Otite: sintomi, cause, diagnosi e trattamento
L’otite è un’infiammazione dell’orecchio generalmente provocata da un’infezione batterica, virale o fungina. Può talora guarire spontaneamente nell’arco di pochi giorni senza necessità di cure antibiotiche
Si può alleviare il dolore e diminuire la febbre, se presente, utilizzando antidolorifici a base di paracetamolo e ibuprofene.
Tipologie di otite
A seconda della parte dell’organo coinvolta si può distinguere tra otite esterna, otite media e otite media cronica.
Otite esterna, media e media cronica
L’otite media, è l’infiammazione dell’orecchio medio, ossia della cavità timpanica o cassa del timpano che contiene la catena degli ossicini (martello, incudine, staffa).
L’otite media acuta è un’infezione batterica o virale della mucosa dell’orecchio medio generalmente accompagnata da un ‘infezione delle alte vie respiratorie.
Otite cronica e media cronica
Con otite cronica si definiscono tutte quelle forme di otite che si protraggono nel tempo (>6 mesi) con interessamento prevalente della porzione dell’orecchio medio e che può estendersi alle zone limitrofe.
L’otite media cronica è un’infiammazione cronica a carico dell’orecchio medio.
La presenza o meno dei sintomi dell’otite è in relazione alla fase della malattia, a un eventuale interessamento dell’osso mastoideo e alla presenza o meno di una perforazione timpanica.
Otite del nuotatore
L’otite esterna, detta anche otite del nuotatore, è un’infiammazione del condotto uditivo esterno, il canale che collega il padiglione auricolare con il timpano.
In modo particolare, l’otite esterna interessa soprattutto l’epitelio di rivestimento del condotto uditivo esterno.
È spesso causata dal contatto con acque inquinate da batteri o sostanze irritanti, ma può essere generata anche da piccole ferite sulle pareti del canale uditivo che possono presentarsi a seguito di normali operazioni di igiene.
Anatomicamente fa parte della rocca petrosa, struttura ossea della base cranica laterale, che
contiene oltre l’organo dell’udito e dell’equilibrio il nervo faciale, un tratto della carotide interna
Le forme croniche di otite si suddividono in
- media cronica semplice, che si presenta con una perforazione del timpano
- media cronica essudativa, che si presenta con un versamento di catarro all’interno
- dell’orecchio medio e timpano integro (molto frequente nel bambino)
- con tasca di retrazione o media cronica atelettasica, che si presenta con una aderenza della membrana timpanica verso le strutture interne dell’orecchio medio coinvolgente anche gli ossicini
- media cronica colesteatomatosa, che si presenta come tessuto cheratinico (pelle) che si sviluppa nell’orecchio medio e ne erode le strutture ossee coinvolgendo in fasi avanzate
- l’orecchio interno ed il nervo faciale
Sintomi otite esterna
La sintomatologia associata comunemente all’otite esterna è rappresentata da:
- prurito, che presto evolverà in dolore più o meno intenso localizzato nelle strutture uditive esterne. Il dolore auricolare si accentua durante la masticazione o semplicemente toccando l’orecchio
- eritema
- iperemia (aumento del sangue nell’orecchio esterno),
- edema
- alterazione della capacità uditiva oppure otorrea
Complicanze
L’otorrea è la fuoriuscita di materiale dall’orecchio spesso maleodorante.
Un’ipoacusia cioè la diminuzione dell’udito, oppure ronzii, fischi, pulsazioni, vertigini, dolori e raramente paralisi del nervo facciale.
In rari casi un’otite media acuta o cronica riacutizzata possono dare luogo a complicanze serie ad esempio di tipo endocranico (meningite, ascesso cerebrale, tromboflebite dei seni venosi cerebrali etc.)
Le forme croniche sono caratterizzate da episodi ricorrenti di otorrea, o da ipoacusia costante e lentamente peggiorativa, che rispondono spesso solo parzialmente ai farmaci.
Ciò si verifica perché l’orecchio medio e il rinofaringe sono collegati tra di loro da un condotto noto come tuba di Eustachio, il cui compito è quello di equilibrare la pressione dell’aria all’interno dell’orecchio con quella esterna e agevolare il drenaggio del muco dall’orecchio medio.
