Ordine Psicologi Lombardia: c'e' rischio nuovo trauma collettivo, +20% richiesta di supporto tra operatori sanitari
Operatori sanitari a rischio burnout? “Siamo entrati in una fase nuova, in una situazione di criticita’ pandemica con il rischio di una ritraumatizzazione. Possiamo percepire di fare passi indietro, come se quello che abbiamo fatto non sia stato sufficiente e questo genera difficolta'”.
A dirlo e’ Elena Vegni, consigliera dell’Ordine degli psicologi della Lombardia (Opl) e direttore Uoc Psicologia Clinica dell’Asst Santi Paolo e Carlo, intervenuta alla tavola rotonda su ‘Emergenza e resilienza.
Lo sguardo degli operatori nei servizi pubblici’, promossa dall’Opl in occasione della Giornata Nazionale della Psicologia.
Richiesta di supporto psicologico +20% per familiari e operatori sanitari
Nel frattempo e’ aumentata la richiesta di supporto psicologico: da una parte i pazienti e i familiari di pazienti Covid, dall’altra gli operatori sanitari.
“C’e’ stato un aumento del 15-20% di richieste in piu’ di trattamenti di carattere psicologico da parte degli operatori sanitari.
Nell’ospedale Asst Santi Paolo e Carlo e’ in corso uno studio in cui emerge un 50% di soggetti che hanno accettano un primo colloquio psicologico, proprio perche’ hanno la percezione soggettiva di avere uno stato di fragilita'”.
Anche sul territorio c’e’ “una condizione di sofferenza diffusa e sottile- continua Vegni- la fatica e’ quella di convivere con una situazione di incertezza alla quale nessuno puo’ dare risposte.
Come Ordine psicologi Lombardia ricordiamo che nelle strutture pubbliche la presenza degli psicologi e’ ridotta e si rischia di agire solo sull’emergenza”.
In generale i cittadini hanno reagito in due modi di fronte alla pandemia: “Utilizzare l’esperienza post traumatica come crescita personale; o tentare di tornare a una normalita’ pregressa, come e’ accaduto durante l’estate, segnando una mancata capacita’ di riassorbire l’elemento traumatico”.
Per questo motivo Vegni segnala a maggior rischio psicologico soprattutto le persone che hanno considerato chiusa l’esperienza pandemica, perche’ ora questo nuovo aumento dei contagi “puo’ causare una condizione di disagio o di disturbo psicologico”.