NIV e trauma toracico chiuso con volet costale
A cura della Dott.ssa Isabella Di Zio
Dirigente Medico presso D.E.A. “Madonna del Soccorso”
San Benedetto del Tronto (AP)
TRAUMA TORACICO CHIUSO, UN’ANALISI
I traumi del torace rappresentano, in Italia, circa il 25% dei decessi totali successivi a trauma; sono traumi di notevole gravità, sia in rapporto alle lesioni degli organi contenuti all’interno della cavità stessa (polmoni, cuore, grossi vasi) che alle importanti alterazioni delle dinamiche respiratorie che queste comportano.
Nella valutazione primaria di un paziente con trauma toracico è importante considerare il meccanismo con cui è avvenuto il trauma, che è spesso indicativo del tipo di lesione presente ed è molto importante riconoscere precocemente patologie che pongono il paziente ad immediato rischio di vita, quali ad esempio il volet costale.
La funzione respiratoria si attua attraverso la stretta interazione fra componente scheletrica e muscolare.
La componente scheletrica partecipa alla dinamica respiratoria principalmente attraverso il movimento delle coste.
La contrazione combinata dei muscoli intercostali interni ed esterni con un’azione di rotazione intorno all’ asse lungo delle coste esercitano un effetto inspiratorio ed espiratorio.
Questa complessa azione è controllata dal sistema nervoso.
Funzionalmente integrato alla parete toracica, il diaframma deve essere considerato parte fondamentale di essa. Le fibre muscolari del diaframma si inseriscono sul margine superiore delle ultime sei coste con conseguente effetto inspiratorio.
Nel lembo costale mobile un segmento più o meno vasto del torace si frattura in punti diversi staccandosi dall’adiacente rimanente scheletro e si muove indipendentemente in direzione opposta al resto della parete toracica con un movimento definito paradosso.
TRAUMA TORACICO CHIUSO, UN PDF DALL’ORDINE DEI MEDICI DI MODENA
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