In caso d’infezione delle vie aeree superiori, i germi presenti nelle secrezioni del rinofaringe possono giungere nell’orecchio medio e dare vita all’infezione.
Otite media
In altri casi, a causare l’infezione sono ostruzioni e/o alterazioni della tuba di Eustachio.
L’otite media è una malattia tipica dei bambini, particolarmente comune tra i 6 e i 15 mesi di età.
Quasi tutti i bimbi in età prescolare ne soffrono almeno una volta e poco meno del 50% avrà almeno tre episodi di otite entro i primi tre anni di vita.
Molto spesso, nell’orecchio dei bambini con otite media può essere presente del liquido.
In tal caso si parla di otite media con effusione, una forma che colpisce circa il 90% dei soggetti in età prescolare.
I principali sintomi della forma media sono
- dolore e infiammazione auricolare
- congestione nasale
- tosse
- mal di gola
- febbre
Quando l’otite media non viene adeguatamente curata, è possibile un aggravamento del quadro clinico con perforazione del timpano, compromissione delle capacità uditive ed acufene grave.
Cause
L’otite media è causata dall’azione di batteri o virus, risente di fattori soggettivi quali età, stato immunitario e fattori locali.
Tra questi l’ipertrofia adenoidea, l’insufficienza della tuba di Eustachio, sinusite o rinite cronica.
I batteri che più comunemente causano questa patologia sono: Streptococco pneumoniae, Haemophilus influenzae e Moraxella catarrhalis.
La propagazione e sviluppo dei germi può avvenire attraverso la tuba di Eustachio o la via linfo-ematica.
Altri possibili fattori scatenanti dell’otite media sono:
- la faringite
- le allergie
- l’ingrossamento delle adenoidi
Nei bambini con otiti medie ripetute (o ricorrenti) potrebbe rendersi necessario l’inserimento nel timpano di un tubicino (tubo di ventilazione) per agevolare il drenaggio del liquido raccolto.
In caso di adenoidi ingrossate che generino episodi ricorrenti di otite media, si può considerare la loro rimozione attraverso intervento chirurgico.
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Complicanze serie
Complicanze serie dell’otite media non sono frequenti. Tuttavia, i bambini molto piccoli (in cui il sistema di difesa dell’organismo è poco sviluppato), sono soggetti a rischio di complicazioni locali, regionali o endocraniche come:
- labirintite, disturbo infiammatorio dell’orecchio interno o labirinto. Provoca disturbi dell’equilibrio, perdita dell’udito e acufeni
- mastoidite, infiammazione dell’osso situato dietro l’orecchio (mastoide) per propagazione diretta dell’infezione.
Questa patologia è caratterizzata da febbre elevata, gonfiore e dolore dietro l’orecchio, mal di testa, perdita dell’udito.
Di solito, si risolve somministrando antibiotici ma, in taluni rari casi, può essere necessario il ricorso alla chirurgia colesteatoma, infiammazione cronica dell’orecchio medio associata ad un’anomala crescita cutanea con erosione delle strutture ossee.
È necessario un approccio chirurgico
- disturbi del linguaggio, possono verificarsi in bambini molto piccoli con otite media ripetuta che abbia compromesso in modo transitorio la loro capacità uditiva
- paralisi facciale, gonfiore associato all’otite che può generare compressione del nervo facciale. Ad ogni modo, questa condizione, generalmente si risolve alla guarigione dell’infezione
- meningite, complicazione grave ma, fortunatamente, molto rara dell’otite media. Può comparire nel caso in cui l’infezione si diffonda dall’orecchio alle meningi (membrane protettive che ricoprono il cervello e il midollo spinale)
- ascesso cerebrale, raccolta di pus all’interno del cervello. È una complicazione assai rara e grave che necessita dell’intervento chirurgico.
Sebbene non sia possibile prevenire l’otite media nel bambino, alcuni comportamenti possono contribuire a diminuire il rischio di infezione:
- accertarsi che il bambino abbia eseguito le vaccinazioni secondo il calendario vaccinale nazionale, con particolare riferimento al vaccino esavalente e a quello anti-pneumococco
- vaccinare il bambino contro l’influenza
- evitare di esporre il bambino al fumo di sigaretta
- preferire, ove possibile, l’allattamento al seno anziché l’allattamento artificiale
- cercare di evitare di alimentare il bambino mentre è disteso sulla schiena ed evitare l’utilizzo del ciuccio tra i 6 e i 12 mesi
Cure
Nel caso di otiti croniche, grazie alle cure farmacologiche, le complicanze si presentano molto raramente.
