolare in forma locale.
- Spesso queste cure farmacologiche vengono interrotte o ne vengono modificati i dosaggi in quanto molti di questi farmaci, in particolare i trattamenti corticosteroidi, possono portare a danni a legamenti e tendini del piede.
Infine, è possibile che, nei casi più complessi, venga consigliato un intervento chirurgico.
Questa operazione è prescritta quando i sintomi sono presenti da almeno 6 mesi e i metodi sopra prescritti sono inefficaci.
Questo tipo di intervento ha come obiettivo la rimozione del nervo, anche se a volte può essere sufficiente l’incisione del piede.
Nonostante questo, però spesso ci sono stati casi recidivi, dove qualche tempo dopo l’operazione il tessuto fibroso si è riformato.
L’intervento viene di solito eseguito in regime di Day Hospital, pertanto senza necessità di ricovero ospedaliero.
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