Paracentesi: che cos’è e perché è importante prelevare il liquido ascitico
La paracentesi addominale viene usata per prelevare liquido ascitico da analizzare. Può anche essere utilizzata per rimuovere ascite sotto tensione che provochi difficoltà respiratoria o dolore o come trattamento per l’ascite cronica
Le controindicazioni assolute alla paracentesi comprendono
- Gravi turbe non correggibili della coagulazione del sangue
- Un’infezione della parete addominale
- Ostruzione intestinale (a meno che non sia stata identificata un’area di liquido peritoneale che può essere raggiunta in sicurezza utilizzando gli studi di imaging)
Le controindicazioni relative sono la scarsa collaborazione del paziente, la presenza di cicatrici chirurgiche in corrispondenza dell’area da pungere, ampie masse intra-addominali e una grave ipertensione portale con circoli collaterali addominali.
Prima della paracentesi vengono eseguiti emocromo con formula, conta piastrinica e uno studio della coagulazione
Dopo aver vuotato la vescica, il paziente si siede a letto con il capo sollevato da 45 a 90°.
Nei pazienti con ascite evidente e marcata, si localizza un punto di mezzo tra l’ombelico e l’osso pubico e lo si disinfetta con una soluzione antisettica e alcol.
Altri due possibili siti per eseguire una paracentesi si trovano a circa 3-5 cm al di sopra e medialmente alla spina iliaca antero-superiore su entrambi i lati.
Nei pazienti con ascite moderata, la precisa localizzazione del liquido ascitico è indicata mediante ecografia addominale.
Posizionare il paziente in decubito laterale, spostando in basso il sito di inserimento previsto, promuove anche la migrazione delle anse intestinali piene d’aria verso l’alto, allontanandole dal punto di entrata.
Con metodica sterile, l’area viene anestetizzata sino al peritoneo con lidocaina 1%.
Per la paracentesi diagnostica un ago da 18-22 gauge (1,5 pollici o 3,5 pollici) attaccato a una siringa di 30-50 mL viene inserito nel peritoneo (si avverte generalmente una sensazione di schiocco).
Il liquido viene aspirato delicatamente e inviato per la conta cellulare, per la titolazione delle proteine o delle amilasi, per un esame citologico o per un esame colturale, in base alle necessità.
Per la paracentesi terapeutica (di grandi volumi), viene utilizzata una cannula di 18-14 gauge (1,5 o 3,5 pollici) collegata a un sistema di aspirazione sotto vuoto per raccogliere fino a 8 L di liquido ascitico.
L’infusione concomitante di albumina EV è raccomandata durante la paracentesi di grandi volumi, per evitare cambiamenti significativi del volume intravascolare e ipotensione post-procedurale.
L’emorragia è la complicanza più frequente della paracentesi
Occasionalmente, nel caso di ascite sotto tensione, si può verificare una prolungata fuoriuscita di liquido ascitico in corrispondenza del punto di inserzione dell’ago.
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