Patologie del ginocchio: la sindrome femoro-rotulea
Sindrome femoro-rotulea: la rotula veicola la forza del muscolo quadricipite, permettendo il movimento di estensione del ginocchio. Essa agisce da “puleggia”, scorrendo al di sopra del femore, dentro un’apposita “gronda”, chiamata troclea
Dolore nell’area anteriore del ginocchio
In un numero elevato di pazienti si verifica la cosiddetta sindrome femoro-rotulea, ovvero l’insorgenza di un dolore nell’area anteriore del ginocchio, legato al malfunzionamento del meccanismo di scorrimento tra rotula e femore.
Sintomi
Il dolore, che può essere molto importante, nasce in modo improvviso, talvolta senza alcuna ragione, conducendo anche ad un blocco dell’articolazione di natura antalgica.
Cause della sindrome femoro-rotulea
Per comprendere la natura del problema dobbiamo capire la ragione meccanica di esso.
Il dolore è legato all’infiammazione della cartilagine sia della rotula sia della gronda femorale (condropatia).
Tale infiammazione è legata al cattivo scorrimento rotuleo durante la flesso-estensione del ginocchio.
In particolare la rotula si “lateralizza”, cioè scorre più sul margine esterno del ginocchio, aumentando l’attrito con il femore.
Tale “lateralizzazione” chiamata anche “iperpressione esterna” o “malallineamento rotuleo” può essere dovuta principalmente a 3 situazioni:
- Ipotrofia del Quadricipite
- Sovraccarico Funzionale in Flessione del ginocchio
- Anomalia dell’anatomia della gronda femorale
L’ipotrofia quadricipitale è la causa che maggiormente conduce a questa sindrome (90% dei pazienti); viene a mancare, infatti, la forza stabilizzante del muscolo, che per primo si oppone alla lateralizzazione della rotula.
Altre volte può esservi una causa legata ad un sovraffaticamento, come in quei pazienti in cui si scatena il dolore dopo una “camminata” in montagna, oppure una sessione sportiva pesante, specialmente se si è praticato uno sport con il ginocchio flesso (es. pallavolo).
In una piccolissima parte dei pazienti il problema può invece essere dovuto ad un’anomalia anatomica della gronda femorale, che è “svasata” e quindi mal contiene la rotula.
Questi pazienti in genere presentano anche una storia di ripetute “lussazioni” della rotula, con il ricorso a dolorose “riduzioni” in Pronto Soccorso.
Sindrome femoro-rotulea, la diagnosi
La radiologia convenzionale, eseguita con il ginocchio in flessione, riesce a diagnosticare la sindrome nella gran parte dei casi.
La risonanza magnetica (RMN) può essere dirimente nei casi in cui la diagnosi è più difficile, oppure quando si vuole valutare un’eventuale lesione cartilaginea.
Anche la TAC viene utilizzata nello studio di questa articolazione.
La terapia della sindrome femoro-rotulea è, nella maggior parte dei casi, fisioterapica
È necessaria un’accurata rieducazione funzionale del quadricipite, sviluppando in particolar modo il Vasto Mediale Obliquo, che ne è un’importante componente.
Il paziente concluderà la rieducazione con il nuoto a stile libero (non la rana) e la cyclette a sella alta (dolcemente).
Può essere consigliato l’uso di particolari ginocchiere rotulee, su indicazione dello specialista ortopedico.
Raramente, e con risultati talvolta insoddisfacenti, il trattamento è chirurgico.
La chirurgia viene infatti impiegata nei rari pazienti a cui si è lussata la rotula in almeno un episodio.
Il trattamento chirurgico più attuale è quello artroscopico con un intervento combinato di Lateral Release e di Ritenzione Capsulare Mediale sec. Halbrecht.
In questo tipo di intervento si procede a sezione del legamento alare esterno che “traziona la rotula all’esterno” e a ritenzione con una sutura tutta intra-articolare della capsula mediale che è lassa.
Altri interventi come quello di trasposizione dell’inserzione del tendine rotuleo vengo oggi impiegati sempre più raramente ed in casi molto selezionati, data l’invasività della procedura.
Tra questi quello che ha mostrato i migliori risultati è quello descritto da Fulkerson.
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