Nutrizione enterale (NE): come somministrare i farmaci per os

La nutrizione enterale (NE) è una modalità di nutrizione artificiale che consente al paziente di sopravvivere quando non è in grado di alimentarsi in autonomia.

La nutrizione artificiale viene applicata su prescrizione medica quando ci sono condizioni come traumi, interventi chirurgici o motivi neurologici che impediscono la deglutizione.

La nutrizione enterale viene somministrata attraverso due modalità o la Gastrostomia Endoscopica Percutanea (PEG) o un sondino naso gastrico (SNG)

Le differenze fra le due sonde sono molte, ma per la somministrazione della terapia quelle che ci interessano sono:

  • la sede di uscita e il calidro.
  • La sede per controllare che la sonda sia ben ferma e non abbia problemi (PEG sanguinamento).
  • Il calibro perchè la PEG è di calibro maggiore e con flussi a bassa velocità può facilmente ostruirsi.

L’alimentazione enterale utilizza dei presidi per superare il primo tratto dell’apparato digerente ed arrivare direttamente nello stomaco o nel duodeno.

Le soluzioni utilizzate sono soluzioni pronte che offrono diversi apporti calorici e vengono somministrate in un tempo ben definito con una pompa, oppure per caduta utilizzando deflussori specifici.

La NE richiede conoscenze di fisiologia e tecniche che non sono argomento di questo articolo.

Voglio sottolineare che è indispensabile avere il rispetto della massima asepsi anche se, la soluzione enterale deve essere introdotta nello stomaco: un ambiente non sterile.

Il motivo di un rispetto dell’ asepsi durante la nutrizione enterale è che le soluzioni introdotte sono alimenti che, se contaminati durante le ore di infusione a temperatura ambiente, causano la crescita di microrganismi che a loro volta, possono essere la causa diarrea ed enteriti.

Se non ci credi lo puoi verificare in modo semplice tu personalmente a casa tua, versa del latte alla mattina in un bicchiere pulito e lascialo a temperatura ambiente, se lo fai d’estate a sera non è più latte.

Nutrizione Enterale, la somministrazione della terapia da PEG o SNG:

Cosa c’è da dire, si trita tutto, si mette nell’acqua e con un siringone o schizzettone si introduce nella via.

No.

Per prima cosa è necessario ricordarsi che la manipolazione delle forme farmaceutiche orali solide o liquide, se non correttamente gestita, può causare instabilità del medicinale, effetti irritanti locali, errori in terapia compromettendo la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari.

La manipolazione è quel processo su di un farmaco che prevede:

  • la divisione di compresse;
  • la triturazione/frantumazione/polverizzazione di compresse;
  • l’apertura di capsule.

La raccomandazione Ministeriale del 2019: RACCOMANDAZIONE PER LA MANIPOLAZIONE DELLE FORME FARMACEUTICHE ORALI SOLIDE, prevede la creazione di una procedura specifica ove sia necessaria la manipolazione dei farmaci (Pdf in coda all’articolo).

La sommistrazione dei farmaci per OS

La manipolazione/preparazione la possiamo dividere in due momenti:

  • sicurezza per l’operatore sanitario, guanti e mascherina se il prodotto è volatile
  • sicurezza  per il paziente, lavaggio delle mani, tritapillole pulito e manipolazione solo di farmaci manipolabili.

Ci sono farmaci che non possono essere tritati e sono le compresse:

  • gastroresistenti;
  • a rilascio modificato;
  • sublinguali;
  • non masticabili;
  • in ogni altro caso in cui sia specificatamente vietata in scheda tecnica.

L’insieme dei farmaci tritati li possiamo mettere in un bicchiere ed aggiungere acqua.

La siringa deve essere compatibile con la sonda nel paziente, ci sono SNG che hanno raccordi specifici e richiedono un raccordo luer-lock a vite, altri è sufficiente un raccordo grande a cono.

Abbiamo tutto, si va dal paziente

Rispettare l’asepsi durante la sconnessione

Questo è necessario per non aggiungere microrganismi ed è possibile farlo con un minimo di attenzione e ponendo l’estremità del deflussore all’interno di quella che era la carta della siringa (che era sterile ed è la superficie più pulita disponibile).

Quindi lavare la sonda, prima e dopo

Prima della somministrazione è necessario lavare la sonda per non avere sorprese, la soluzione di farmaci potrebbe addensarsi con la NE e creare grumi che la vanno ad occludere.

Si somministra la soluzione di farmaci, il tempo dalla manipolazione/triturazione alla somministrazione deve essere il priù breve possibile.

Quindi si lava la sonda e si ricollega la nutrizione.

Attenzioni particolari:

la posizione del paziente semiseduta,

la presenza di segni di nausea o fenomeni di rigurgito, il SNG potrebbe essere fuori sede,

Alcune PEG sono di materiali che favorivano la formazione di depositi di NE, che riducono il lume.

Curare bene il lavaggio prima di somministrare la terapia.

NUTRIZIONE ENTERALE, COSA NON FARE:

Tritare le pillole, aprire la nutrizione enterale e metterle dentro, tanto prima o poi scendono…ASSOLUTAMENTE NO.

Purtroppo mi è capitato di vederlo fare, a parte il tempo di permanenza dei farmaci in una soluzione che chissà cosa diventano c’è da tenere presente che la NE si addensa di più aggiungendo dei farmaci in polvere che di solito è amido o lattosio e coagula, bloccando la NE e dopo si prega di riuscire a disostruirla.

Quando si rileva la presenza di farmaci non somministrabili nel SNG e PEG va segnalata al medico e richiesto il cambio di prescrizione per consentire al paziente di avere la terapia necessaria.

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Per approfondire:

La nutrizione artificiale nelle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI): ne discutono gli esperti

Fonte dell’articolo:

Franco Ognibene – Infermieriattivi

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