Patologie congenite del cuore: il ponte miocardico
Il ponte miocardico, è una condizione congenita del cuore caratterizzata dalla presenza di un ponte di fibre muscolari che passa al di sopra del segmento di un’arteria coronarica
Nella stragrande maggioranza dei casi, l’arteria interessata è quella interventricolare anteriore.
Il ponte miocardico, è un’anomalia che si crea nella fase di formazione del muscolo cardiaco del feto nell’utero
Le arterie che forniscono sangue al cuore corrono lungo la parte esterna del muscolo cardiaco.
Ci sono poi piccoli condotti che corrono giù dal cuore per la fornitura di sangue al muscolo del miocardio.
In una minima parte della popolazione, parte del muscolo cardiaco, invece di essere sotto l’arteria, cresce sopra la parte superiore di essa.
In questo modo, quando il cuore batte e il muscolo si contrae, parte del sangue viene spinto fuori dalla sezione di arteria.
Nel 70% dei casi, il ponte miocardico sarà un’alterazione asintomatica che non avrà conseguenze gravi; in una piccola percentuale dei casi, il ponte miocardico potrebbe provocare un’occlusione dell’arteria nella fase di sistole, contrazione del miocardico, andando a danneggiare il flusso sanguigno che dal cuore raggiungerà il resto del corpo e degli organi.
L’arteria coronarica, ostruita a causa di questo ponte, andrà in sofferenza in quanto verrà ristretta e chiusa in parte dalle bande muscolari.
Il ponte miocardico, degenererà in patologia coronarica per via dell’arteria che risulterà compressa
Il passaggio del sangue non sarà più regolare e aumenterà il rischio d’insorgenza di ischemie, angina pectoris e aritmie.
Si manifesteranno sintomi come astenia, dispnea, dolori toracici, irregolarità del battito cardiaco.
L’entità della patologia varia da soggetto a soggetto in base alle caratteristiche anatomiche delle fibre muscolari che costituiscono il ponte: quanto più sono spesse, lunghe e profonde, tanto aumenta la possibilità che il ponte miocardico alteri in maniera grave la struttura delle arterie.
Altri fattori che possono incidere sullo sviluppo negativo della patologia sono: frequenza cardiaca, contrattilità e uso di farmaci.
La prognosi potrebbe subire l’influenza di altre patologie qualora siano presenti, ne è un esempio la cardiomiopatia ipertrofica che, in chi ne è affetto, vedrà il ponte miocardico avere un’incidenza del 30%.
Nei pazienti con ponte miocardico, sarà opportuno procedere a valutazioni mediche volte ad escludere la coesistenza di stenosi coronariche aterosclerotiche o di altre patologie che possono avere conseguenze più serie per il cuore.
Dato che il ponte miocardico è una deformità congenita, oggigiorno non vede l’esistenza di misure preventive efficaci che vadano a prevenire i fattori di rischio della malattia coronarica e di conseguenza prevengano l’aterosclerosi dell’arteria coronarica che andrà ad aggravare la condizione preesistente.
Il ponte miocardico, qualora sia asintomatico, sarà difficile da diagnosticare
Persino l’angiografia coronarica può rilevare solo quei ponti miocardici profondi.
La diagnosi, con la presenza di sintomi, si avrà mediante coronarografia che permetterà di evidenziare l’ostruzione sistolica di un segmento della coronaria interessata dall’alterazione.
Importante sarà anche la TC coronarica che permetterà di visualizzare l’anatomia delle arterie verificando la presenza di eventuali ostruzioni.
Oltre ai sintomi clinici e ai corrispondenti cambiamenti dell’ECG, la diagnosi del ponte miocardico dipende dall’angiografia coronarica, dal Doppler intracoronarico e dall’ecografia.
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