Dal punto di vista eziologico, gli agenti patogeni coinvolti nell’otite esterna sono soprattuto batteri e virus (in particolare virus erpetici), e in alcuni casi anche alcuni miceti.
L’otite esterna acuta, tipica dei bambini, è spesso conseguenza di eczemi od otiti medie purulente, responsabili della progressiva macerazione della cute di rivestimento del canale uditivo esterno.
L’otite esterna può essere agevolata da alcuni elementi come freddo, umidità, secchezza del canale auricolare o accumulo di cerume. Nel caso dell’otite esterna a causa allergica, è consigliata l’eliminazione di tutto ciò che può provocare l’allergia (ad es. apparecchi acustici, tappi, orecchini).
Se, dopo alcuni giorni di cura con antidolorifici, i sintomi persistono e/o peggiorano il medico può decidere di prescrivere degli antibiotici.
La cura antibiotica è consigliata, a giudizio del medico, soprattutto nei bambini di età inferiore ai 6 mesi e/o negli adulti con altre malattie.
Nel caso sia accertata (diagnosticata) un’otite esterna causata da funghi, il medico può decidere la somministrazione di farmaci cosiddetti antimicotici.
L’otite esterna raramente provoca complicazioni, tuttavia, con un’incidenza molto bassa si possono verificare
- restringimento del canale uditivo per accumulo al suo interno di cellule epiteliali morte
- infezioni di natura batterica, come ascessi o celluliti, nei pressi o all’interno del canale uditivo esterno danneggiato dall’otite
- perforazione del timpano per sopraggiunta otite media
- otite esterna maligna, complicanza molto rara in cui l’infezione si diffonde all’osso che circonda il canale uditivo.
La prevenzione
Numerosi elementi possono svolgere funzione di prevenzione rispetto alla comparsa dell’otite esterna:
- mantenere le orecchie asciutte e pulite
- utilizzare tappi per le orecchie se si nuota frequentemente
- evitare l’impiego di bastoncini di cotone o altri oggetti per pulire il condotto uditivo, in modo da evitare microtraumi
- far rimuovere un eventuale tappo di cerume dal medico
- togliere apparecchi acustici, tappi per le orecchie o orecchini in caso di comparsa di una reazione allergica.
In alcune forme di otiti croniche recidivanti, può essere necessario completare la diagnosi con indagini radiologiche (TC rocche petrose).
Ciò per meglio definire l’estensione del fenomeno infiammatorio ed eventuali danni non evidenziabili per escludere l’interessamento di strutture importanti quali il labirinto (sede dell’organo dell’equilibrio), la coclea (sede dell’organo dell’udito), il nervo faciale (nervo cranico deputato al movimento dei muscoli mimici della faccia), la meninge (la membrana che riveste il tessuto cerebrale).
Altri trattamenti
Il trattamento delle forme croniche è di solito chirurgico e a seconda del tipo, precedentemente indicato, viene data indicazione ad una specifica procedura chirurgica.
Nelle forme croniche semplici (con perforazione timpanica) si procede ad una ricostruzione del timpano con fascia del muscolo temporale o con cartilagine prelevata dal padeglione auricolare.
Nelle forme essudative di solito l’incisione del timpano ed il posizionamento di un tubo di drenaggio risolvono il problema.
Nelle forme atelettasiche il timpano insieme agli ossicini vengono ricostruiti e si adopera la cartilagine e protesi ossiculari in titanio o teflon.
Nelle forme di colesteatoma si procede di solito ad una mastoidectomia e ricostruzione non solo del timpano ma anche della cavità con lembi fibro-muscolari (timpanoplastica chiusa, aperta e aperta obliterativa).
Con l’applicazione di nuove tecniche chirurgiche per via endoscopica permettono in molti casi di poter eseguire l’intervento molte volte senza alcun taglio esterno.
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