Nodulo tiroideo: che cos’è e quali sono i sintomi

Parliamo di nodulo tiroideo: la tiroide è una ghiandola di piccole dimensioni ma di estrema importanza per il nostro organismo per i suoi effetti cardiovascolari, metabolici (in particolare sui livelli di colesterolo) e per le sue azioni sul sistema nervoso, sulla pelle e sull’osso

Va inoltre ricordato come la tiroide abbia un ruolo decisivo nello sviluppo delle capacità neurocognitive durante lo sviluppo fetale e nei primi anni di vita del bambino.

La tiroide può essere soggetta a diverse patologie che possono comportare un incremento dimensionale della ghiandola e/o il suo malfunzionamento.

In particolar modo, in Italia sono di frequente riscontro il gozzo e i noduli tiroidei.

Malattie della tiroide: fattori di rischio e sintomi del nodulo tiroideo

Lo iodio ha un ruolo importante nella patologia tiroidea soprattutto in un Paese come l’Italia che si caratterizza per carenza moderata di tale elemento.

Lo iodio, infatti, è fondamentale per la produzione dell’ormone tiroideo e una sua carenza si associa alla comparsa di gozzo e, in casi estremi, di ipotiroidismo.

Al fine di ovviare a tale carenza è consigliato il consumo di sale iodato.

Altri fattori di rischio per la comparsa di malattie della tiroide (gozzo ma anche ipo e ipertiroidismo su base autoimmune) sono rappresentati dalla familiarità e dall’appartenenza al genere femminile.

Va infine ricordato come l’incidenza della patologia tiroidea aumenti con l’età.

Il sistema endocrino è strettamente legato al sistema immunitario.

Se non è ancora certo quanto il malfunzionamento della tiroide possa influenzare il sistema immunitario, è noto invece come l’iper e l’ipotiroidismo possano essere frequentemente causati da una condizione di autoimmunità, dalla presenza cioè di autoanticorpi che attaccano la ghiandola come se fosse un corpo estraneo all’organismo ospite.

Nodulo tiroideo: come avviene la diagnosi?

I dati epidemiologici indicano come molti pazienti siano affetti da gozzo che spesso viene riscontrato in modo incidentale in corso di esami eseguiti per disturbi non chiaramente correlabili a una patologia tiroidea.

La presenza di gozzo e di noduli della tiroide non dà sintomi specifici, a meno che le dimensioni non siano tali da determinare una compressione della trachea o dell’esofago, portando quindi alla comparsa di disturbi della deglutizione o della respirazione.

Nel 2-5% dei casi i noduli hanno caratteristiche tumorali.

E’ pertanto indispensabile l’esecuzione di una ecografia, un esame semplice e poco costoso che fornisce allo specialista tutte le informazioni necessarie per la gestione dei noduli tiroidei.

In base alle caratteristiche ecografiche, infatti, si identificano i noduli “sospetti” e si prescrive l’agoaspirato sotto guida ecografica che consente di escludere con una buona attendibilità la presenza di una neoplasia tiroidea.

Nella gestione del gozzo e dei noduli della tiroide si tende ad avere un approccio conservativo, ma in presenza di gozzo multinodulare con effetti compressivi, di ipertiroidismo non trattabile o resistente ai farmaci, o di neoplasia, la tiroidectomia totale è la terapia di scelta.

In casi selezionati è possibile pensare a trattamenti più conservativi quali l’alcolizzazione delle formazioni cistiche o le procedure di termoablazione (con radiofrequenza o laser) in presenza di noduli solidi citologicamente benigni.

Nel caso di un intervento di tiroidectomia è previsto un ricovero di 2-3 giorni e i tempi di ripresa sono brevi e in 10 giorni circa si può tornare alla propria quotidianità.

Per approfondire:

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Fonte dell’articolo:

Humanitas

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